È l’erede spirituale in versione green della GTI. percorre 40 km veri in elettrico e ha le prestazioni di una GTD

La Golf GTE è una di quelle rare vetture che hanno il potere di riuscire a far convivere pacificamente l’animo “green” e quello sportivo di tutti coloro che si trovano di fronte a un bivio esistenziale: vorrebbero inquinare meno e aiutare il mondo a salvarsi, ma non vogliono rinunciare al piacere di guida che solo un’auto potente e sportiva può regalare. Di fatto, esteriormente la GTE è quasi una GTI.Soltanto che al posto del rosso c’è il blu, il colore “eco” di Volkswagen: i profili sulla calandra, i contorni della sigla di identificazione, le cuciture su volante e cambio, persino le righine del classico tessuto Tartan che dal 1976 riveste i sedili delle Golf più sportive. Tutto identico, ma blu anziché rosso. E a prestazioni come la mettiamo? Non sono proprio quelle di una GTI da 230 cavalli, ma rispetto a una GTD siamo sullo stesso piano. Dunque, sufficienti a soddisfare pruriti sportivi di una certa intensità. Perché qui, di cavalli, ce ne sono ben 204 e adesso vi spieghiamo qual è la loro origine e come vengono scaricati al suolo.La GTE è una plug-in ibrida (dispone cioé di cavo di ricarica) e sottopelle ci sono due motori: un 1.4 TSI turbo-benzina da 150 cavalli e un propulsore elettrico da 105 cv, accoppiati a uno specifico cambio DSG a 6 rapporti. Sotto i sedili posteriori c’è una batteria al litio che può essere ricaricata attaccando la vettura alla spina (3,45 ore alla classica presa da 2,3 kW, oppure 2,15 ore con wallbox o colonnina pubblica da 3,6 kW), altrimenti anche in marcia sfruttando il motore e benzina come generatore. Questi i componenti principali che, lavorando di concerto, consentono alla GTE di percorrere al massimo una cinquantina di km in modalità totalmente elettrica, quindi ben di più di una tradizionale vettura ibrida. Ed è questo il grosso vantaggio sia nei confronti di una ibrida non plugin e anche rispetto a una elettrica pura: c’è autonomia sufficiente per i brevi spostamenti quotidiani in città (40-50 km per il casa-lavoro e ritorno) a emissioni e costi zero, ma il giorno che decidi di andare fuori città ci sono un motore 1.4 e un vero serbatoio della benzina, due elementi che rappresentano la certezza di tornare a casa.Ancora, sommando la potenza dei due propulsori (che non è matematica, ma il massimo che possono esprimere assieme), ci sono quei 204 cavalli che significano, dati reali alla mano, oltre 222 km orari di percorso che si è soliti fare. Perciò abbiamo effettuato i nostri rilevamenti con la batteria al minimo della carica, per prefigurare la condizione peggiore d’utilizzo, con la consapevolezza che ci sono appunto una quarantina di km elettrici reali su cui contare e fare media matematica. Esempio: la media dei nostri cicli di consumo ammonta a 13,839 km/litro con un supporto minimo del motore elettrico. Se però disponete della batteria carica e percorrete metà del tragitto in modalità e-mode a emissioni zero, ovvio che la percorrenza al chilometro raddoppierà fino a quasi 27 km/ litro.Perciò il consumo finale è molto soggettivo ed estremamente variabile, da quei 13,8 km/litro reali in media che è la peggiore delle ipotesi fino a un teorico consumo zero se si viaggia unicamente elettrici. Ci sentiamo però di fare due raccomandazioni. La prima è quella di ricaricare sempre la batteria (dunque un box è d’obbligo) per poter aver sempre a disposizione il massimo dell’autonomia elettrica. L’altra, che vale per tutte le ibride in generale, è che se il 90 per cento dei vostri tragitti prevedono autostrada puntate a una Golf TDI perché i vantaggi dell’ibrido, a quelle andature, sono pressoché nulli. Per carità, la GTE è in grado di viaggiare nel totale silenzio anche in autostrada, la modalità elettrica consente di raggiungere i 130 orari. Ma noi abbiamo misurato soltanto 33 km di autonomia a tale andatura, dopodiché la GTE si beve benzina.Infine il prezzo, su cui pesa naturalmente la sofisticata tecnologia plug-in ibrida. La Volkswagen Golf GTE costa 37.900 euro, pari a 2.750 euro più di una GTI a benzina e 2.500 euro più di una GTD a gasolio (ma 2.600 euro in meno rispetto alla gemella di meccanica Audi A3 e-tron). Pertanto, a livello di convenienza economica, occorre far bene i propri conti.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/43.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44397" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/20/43-300x183.jpg" alt="4" width="300" height="183" /></a>Due tipi di caricaLa GTE ha in dotazione due cavi di ricarica: quello modo 2 con connettore domestico da 230 V e il cavo modo 3 con connettore dedicato da 400 V per le colonnine pubbliche o il wallbox di VW. Per una carica completa, nel primo caso occorrono 3,45 ore, nel secondo 2,15.18 pollici e pinze blu La GTE monta cerchi da 18&rdquo; Marseille, che a richiesta senza sovrapprezzo possono essere sostituiti da questi Serron sempre da 18&rdquo;.I&nbsp;led fanno design La GTE si distingue per le luci diurne a Led che, unendosi alla cornice cromata alla base del paraurti, formano un elemento di design unico.Per&ograve; il baule ci rimetteI componenti dell&rsquo;ibrido comportano una diminuzione di oltre 100 litri di volume, con il baule che perde spazio soprattutto in altezza: 272 i litri di volume totali.&nbsp;&nbsp;

