Range Rover SDV6 Hybrid, regina con scossa

Range Rover SDV6 Hybrid, regina con scossa
Anche la Range si dà all'ibrido, ma puntando più a comfort e alle prestazioni che ai consumi

di Lorenzo Facchinetti

30.11.2015 ( Aggiornata il 30.11.2015 00:00 )

Prestazioni

Un aiutino elettrico è proprio quel che ci voleva. D’altronde il turbodiesel 3.0 TDV6, che sulla Range standard eroga 258 cavalli, è sì pastoso, elastico e ricco di coppia, ma ha pur sempre a che fare con una massa di oltre 25 quintali con cui non si scherza. Già era un miracolo che riuscisse a spostare Sua Maestà con grande dignità, e pure con consumi relativamente contenuti, ma con la Hybrid è davvero tutto un altro andare. Come detto in precedenza, in materia di carburante ci si deve mettere l’anima in pace. L’ibrido, in questo senso, non è una mano fatata capace di raddoppiare le percorrenze, ma semmai di arginarle e di tenerle sullo stesso piano del turbodiesel non elettrico (quindi parliamo di circa 10,5 km/litro effettivi in media) a fronte però di prestazioni sensibilmente superiori.

Due numeri per rendere l’idea: l’accelerazione 0-100 avviene in 7”11 contro gli 8”38 della TDV6 non ibrida e per un passaggio da 80 a 140 km/h occorrono 8”54 anziché 10”54. Questi dati corrispondono, all’atto pratico, a un’erogazione e a una spinta del tutto simile a quella di un motore V8: la già ottima coppia del V6 turbodiesel viene sostenuta dall’erogazione istantanea del motore elettrico, che pur non essendo estremamente generoso (48 cv e 170 Nm) contribuisce in maniera evidente a sospingere la massa della Range. È soprattutto nelle partenze da fermo che la differenza si fa netta, addirittura quasi irriverente se si affonda il gas con troppa decisione, perchè l’azione combinata dell’elettrico e l’ingresso di scena della sovralimentazione fa sì che la spinta iniziale paia quasi eccessiva.

INSOMMA, scatti e riprese sono degni di un propulsore diesel con 2 cilindri in più. Viceversa, occorre dosare l’acceleratore con grande perizia nel caso in cui si voglia sfruttare la modalità totalmente elettrica. Azionabile spingendo il tasto EV sul tunnel, pulsante annegato fra la selva di funzioni di guida del Terrain Response 2, la modalità elettrica impone appunto un uso attento del pedale destro, perché altrimenti nel caso si esageri basta davvero poco per risvegliare il turbodiesel. E come detto, la pacchia dura poco perché oltre i 48 km/h l’EV mode cessa comunque la sua funzione, oppure lo fa superati gli 1,6 chilometri di distanza al massimo. Si tratta dunque di un ibrido lontano, per resa e funzionamento, a quello plugin che ad esempio offre una Porsche Cayenne, con autonomia e velocità elettrica notevolmente più elevate. Ma chi è alla ricerca di doti velocitische più generose ma non ha intenzione di puntare all’8 cilindri, questa soluzione risulta più che adeguata nel rapporto fra prezzo, prestazioni e percorrenze.

DETTO DEL SISTEMA ibrido e delle sue capacità, la Range Hybrid non presenta alcuna altra differenza rispetto alle sorelle standard. In termini di spaziosità del baule, ad esempio, non ci sono rinunce perché il pacco batterie è sistemato al centro del pianale, quindi la volumetria è la medesima (da 550 a 2030 litri). Il fatto che le batterie siano poi incapsulate a dovere in un apposita gabbia in acciaio al boro, fa sì che anche l’impegno fuoristradistico non debba scendere a compromessi. Gli angoli caratteristici e le altezze da terra (variabili grazie alle sospensioni pneumatiche) sono sempre quelle e ancora una volta va sottolineata l’eccezionalità di questo modello: che se dotato del pneumatico “giusto” può superare ostacoli da off road puro, grazie  anche ai sosfisticati sistemi elettronici del Terrain Response 2, e al tempo stesso è capace di garantire un confort di livello realmente molto elevato.

DELLA RANGE, infatti, si apprezza l’atmosfera ovattata che si viene a creare in abitacolo. Ci si trova quasi estraniati da ciò che accade al di fuori della vettura. In primo luogo per l’insonorizzazione, davvero ben fatta (fonoassorbenti a volontà, doppi cristalli...) e a livello delle migliori ammiraglie. Ma anche la taratura delle sospensioni, tendenzialmente molto morbida, fa si che qualsiasi ostacolo che farebbe sobbalzare una vettura normale, buca o dissuasore che sia, con la Range venga del tutto annullato con la stessa capacità di uno schiacciasassi che rende liscia qualsiasi superficie. Come detto in occasione della prova della Range TDV6, però, peccato soltanto che questa tendenza al morbido resti sempre tale a tutte le andature, provocando un rollio molto marcato in curva che invita ad adottare uno stile di guida tranquillo e pacato. A questo contribuisce anche lo sterzo, che è sempre molto leggero nella servoassistenza: un bene in manovra e alle basse velocità, ma quando ci si trova ad affrontare curve autostradali si desidererebbe una presenza e una precisione superiori.

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