Quando quelli della Renault se la sono giocata con le auto da famiglia se ne sono viste di originali. Dalla R16 degli anni &rsquo;60 sino alla Espace e poi alla Scenic il poco convenzionale &egrave; stato di rigore. Oggi, anche per via di normative pi&ugrave; stringenti e anche in ossequio alle esigenze dell&rsquo;aerodinamica &egrave; pi&ugrave; difficile trovare uno stile rivoluzionario per le nuove auto. In tema di veicoli da usare tutti insieme, la Renault rilancia comunque ora con la Symbioz, il cui nome auspica una specie di simbiosi tra il mezzo e i suoi occupanti.    Le specifiche della Symbioz  Con i suoi 441 cm abbondanti di lunghezza, la Symbioz completa un cast che la Renault schiera nello specifico settore e che comprende le elettriche Megane e Scenic, oltre alle gi&agrave; collaudate Austral e Arkana. Realizzata partendo dalla base allungata della piattaforma CMF-B comune a Clio e Captur, si distingue per lo stile moderno, con un frontale abbastanza imponente e una linea spigolosa in molti tratti non solo della carrozzeria. Con un peso contenuto sotto i 1.500 kg, la Symbioz &egrave; in consegna a partire da settembre unicamente nella versione ibrida E-Tech con una potenza complessiva di 145 cavalli. Lanciata nel 2020, la soluzione abbina un 4 cilindri di 1,6 litri a un motore elettrico e alla tecnologia con starter-generatore integrato. Gi&agrave; collaudata, assicura interessanti risparmi di carburante dato che nella marcia urbana si pu&ograve; arrivare all&rsquo;80% dell&rsquo;utilizzo nella modalit&agrave; elettrica.  A bordo il sedile in seconda fila scorre avanti e indietro per una lunghezza di 16 cm. Questo fa variare il volume del bagagliaio da un minimo di 492 litri a un massimo di 624. Abbattendo gli schienali dei sedili posteriori, si arriva a una capacit&agrave; di 1.582 litri. Il portellone posteriore ad apertura elettrica, tra le novit&agrave;, risponde anche al comando di un passaggio del piede sotto il paraurti. All&rsquo;interno si notano rivestimenti ricercati con cuciture a forma di losanga in onore allo stemma, recentemente rinnovato, della Renault. In opzione &egrave; disponibile il tetto in vetro Solarbay, oscurabile a comando grazie alla presenza di cristalli liquidi.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella 

Il nuovo Suv della Casa francese sar&agrave; offerta solo con il motore ibrido E-Tech da 145 cavalli: ecco com&#39;&egrave; fatta la Symbioz

Renault, arriva il nuovo Suv Symbioz

Con 329 voti, la Renault Scenic si pu&ograve; fregiare del prestigioso titolo di Auto dell&#39;Anno 2024. I 59 giurati indipendenti, che compongono il panel di esperti del settore, l&#39;hanno dunque preferita alla BMW 5 Series, finita al secondo posto e alla Peugeot 3008 piazzata sul terzo gradino del podio. La classifica finale la chiudono Kia EV9 quarta, Volvo EX30 quinta, Byd Seal sesta e Toyota CH-R settima.  La Nuova Renault Scenic E-tech Electric, che eredita il testimone dalla&nbsp;Jeep Avenger, reinterpreta in chiave elettrica la filosofia di uno dei modelli pi&ugrave; importati e di successo della Losanga. Eredita gran parte della meccanica della Megan E-Tech Electric, con la differenza di poter contare su una batteria dalla capacit&agrave; maggiore, per percorrenze, dichiarate, superiori a 500 km.   

La vettura elettrica della Losanga ha vinto il premio pi&ugrave; prestigioso del settore automotive con 329 voti. Sul podio BMW 5 Series e Peugeot 3008