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/33.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44398" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/20/33-300x204.jpg" alt="3" width="300" height="204" /></a>Contagiri in miniatura Lo strumento di sinistra &egrave; dedicato al sistema ibrido, ma c&rsquo;&egrave; spazio anche per un minuscolo contagiriBlu anzich&eacute; rosso Tutto quello che su GTI e GTD &egrave; rosso, dalle cuciture su volante e cambio al tessuto Tartan dei sedili, sulla GTE &egrave; di colore blu.Ben sistematiLa GTE offre la stessa eccellente sistemazione delle altre Golf: una posizione di guida corretta e ampiamente personalizzabile e tre posti veri dietro.&nbsp;

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/22.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44399" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/20/22-300x158.jpg" alt="2" width="300" height="158" /></a>Detto delle cuciture blu anzich&eacute; rosse, la principale differenza fra la GTE e le altre Golf sportive sta in quei due tasti sul tunnel alla sinistra del cambio: E-Mode e GTE. Il primo, &egrave; intuibile, attiva la modalit&agrave; totalmente elettrica ed &egrave; quella con cui la vettura parte di default non appena viene spinto il tasto d&rsquo;accensione. Dunque, se le vostre dita non toccheranno nient&rsquo;altro, viaggerete in silenzio finch&eacute; la batteria non si scarica. Nella fattispecie, con il solo motore elettrico ci si muove con un passo pi&ugrave; che decoroso, con spunti sufficienti sia nelle partenze sia nei sorpassi e fino a una velocit&agrave; di 130 km orari.L&rsquo;autonomia, quella reale, varia fra un minimo di circa 20 km spingendo come forsennati a un massimo di 50 chilometri col piede di velluto (90 km/h costanti), dopodich&eacute; la gestione passa automaticamente alla modalit&agrave; ibrida (Battery Hold, la carica viene mantenuta costante) e riaccende il 1.4 turbo alternando l&rsquo;azione dei due motori come su una qualsiasi altra ibrida, rigenerando in frenata e decelerazione e supportando il termico in accelerazione. l&rsquo;altra possibilit&agrave; &egrave; quella di spingere il tasto GTE. Che, come si evince dalla sigla, attiva l&rsquo;anima pi&ugrave; sportiva della Golf: sterzo, cambio, acceleratore e le opzionali sospensioni elettroniche si tarano su livelli pi&ugrave; dinamici, ma in particolare il sistema ibrido lavora in modo da offrire le massime prestazioni.Ed &egrave;&nbsp;molto coinvolgente, in questo contesto, provare l&rsquo;effetto boost: con l&rsquo;acceleratore a tavoletta la Golf spinge bene, ma &egrave; soltanto effettuando un kick down che si apprezza davvero la potenza del sistema: perch&eacute; parte l&rsquo;azione del motore elettrico, che si sovrappone a quella del 1.4, e vi garantiamo che avere di colpo una cinquantina di cavalli in pi&ugrave; che spingono &egrave; davvero una bella sensazione e le prestazioni che scaturiscono sono di tutto rispetto: 7&rdquo;87 nello scatto 0-100 e una punta massima di 222,9 km orari. oltre alle due modalit&agrave; principali, ci sono altri modi per sfruttare appieno il sistema plug-in hybrid della GTE.Il cambio doppia frizione, ad esempio, prevede una modalit&agrave; B (al posto della S dei tradizionali DSG) che aumenta