Kia Soul 1.6 CRDI, prova su strada

Kia Soul 1.6 CRDI, prova su strada
Bella con l'anima: originale, modaiola e concreta con tanto spazio, una guida di sostanza, ma non consuma poco

di Marco Visani

02.09.2014 ( Aggiornata il 02.09.2014 15:11 )

Prestazioni

Il buongiorno si vede dal mattino. E il buongiorno di un’automobile è l’impressione che ti dà quando ti ci accomodi al volante, ancor prima di spingere in pulsante (qui è sul tunnel, spostato sulla sinistra) dell’avviamento. Si guida in posizione rialzata la Soul, con una seduta ampia e le “solite” regolazioni facili da raggiungere e abbondanti nelle escursioni. Giusto la visibilità potrebbe essere migliore: ok che di serie c’è la retrocamera e dunque in manovra non si fatica, ma la cintura alta e il padiglione nero tolgono luce all’interno, molto meno arioso che su vetture in un modo o nell’altro avvicinabili. Peccato, perché l’atmosfera è molto piacevole, con quella plancia dal disegno così pensato.

Contatto. Il turbodiesel 1.6 da 128 cavalli è una vecchia conoscenza: lo avevamo già guidato sulla Cee’d e anche sulla precedente Soul. Ha una buona potenza specifica ed è nella media della categoria per regolarità e progressione: non è né il più omogeneo né il più ruvido, sale di giri con una discreta rapidità e potrebbe fare decisamente meglio se il cambio automatico – un tradizionale sei marce con convertitore di coppia — montato come optional sulla nostra vettura di prova non gli tarpasse un po’ le ali. Lento nell’azione e disturbato da un certo trascinamento, non è certo una trasmissione all’avanguardia.

Eppure, nonostante la mancanza di acuti questi due solisti riescono, messi assieme, a strimpellare qualcosa di egregio. Come dimostrano i dati rilevati dal nostro Centro Prove: 175,3 km/h di velocità massima (contro i 177 dichiarati), 11”52 per lo scatto 0-100 all’ora, 9”26 per la ripresa da 80 a 120. Il paragone non è ovviamente diretto, ma giusto per dare un’idea: la Cee’d Wagon con lo stesso assortimento motore/cambio (e 30 kg in più alla bilancia) che provammo su Auto 2/2013 aveva fatto praticamente identico in accelerazione (11”53) e non tanto meglio nel rilancio (8”65). Improponibile invece, stante la sezione frontale molto importante, una comparazione in termini di velocità: la station era arrivata a 183,9 km/h.

Altro versante su cui la Soul paga l’aerodinamica “a scatola” (e anche i circa 80 kg in più da tirarsi dietro rispetto alla generazione precedente) sono i consumi: con 14,7 km/litro di media non è la scelta più indicata per chi vuole limitare le uscite di carburante. Giocoforza, la scarsa propensione a entrare nell’aria con poco sforzo si nota particolarmente in velocità: 11,3 km/litro ai 130 costanti sono proprio pochini per un millesei diesel. Se ci mettete che il serbatoio è da 54 litri, significa che in autostrada si fanno appena 611 km con un pieno il che, quantomeno, comporta la necessità di frequenti soste alla pompa.

Finiamo la disamina dei numeri sottolineando una certa rombosità del motore, ancorché in misura meno evidente che sulla già citata Cee’d: qui ci sono 68,7 dB in accelerazione piena contro i 70,5 della wagon e 67,9 dB invece che 71,7 rilevati a velocità da codice ai posti anteriori. Se il rivestimento dei passaruota fa bene il proprio lavoro limitando in modo consistente il rotolamento dei pneumatici, i fruscii aerodinamici sono viceversa una costante già dopo i 100 all’ora. Decorosa ma non fortissima in matematica, la Soul ha una pagella decisamente più brillante nelle materie più “fisiche”.

Equilibrata, efficace e sicura, ha un ottimo appoggio laterale, un retrotreno decisamente solido, un sottosterzo fisiologico e un’elettronica che interviene con progressione a limitare gli effetti dei trasferimenti di carico: senza in nessun caso essere sportiva, riesce a esprimere una guida fluida e dinamica, nella quale le gomme extra large (delle 235/45-18) compensano in qualche modo i limiti dovuti al baricentro alto. Lo sterzo è sempre pronto, adeguatamente preciso e con una consistenza direttamente connessa alle modalità (Comfort e Sport) selezionabili con un tasto al volante. L’assetto non è duro ma nemmeno cedevole, in più la spalla dei pneumatici è bassa: il rollio si sente poco, il beccheggio ancora meno. Se però infilate una serie di bumper qualche irrigidimento lo si avverte. Con ruote così larghe anche la frenata ci guadagna. E sulla Soul, con appena 33,5 metri per fermarsi da 100 all’ora, si può realmente viaggiare in tutta sicurezza.

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