Renault Scenic E-tech Electric &egrave; The Car of the Year 2024

        Era il 1996 quando la prima generazione della Renault Scenic faceva il suo debutto. Anticipata dall'omonima concept car del '91, si trattava di una vettura innovativa nello stile e nelle forme, tanto da essere considerata la prima monovolume compatta europea. Dopo quattro generazioni e oltre cinque milioni di unit&agrave; vendute, la Renault Scenic E-Tech Electric&nbsp;arriva ora nella sua nuova veste: completamente elettrica e ancora pi&ugrave; tecnologica, ma senza rinunciare alla filosofia di vettura confortevole e versatile che ha contraddistinto tutte le serie del modello.  Scenic E-Tech Electric, invito al viaggio Sin dal nome, del resto, la vettura francese svela la sua vocazione di viaggiatrice, e non solo. Scenic infatti vuol dire &ldquo;scenico&rdquo;, termine che &ldquo;fa riferimento al palcoscenico o alla scenografia. Scenic &egrave;, pertanto, sinonimo di invito al viaggio&rdquo;. Ma non solo: Scenic &egrave; anche un acronimo di &ldquo;Safety Concept Embodied in a New Innovative Car&rdquo;, ovvero &ldquo;la sicurezza incarnata in un&rsquo;auto inedita ed innovativa&rdquo;. Due diverse vie di interpretare il nome della vettura, entrambe tenute in grande considerazione dai progettisti della Renault per questa nuova generazione. Secondo importante capitolo della &ldquo;Renaulution&rdquo;, la rivoluzione di Renault voluta da Luca De Meo, dopo la Megane E-Tech Electric, la Renault Scenic E-Tech Electric &egrave; proposta unicamente con powertrain 100% elettrico. Lunga 4,47 metri, circa 7 cm pi&ugrave; della precedente, &egrave; alta 1,57 metri. Ma la sua forma appare pi&ugrave; compatta grazie a linee pi&ugrave; spigolose e moderne che abbandonano il design tondeggiante della precedente generazione. Renault Scenic E-Tech Electric, la nostra prova La nuova Renault Scenic E-Tech Electric&nbsp;&egrave; basata in gran parte sulla tecnologia della &ldquo;sorella&rdquo; Megane E-Tech: piattaforma con batterie alloggiate nel pianale a tutta larghezza, motore elettrico anteriore di tipo sincrono da 160 kW (220 cavalli), assai efficiente, raffreddato ad olio, con rotore a otto poli e che non fa uso di terre rare e quindi con minore impatto sull&rsquo;ambiente nella fase di costruzione. Il principale punto di forza della Scenic E-Tech Electric, e che la distingue dalla Megane elettrica, &egrave; che adotta una batteria di maggiore capacit&agrave;: da 87 kWh contro i 60 della Megane. Sufficiente a garantire un&rsquo;ottima autonomia. Nel nostro test su strada abbiamo potuto constatare un'elevata percorrenza, e il traguardo dei 500 km di autonomia con la batteria Long Range da 87 kWh &egrave; ampiamente alla portata. Oltre alla versione pi&ugrave; potente &egrave; possibile poi optare anche sulla variante da 125 kW (170 cavalli) capace di garantire comunque un elevato livello di coppia, ben 280 Nm contro i 300 della versione pi&ugrave; performante, e un comportamento stradale brillante. In questo caso la capacit&agrave; della batteria &egrave; di 60 kWh, comunque sufficiente a garantire un'autonomia dichiarata superiore ai 400 chilometri. Ma come va la Renault Scenic E-Tech Electric? Nel test che abbiamo svolto sulle strade francesi, la nuova Renault ci ha davvero convinto. Ottima la posizione di guida, eccellente il comfort di bordo e la visibilit&agrave; complessiva davanti e dietro. Abbiamo trovato davvero eccellente la maneggevolezza dell&rsquo;auto sia nelle curve che in manovra nonostante un passo generoso (2.790 mm). Il merito, oltre che del telaio e di un ottimo assetto (sospensioni MacPherson davanti e multilink dietro) &egrave; anche dello sterzo molto diretto. Questo &egrave; una delle eredit&agrave; della Megane che Renault ha portato sulla Scenic E-Tech Electric. Un sistema di sterzata che permette con una rotazione di appena 2,3 giri della corona di girare completamente il volante da destra a sinistra e viceversa. Questo consente quindi manovre in spazi davvero ridotti. Il volante a sua volta &egrave; molto piacevole al tatto: la corona di grande diametro si fa sentire tra le mani e trasmette una piacevole sensazione di solida qualit&agrave;; inoltre &egrave; originale la forma della corona, tagliata sopra e sotto come fosse un volante sportivo, per essere meno d&rsquo;impaccio nelle rotazioni. Ancora di derivazione Megane &egrave; l&rsquo;ottimo sistema multimediale che prevede un doppio display a forma di L rovesciata: cruscotto digitale orizzontale davanti al volante, con grafica a schede di facile leggibilit&agrave;, e schermo centrale di forma verticale ma diviso in due parti. Quella superiore dedicata all&rsquo;infotainment e alle mappa del navigatore, quella inferiore riservata invece alla climatizzazione. C&rsquo;&egrave; poco da dire: &egrave; tutto molto intuitivo. Pi&ugrave; facile usarlo che descriverlo. Con la pregevole aggiunta che i comandi del clima sono tutti pulsanti fisici, pi&ugrave; immediati da spingere di quelli touch. Il vantaggio poi di avere la navigazione su Google Maps rende ancora pi&ugrave; semplice e flessibile l&rsquo;uso del navigatore. Forte di una notevole autonomia, di un powertrain che garantisce prestazioni brillanti anche grazie al peso contenuto rispetto ad altre elettriche di taglia analoga (accelera da 0 a 100 orari in 8,4 secondi nella versione pi&ugrave; potente) e con la capacit&agrave; di effettuare ricariche rapide fino a 150 kW, la nuova Renault Scenic E-Tech Electric ha le carte in regola per replicare il successo delle precedenti generazioni. Scenic E-Tech Electric tra le finaliste di Auto dell'Anno 2024 Le qualit&agrave; della nuova Renault Scenic E-Tech Electric hanno convinto i giurati di Car of The Year che l'hanno inserita tra le 7 finaliste di quest'anno. Il riconoscimento The Car of the Year, che dal 1964 celebra la vettura pi&ugrave; interessante dell&rsquo;anno, &egrave; organizzato da nove testate europee e l&rsquo;Italia &egrave; rappresentata da Auto. L&rsquo;autorevolezza del premio &egrave; confermata anche dall&rsquo;ampio numero di votanti, ben 59 giornalisti dell&rsquo;automotive rappresentanti di 22 Paesi che, dopo aver analizzato le vetture candidate, hanno selezionato le sette finaliste, esprimendo le loro valutazioni. Il numero dei giornalisti votanti di ogni nazione e? proporzionale, da 1 a un massimo di 6. La vincitrice sar&agrave; annunciata il 26 febbraio all&rsquo;apertura del rinato Salone di Ginevra. Renault, nella storia del Premio, vanta una lunga tradizione con ben 6 modelli che si sono aggiudicati il titolo di Auto dell'Anno. La prima fu, nel 1966, la Renault 16. Poi tocc&ograve; alla Renault 9 nel 1982, alla Clio nel 1991 e alla prima generazione della Scenic nel '97. Nel 2003 &egrave; stato poi il turno della Megane, mentre la Clio ha conquistato l'alloro nell'edizione del 2006. Ora tocca alla nuova Scenic E-Tech Electric cercare di riportare il titolo di Car of The Year a Renault.  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024!       