l&rsquo;intensit&agrave; del recupero dell&rsquo;energia, quindi della ricarica della batteria, in rilascio. Si attiva spostando verso il basso la leva del cambio ed &egrave; consigliabile per due motivi: il freno motore &egrave; molto pi&ugrave; incisivo, quindi nella guida in citt&agrave; o in montagna si dimezza l&rsquo;uso dell&rsquo;impianto frenante tradizionale; secondo, la batteria ne trae beneficio in termini di ricarica perch&eacute; questa avviene pi&ugrave; velocemente. Ancora, attraverso il menu dell&rsquo;impianto di infotainment &egrave; possibile scegliere due ulteriori modalit&agrave; di funzionamento. La prima si chiama Hybrid Auto e massimizza l&rsquo;uso del motore elettrico per sollevare maggiormente il 1.4 a benzina e quindi consumare meno.L&rsquo;altra funzione, Battery Charge, &egrave; particolarmente utile perch&eacute; consente di ricaricare la batteria in marcia. Esempio: state viaggiando in autostrada e sapete gi&agrave; che una volta usciti dovrete recarvi in un centro storico, dove la modalit&agrave; elettrica pu&ograve; risultare utile. Basta una cinquantina di chilometri per rigenerare quasi del tutto la batteria, con l&rsquo;avvertenza che il consumo sar&agrave; giocoforza pi&ugrave; elevato perch&eacute; il 1.4 turbo, oltre a spingere la Golf, deve assolvere la funzione di generatore per la batteria. A 130 km orari, fra la modalit&agrave; Battery Charge e la Battery Hold c&rsquo;&egrave; una differenza di circa&nbsp;1 litro/100 km a sfavore della prima. Per quanto riguarda il resto, la GTE non presenta effetti collaterali rispetto alle altre Golf. Certo, &egrave; pi&ugrave; pesante di circa 160 kg rispetto a una GTI (1575 effettivi in tutto, solo la batteria pesa 120 kg, 34 il motore elettrico e 12 kg l&rsquo;elettronica di potenza), ma in termini di maneggevolezza la differenza &egrave; quasi inavvertibile anche perch&eacute; paradossalmente la massa &egrave; distribuita meglio rispetto alle altre Golf, per via del posizionamento centraleposteriore della batteria e soprattutto del baricentro che resta invariato.

<a href="https://www.auto.it/wp-content/uploads/2015/07/11.jpg"><img class="alignnone size-medium wp-image-44400" src="https://cdn.auto.it/images/2015/07/20/11-300x200.jpg" alt="1" width="300" height="200" /></a>Il pianale MQB, pensato per accogliere diversi tipi di propulsione, rende la Golf l&rsquo;unica compatta al mondo disponibile in versione benzina, diesel, metano, elettrica e ibrida plug-in come la GTE. Quest&rsquo;ultima sfrutta alcune componenti della e-Golf, come l&rsquo;elettronica di potenza che gestisce il funzionamento combinato dei due motori.Sotto il cofano anteriore ci sono infatti il 1.4 TSI da 150 cavalli, opportunamente modificato (&egrave; inclinato di 57,5 mm verso sinistra) a cui sono accoppiati il motore elettrico da 105 cv e il cambio doppia frizione DSG. Che in realt&agrave; di frizioni ne ha tre, perch&eacute; ce n&rsquo;&egrave; una di disaccoppiamento per staccarsi dal motore nelle fasi di rilascio. La batteria al litio da 8,7 kWh &egrave; alloggiata sotto i sedili posteriori e il serbatoio della benzina &egrave; differente e pi&ugrave; piccolo (40 litri) per adattarsi al nuovo layout.

Golf GTE, l'ibrida sportiva, la prova

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