La quinta generazione della francese si rivoluziona e diventa 100% elettrica, ma resta fedele alla sua filosofia di sempre. &Egrave; tra le 7 finaliste di Car of The Year 2024

Renault Scenic E-Tech Electric, invito al viaggio elettrico

        Prezzi bassi o no? L&rsquo;industria dell&rsquo;auto cerca soluzioni in un periodo non facile dopo il calo del mercato europeo a dicembre 2023 (-3,8%). Con il calo della domanda delle aziende, che hanno sostenuto il mercato nell&rsquo;intera area avendo la capacit&agrave; di assorbire i forti rincari dei prezzi delle auto degli ultimi anni, &egrave; venuta fuori la debolezza della domanda dei privati scoraggiata soprattutto da aumenti dei listini. Cosa fare? Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, non ha dubbi. "La corsa al ribasso dei prezzi finir&agrave; in un bagno di sangue. Alcune Case avranno dei problemi, mentre noi oggi siamo nella migliore posizione possibile poich&eacute; siamo profittevoli. Attualmente, su ogni auto venduta, anche elettrica, noi facciamo soldi e lo faremo anche in futuro". Nello specifico delle auto elettriche, Tavares ha aggiunto. "Se si calano i prezzi delle elettriche pi&ugrave; rapidamente di quanto si riducono i loro costi di produzione, arriveranno i guai. Mio compito &egrave; proteggere la profittabilit&agrave; dell&rsquo;azienda. Il solo problema che rimane per le auto elettriche &egrave; il prezzo, del 40% superiore a una termica paragonabile. Fino a che non sar&agrave; risolto, molti clienti semplicemente non le compreranno". Guerra dei prezzi: cosa fanno le altre? Intanto la guerra dei prezzi c&rsquo;&egrave;. Scatenata in Cina, la corsa al ribasso &egrave; notevole anche in Europa, amplificato dalla fine degli incentivi in Germania per le auto elettriche che ha &ldquo;gelato&rdquo; le vendite. Tesla sta continuando la sua politica di sconti - l&rsquo;ultimo anche sulla best seller Model Y - secondo una pratica che Musk applica da quando ha anticipato a quando ha intuito che sarebbe ripartita la produzione per la disponibilit&agrave; dei chip, prevedendo per&ograve; che la richiesta mondiale di auto elettriche non sarebbe aumentata di molto nel 2023 (cos&igrave; &egrave; stato) e che anche il mercato Cinese delle BEV avrebbe rallentato. Tesla cos&igrave; ha venduto pi&ugrave; auto, ma gli utili non sono aumentati: &egrave; un gioco che non potr&agrave; andare avanti sempre. Intanto per&ograve; gli sconti ci sono. BYD, la rivale pi&ugrave; diretta di Tesla, ha rilanciato la guerra dei prezzi in Germania, con sconti che vanno dal 5% al 15%. Volkswagen, sempre in Germania sta finanziando di tasca propria gli incentivi statali che sono venuti a mancare e in ogni modo ha ridefinito i listino &ndash; anche in Francia - delle versioni d&rsquo;ingresso, aggiornate, di ID.3, ID.4 e ID.5. In Francia Renault Megane E-Tech &egrave; stata ribassata di oltre il 10% e con l&rsquo;incentivo statale, del quale godono solo le vetture prodotte nella nazione, parte da meno di 30.000 euro. Meglio l&rsquo;uovo oggi o la gallina domani? Il dibattito resta aperto. Potrebbe interessarti: Auto Speed Date, l'elettrico tira il freno in Europa       

Tavares lancia l'allarme: "Stellantis non ci sta: &egrave; una scelta che potrebbe portare guai". Cosa fanno le altre Big

Guerra dei prezzi auto, chi ci sta e chi no: i rischi

A molti sembreranno passati solo pochi anni; eppure, tra il 2004 e oggi c&#39;&egrave; un abisso di ben due decenni. Un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti su tutti i livelli, incluso quello tecnologico e automobilistico. Nel 2004 c&#39;erano ancora davvero pochi Suv nelle gamme dei Costruttori, le elettriche erano mosche bianche, e anche l&#39;ibrido era limitato a sporadici modelli come la Toyota Prius.  2004, il mondo auto tra Diesel ed ESP  Anche gli ADAS, i sistemi di sicurezza attiva delle vetture, erano ancora in fase embrionale, eppure iniziavano a farsi largo sistemi gi&agrave; molto efficienti come l&#39;ESP, il controllo elettronico della stabilit&agrave;. Mentre l&#39;alimentazione che diventava sempre pi&ugrave; apprezzata, anche per le sue ridotte emissioni di CO2, era il Diesel.  Il mercato italiano dell&#39;epoca mostrava numeri ben diversi da quelli di oggi, con ben 2,25 milioni di unit&agrave; immatricolate nel 2004 contro le 1,56 del 2023 e previsioni solo di poco migliori per l&#39;anno appena iniziato. Certe cose, per&ograve;, non sono mai cambiate. Tra le auto pi&ugrave; amate dagli italiani c&#39;&egrave; sempre la Fiat Panda, oggi in vetta alle classifiche di vendita e all&#39;epoca seconda dietro all&#39;ormai scomparsa &ldquo;sorella&rdquo; Punto.   Ma quali furono le novit&agrave; principali del 2004, ovvero quelle auto che esattamente due decenni fa facevano sognare, ragionare e sperare gli automobilisti italiani? Andiamo a scoprirlo.  Alfa Romeo 156 Crosswagon    Oggi sarebbe impensabile, per un Costruttore, non avere almeno un Suv in gamma. Nel 2004 il dominio degli Sport Utility non appariva per&ograve; cos&igrave; schiacciante, e non era raro che le Case decidessero di realizzare delle carrozzerie &ldquo;ibride&rdquo; tra fuoristrada e, nel caso di Alfa Romeo, station wagon.  Fu cos&igrave; che nacque la Crosswagon, risposta italiana alle Audi allroad e alle Volvo Cross Country, sulla base dell&#39;ultima versione della 156 Sportwagon. Dotata di trazione integrale Q4, protezioni sottoscocca e motore 1.9 JTDm da 150 cavalli, il modello non ebbe il successo sperato, tant&#39;&egrave; che l&#39;esperimento non fu replicato con la 159 SW.  Da non dimenticare che nel 2004 Alfa Romeo immise sul mercato anche un&#39;altra importante novit&agrave;, ovvero il restyling di met&agrave; carriera della 147. Rivista nello stile da Wolfgang Egger, che poi disegner&agrave; anche la 8C Competizione, la rinnovata hatchback portava in dote anche la nuova tecnologia Diesel Multijet (denominata per l&#39;occasione JTDm).  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Aston Martin DB9    Quella delle &ldquo;DB&rdquo; di casa Aston Martin &egrave; una tradizione lunghissima, che affonda le sue radici addirittura negli anni &#39;40, con la prima DB1 che celebrava il nuovo proprietario del Marchio, David Brown. E se oggi nel listino del brand inglese troviamo la nuova DB12 con motore V8, nel 2004 la novit&agrave; si chiamava DB9 e manteneva ancora con fierezza il 12 cilindri a V sotto al cofano.  Il suo propulsore, con una cilindrata di 5,9 litri, erogava nella prima versione 455 cavalli e una coppia di 570 Nm. Prima Aston Martin a montare il controllo elettronico della stabilit&agrave; (ESP), la DB9 fu offerta fin da subito anche in versione scoperta, denominata Volante. Negli anni successivi, il modello venne evoluto e proposto in versioni sempre pi&ugrave; performanti, superando quota 500 cavalli e facendo da base alla DBS del 2007.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  BMW Serie 1    Oggi le Case premium si stanno rendendo protagoniste di una vera e propria fuga dai segmenti di mercato pi&ugrave; bassi e meno redditizi. Nel 2004 accadeva tutto il contrario, e cos&igrave; anche BMW decise di mettere in commercio un modello pi&ugrave; piccolo della Serie 3, per intercettare il pubblico che all&#39;epoca si stava indirizzando verso l&#39;Audi A3: la Serie 1.  Erede dei non apprezzatissimi esperimenti Serie 3 Compact, la Serie 1 aveva la classica carrozzeria hatchback delle rivali europee, ma con una peculiarit&agrave; unica nel segmento: la trazione posteriore. Disegnata da Chris Bangle, e declinata anche in versione coup&eacute; e cabrio, la Serie 1 di prima generazione riscosse subito un grande successo, confermandosi nella gamma del Costruttore bavarese fino ai giorni nostri (seppure con uno schema tecnico completamente rivoluzionato).  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Ferrari 612 Scaglietti    Quella delle grandi GT Ferrari a motore anteriore, con quattro posti comodi e una linea da coup&eacute; filante, &egrave; una tradizione di lunghissima data. Dalla 250 GT 2+2 degli anni &#39;60 e proseguendo con le varie 330, 365, 412 e 456, fino ad arrivare appunto alla 612 del 2004. Dedicata allo storico carrozziere e designer Sergio Scaglietti, la 612 sfruttava il 12 cilindri a V della 575 Maranello, con una cilindrata di 5,7 litri e una potenza di 540 cavalli, che la proiettavano fino a 320 km/h consentendo un&#39;accelerazione 0-100 in 4,2 secondi.  Ci&ograve; che nessuno poteva immaginarsi all&#39;epoca era che la 612 Scaglietti sarebbe stata l&#39;ultima esponente di una stirpe di coup&eacute; classiche: nel 2011 il suo posto venne preso dalla FF, prima Ferrari a trazione integrale e con carrozzeria shooting-brake, a sua volta rimpiazzata dalla GTC4Lusso e ora dal Suv Purosangue.  Il 2004 fu per&ograve; anche l&#39;anno della Ferrari F430, berlinetta a motore centrale erede della 360 Modena. Rispetto alla 360, la 430 si presentava non troppo distante stilisticamente, ma segnava un enorme passo avanti per quanto riguarda le prestazioni: dai 400 cavalli del modello precedente si passava infatti ai ben 490 della F430, che diventeranno poi 510 cv con l&#39;introduzione, nel 2007, della versione Scuderia.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Fiat Panda 4x4    Nel 2003, Fiat immise sul mercato la seconda generazione di Panda, modello inedito che riprendeva il nome della storica utilitaria degli anni &#39;80. Nel 2004 la Casa torinese arricch&igrave; la gamma della Panda (che tra l&#39;altro in quell&#39;anno fu eletta Car of The Year) della variante 4x4.  Oltre all&#39;adozione del sistema di trazione integrale, vennero fatte altre modifiche per rendere la vettura pi&ugrave; adatta all&#39;uso off-road, tra cui l&#39;aumento dell&#39;altezza da terra e l&#39;inserimento di protezioni per la scocca e la carrozzeria. Due i motori disponibili: 1.2 a benzina e, successivamente, 1.3 Diesel Multijet. Al motor Show del 2005 venne poi presentata la Panda Cross, evoluzione della 4x4 che presentava uno stile totalmente rivisto e specifico per questa versione.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Ford GT    Nel 2004, Ford introdusse un modello destinato a entrare nella storia recente della Casa, la GT. Riedizione in chiave moderna della iconica GT40 da competizione degli anni &#39;60, il nuovo modello riprendeva quasi in toto lo stile dell&#39;antenata.  Decisamente diverse invece le dimensioni e le specifiche tecniche: lunga 4,64 metri, la Ford GT del 2004 era dotata di un motore V8 sovralimentato da 5,4 litri capace di ben 550 cavalli (pi&ugrave; delle berlinette a 8 e 10 cilindri di Ferrari e Lamborghini dell&#39;epoca, per intenderci) e quasi 700 Nm di coppia. Prodotta fino al 2006 in poco pi&ugrave; di 4mila esemplari complessivi, il suo posto &egrave; stato preso dalla nuova GT del 2016, a sua volta uscita di scena e per ora senza eredi.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Lancia Musa    Nei primi anni 2000, la gamma di Lancia era decisamente pi&ugrave; articolata rispetto a oggi, con un&#39;offerta che partiva dalla piccola Ypsilon fino all&#39;ammiraglia Thesis, passando per la berlina Lybra e la monovolume Phedra. Nel 2004, la gamma della Casa piemontese si arricch&igrave; di un ulteriore modello, la piccola monovolume Musa.   Parente stretta della Fiat Idea, la Musa riusc&igrave; a ritagliarsi un suo spazio sul mercato grazie a un design accattivante e a contenuti di elevato livello, con una gamma di motori articolata tra i benzina Fire da 1,4 litri e Diesel Multijet da 1,3 a 1,9 litri. Protagonista di un restyling nel 2007, la Musa ha detto addio al mercato cinque anni pi&ugrave; tardi senza lasciare eredi.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Maserati MC12    Tra i modelli lanciati nel 2004, la Maserati MC12 &egrave; indubbiamente il pi&ugrave; esclusivo. La sigla &ldquo;MC&rdquo; indicava la sua diretta derivazione dalle competizioni, mentre 12 erano i cilindri del motore di origine Ferrari. La vettura del Tridente era infatti una strettissima parente della Enzo, la cui meccanica venne in parte &ldquo;prestata&rdquo; a Maserati per il suo ritorno nelle corse.  Ideata per partecipare ai campionati FIA GT, la MC12 venne realizzata in un numero limitatissimo di esemplari omologati per la strada, dotati del V12 6.0 da 630 cavalli (la stessa della moderna MC20, che per&ograve; monta un V6 da 3 litri) e con prestazioni da brivido: da 0 a 100 impiegava 3,8 secondi, mentre la velocit&agrave; massima si attestava a 330 km/h. Oggi, i rarissimi esemplari della MC12 sono contesi tra i collezionisti con prezzi che possono superare anche i 2-3 milioni di euro.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Mercedes SLK    Oggi, a causa della riorganizzazione della gamma Mercedes-Benz, il nome SLK non compare pi&ugrave; nei listini della Casa tedesca. Questa sigla &egrave; per&ograve; stata centrale per un ventennio, dal lancio della prima generazione nel 1996 fino all&#39;uscita di scena della terza serie nel 2016. Nel 2004 fu invece lanciata la seconda generazione della SLK, contraddistinta dalla sigla di progetto R172.  La sigla SLK sta per Sportlich Leicht Kompakt, ovvero &ldquo;sportiva, leggera e compatta&rdquo;. Doti confermate dal modello del 2004, che misurava una lunghezza di soli 408 cm (pi&ugrave; o meno come una Ford Fiesta di oggi), pesava 1.400 kg e, nella versione AMG 55 con il V8 5.4 erogava 360 cavalli e 510 Nm. Le prestazioni? Da zero a cento in 4,9 secondi, mentre la velocit&agrave; di punta era autolimitata a 250 orari.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Peugeot 407    C&#39;&egrave; stata un&#39;epoca, neppure troppo lontana, in cui anche i brand pi&ugrave; popolari avevano in gamma una berlina di stampo tradizionale. Non faceva eccezione neppure Peugeot, che nel 2004 diede alla luce la 407. Erede della 406, la nuova berlina sfoggiava il classico design Peugeot di quegli anni, con i fari allungati e la grande presa d&#39;aria anteriore a &ldquo;bocca di leone&rdquo;.  Lunga oltre 4,6 metri, venne declinata in versione station wagon e anche coup&eacute;. Sotto al cofano motori a quattro cilindri benzina e Diesel Hdi, a cui si affiancava un grintoso V6 da 3 litri e 207 cavalli. Il modello usc&igrave; di scena nel 2010, con l&#39;ingresso in gamma della 508, tuttora in produzione nella sua seconda generazione.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Renault M&eacute;gane RS    Oggi la Renault M&eacute;gane &egrave; il modello simbolo della transizione tutta elettrica della Casa francese, quella Renaulution voluta dall&#39;amministratore delegato Luca de Meo. Vent&#39;anni fa, invece, la &ldquo;bandiera&rdquo; della M&eacute;gane era la versione sportiva RS, arrivata sul mercato proprio nel 2004.  Caratterizzata da linee decisamente peculiari gi&agrave; nelle sue versioni pi&ugrave; tranquille, la M&eacute;gane RS si distingueva per diversi dettagli, dalle prese d&#39;aria al doppio terminale di scarico, che non lasciavano dubbi sulla sua natura grintosa. Sotto al cofano nascondeva un quattro cilindri di 2 litri turbo capace di erogare ben 225 cavalli, che valevano una velocit&agrave; massima superiore ai 230 all&#39;ora e un&#39;accelerazione 0-100 in 6,5 secondi.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Smart ForFour    Nata come &ldquo;supermini&rdquo;, con il suo primo modello lungo appena 2,5 metri,&nbsp;Smart oggi si sta rilanciando con una gamma di modelli di taglia decisamente maggiore: la #1, in commercio dallo scorso anno, misura infatti ben 4,3 metri, mentre la sorella Suv-coup&eacute; #3 arriva addirittura a 4,4.  Non &egrave; per&ograve; la prima volta che Smart decide di apliare la sua gamma verso l&#39;alto, realizzando anche vetture pi&ugrave; grandi rispetto alla ForTwo. Nel 2004, infatti, la Casa diede vita alla ForFour, hatchback dal taglio classico frutto di una collaborazione con Mitsubishi. Lunga 375 cm, non ottenne il successo sperato, tanto da uscire di produzione dopo appena due anni e mezzo e creando a causa di ci&ograve; un contenzioso con la Casa giapponese.  Leggi anche: Le 5 auto familiari usate pi&ugrave; cercate dagli italiani nel 2023 

Dalla Fiat Panda 4x4 alla Lancia Musa, passando per la Ford GT e la Renault M&eacute;gane RS: ecco le auto pi&ugrave; iconiche che compiono 20 anni in questo 2024

Auto, i modelli che compiono 20 anni nel 2024

        I "favolosi" anni &rsquo;90, un periodo ricco di coraggio e intraprendenza dal punto di vista del design. Le nuove tendenze, l&rsquo;avvento del nuovo millennio, le nuove tecnologie in fase di progettazione e l&rsquo;utilizzo di software sempre pi&ugrave; avanzati hanno permesso ai designer di esplorare tutte le possibilit&agrave; che l&rsquo;inventiva poteva proporre. Al contrario dei tempi odierni, l&rsquo;industria automobilistica procedeva a gonfie vele, attraversando un periodo di grande crescita e innovazione, con l&rsquo;introduzione dei nuovi motori diesel e numeri in costante e incoraggiante crescita. Questo decennio ha dato vita al culto del design e delle concept car, strumenti d&rsquo;ispirazione che sono poi stati largamente sfruttati negli anni successivi, fino ai giorni nostri, servendosene come manifesti, spunti di comunicazione e studio per i futuri modelli. Renault, incredibili show car Renault, dal canto suo, non &egrave; stata da meno ma, anzi, ha fornito al mercato innumerevoli spunti di design e soluzioni innovative, molte delle quali poi effettivamente arrivate su strada e altre riviste o rielaborate fino a trovare applicazioni concrete solo negli anni successivi. Sono ormai passati quasi 35 anni dall&rsquo;inizio di tale periodo e quasi 25 dalla fine. Difficile, oggi, creare una classifica oggettiva e universalmente valida: trattandosi di design, non si troverebbe mai un criterio valido per tutti. La scaletta dell'articolo, per&ograve;, &egrave; stata suggerita dal sito francese indipendente Planete Renault, tra i massimi conoscitori del marchio della Losanga. Grandi escluse di questa lista sono modelli iconici come la celebre Avantime o l&rsquo;intramontabile Espace F1 che, magari, potremo trattare in un altro appuntamento. Per ora, scopriamo insieme le migliori 12 Renault concept in ordine cronologico, dal 1990 al 2018. Laguna Roadster (1990) &nbsp; All'inizio degli anni '90, Renault present&ograve; al Salone dell'Auto di Parigi una splendida roadster a 2 posti chiamata Laguna. Realizzata interamente in un particolare blu metallizzato, questa concept sportiva si ispira agli anni '60 e allo spirito di libert&agrave; che ha da sempre caratterizzato quel periodo. Non vi fu un collegamento diretto con un modello di serie, ma si pu&ograve; facilmente trovare qualche affinit&agrave; con ci&ograve; che che arriv&ograve; in commercio negli anni seguenti. Era un vero e proprio esercizio di stile, senza la pretesa di trasformarsi necessariamente in realt&agrave;. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Initiale (1995)  Reduci da un insuccesso mondiale come la Safrane, auto non molto amata causa la mancanza di motori convincenti, affidabili e adeguati, Renault present&ograve; nel 1995 questa particolare concept car, lussuosa, imponente e maestosa. Un&rsquo;originale berlina da viaggio, confortevole ma spinta dal motore V10 da 3,5 litri di Formula 1, che port&ograve; la monoposto a vincere il campionato del mondo nel 1992 con il team Williams. Sfruttava ovviamente una rivisitazione di quel blocco, la cui potenza venne ridotta 392 cv erogati a ben 8.000 giri/min. Lo stile &egrave; stato sicuramente superato ma, per il 1995, fu un&rsquo;operazione di marketing notevole, che lanci&ograve; Renault nel gruppo dei marchi automobilistici pronti a innovare e proporre soluzioni avanguardistiche per il futuro. Anticip&ograve; le linee che si andarono poi a trovare dal 2002 sulla celebre - e incompresa - Vel Satis. Fiftie (1996)  Il nome Fiftie fu scelto per celebrare&nbsp;i cinquant&rsquo;anni dalla produzione della celebre 4CV. Si trattava di una piccola e graziosa citycar dalle forme estremamente futuribili, con un abitacolo per due persone e un tetto incurvato per massimizzare lo spazio. Come suggeriscono anche le prese d&rsquo;aria davanti alle ruote posteriori, si pensava a un&rsquo;auto a motore e trazione posteriore. Si parlava di un piccolo 1.5 aspirato a benzina da poco meno di 100 cv. Non vide mai la luce, ma anticip&ograve; concettualmente quella che oggi conosciamo come Renault Twingo di ultima generazione. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Renault Zo (1998) &nbsp; Sebbene nome potrebbe rimandare alla pi&ugrave; moderna - e 100% elettrica - Renault Zoe, la Zo rappresenta tutt'altra tipologia di vettura. Si tratta di un misto tra una barchetta ultra leggera e un buggy,&nbsp;pensata per un utilizzo offroad sportivo e basata sul telaio della Spider. Vantava per&ograve; 3 posti (con pilota al centro, in stile McLaren F1) e linee a dir poco bizzarre per l&rsquo;epoca. Era spinta da un motore 2.0 diesel 16V da circa 135 cv, collocato dietro l&rsquo;abitacolo, anche in questo caso a trazione posteriore. Talisman (2001) &nbsp; Nel 2001, dopo la concept Vel Satis, Renault (sotto la guida del designer Patrick Le Quement) present&ograve; al Salone di Francoforte un nuovo prototipo. Si tratta del concept Talisman, un veicolo a met&agrave; tra coup&eacute; e hatchback con portiere ad apertura ad ali di gabbiano.&nbsp;Se sui modelli di serie questo stile non riusc&igrave; a convincere pienamente, sui concept riscosse pi&ugrave; successo, soprattutto tra la critica, come dimostra questo magnifico esercizio di stile. Da considerarsi sempre contestualizzato nel periodo in cui fu presentato. Il nome ritorn&ograve; solo diversi anni dopo, ma in veste di berlina e station wagon. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Fluence (2004) &nbsp; Presentata al Salone di Ginevra del 2004, la concept Fluence anticipa le forme della futura Renault Laguna Coup&egrave;, auto molto amata dai clienti francesi e, pi&ugrave; generalmente, europei. La linea, infatti, &egrave; molto vicina a quella della vettura che poi arriv&ograve; su strada, con forme e cerchi conformi per&ograve; agli standard di omologazione. I fari e le prese d&rsquo;aria inferiori sono poi state riprese anche dalla Megane Coup&egrave; di terza generazione (2008).&nbsp; Nepta (2006)&nbsp;  Renault Nepta, presentata nel 2006, fu una vettura&nbsp;incredibilmente apprezzata dalla critica, tanto da essere considerata Concept Car dell&rsquo;Anno. Si intravedono sempre pi&ugrave; chiaramente le forme che diedero vita alla Megane Coup&egrave; e cabrio della terza generazione, sebbene le dimensioni di questo modello erano davvero imponenti: 4,80 metri di lunghezza per quasi 2 di larghezza, spinta da un motore 4.0 V8 da ben 350 cv collocato anteriormente in posizione longitudinale, con tanto di trazione posteriore. Altica (2006)  A met&agrave; strada tra una station wagon e una fastback sportiva, questo concept riprende il frontale caratteristico dei prototipi Renault di quel periodo, che poi verranno impiegati negli anni successivi su Laguna, Megane e altri modelli. Elegante e muscolosa, non convinse per&ograve; dal lato meccanico: proponeva, almeno in fase di presentazione, solo il 1.5 diesel turbo da 177 cv, troppo poco per sorprendere. L&rsquo;esercizio per&ograve; piacque soprattutto dal punto di vista del design. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; &nbsp;Dezir (2010) &nbsp; Quando il designer olandese Laurens Van der Acker arriv&ograve; in Renault, volle lasciare subito il segno presentando questa concept incredibile, allo stesso tempo elegante e aggressiva, che inaugur&ograve; un nuovo ciclo di design e che avrebbe dato origine alla fortunatissima Clio 4. Nella Renault Dezir forma del frontale, fari e mascherina con al centro il logo della Losanga, divennero iconici qualche anno dopo, creando un&rsquo;identit&agrave; di brand giunta fino agli inizi del 2020. Alpine A110-50 (2012)  Non poteva mancare in classifica una delle concept car pi&ugrave; intriganti del brand, l&rsquo;Alpine A110-50 presentata nel 2012 e che celebrava il cinquantesimo anniversario della A110 Berlinette. Basata sul concept Dezir, l'Alpine A110-50 &egrave; una supersportiva spinta dal portentoso 3.5 V6 da ben 400 cv e 422 Nm. Una potenza che, tuttavia, resta abbastanza lontana dai modelli che il brand and&ograve; a presentare negli anni successivi. Si tratt&ograve; di una dichiarazione d&rsquo;intenti antecedente al lancio del nuovo brand Alpine, separato rispetto alla gamma di modelli di Renault. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; &nbsp;Trezor (2016)  Son gi&agrave; passati 7 anni da quando Renault present&ograve; il concept Trezor, una GT che inaugur&ograve; una nuova direzione stilistica. Venne introdotta per la prima volta la famosa firma "C-Shape" (a forma di C) su entrambi i lati del frontale, che ancora oggi vediamo sui modelli in commercio. Altro elemento di stile, il cruscotto a &ldquo;L&rdquo; composto da due schermi, che oggi troviamo anche sulle ultime produzioni come M&eacute;gane elettrica, Espace e Austral. Come ogni concept, Trezor &egrave; originale in termini di soluzioni: ne &egrave; un chiaro esempio il tetto che si alza per fornire l&rsquo;accesso all'abitacolo. EZ Ultimo (2018)  Chiudiamo con il concept Renault EZ Ultimo, veicolo a guida autonoma che fonde il design tipico concept da auto elettrica ed elementi iconici dei pi&ugrave; moderni edifici, come palazzetti dello sport, stadi, ecc. Si tratta di un prototipo destinato agli hotel o ai parcheggi di lusso, come navetta autonoma capace di spostare i passeggeri in maniera ultra confortevole e spaziosa: all&rsquo;interno, quattro sedute rivolte verso il centro dell&rsquo;abitacolo, cos&igrave; da ricreare un salotto su ruote.       

I 12 prototipi Renault pi&ugrave; interessanti di sempre: dalla Trezor alla Dezir, dalla Nepta alla Altica, alcune hanno anticipato stile e soluzioni delle auto odierne

Renault, le concept car più particolari della Losanga

I 59&nbsp;giurati di 21 Paesi diversi, che compongono il panel di esperti indipendenti del The Car of The Year, il premio organizzato dalle riviste di settore europee pi&ugrave; importanti, tra qui AUTO, hanno scelto le sette che si giocheranno l&rsquo;edizione 2024  Tra BMW 5, BYD Seal, Kia EV9, Peugeot 3008, Renault scenic, Toyota CH-R, Volvo EX30, verr&agrave; scelta la migliore per design e tecnologia, in rapporto al prezzo di vendita, il 26 febbraio. Elezione potrete seguire qui in diretta su Auto e sui nostri canali social.  Come da tradizione, con la proclamazione delle &ldquo;magnifiche sette&rdquo; inizia anche la marcia di avvicinamento al giorno della proclamazione con i nostri eventi organizzati in giro per l&rsquo;Italia per farvele conoscere nel dettaglio, toccandole con mano e facendovele provare: segnatevi gli appuntamenti del 26-28 gennaio a Milano City Life, del 9-11 febbraio a Cortina d&rsquo;Ampezzo e Courmayeur 23-35 febbraio  In attesa, scorrete le schede, vi presentiamo le finaliste una per una in rigoroso ordine alfabetico.  &nbsp;  BMW&nbsp; Serie 5/i5&nbsp;    Per la berlina bavarese &egrave; una rivoluzione, nello stile e nella meccanica. Fuori si notano tutti i &ldquo;muscoli&rdquo;, sottolineati in maniera discreta dalle nervature di cofano e fiancata, ma &egrave; sulla coda dove i designer si sono concentrati maggiormente, per rendere il lato B pi&ugrave; compatto e abbassato, quasi da coup&eacute;. Il cambiamento radicale, per&ograve;, &egrave; sotto la pelle con una gamma elettrificata e il debutto di una gemella completamente elettrica. In Europa, la Serie 5 debutta con motori benzina, Diesel mild hybrid e plug-in, poi nel corso del 2024 &egrave; atteso il sei cilindri turbodiesel. Sul fronte elettrico, la i5 &egrave; disponibile in versione motore singolo da 340 cv e trazione posteriore, mentre al top di gamma c&rsquo;&egrave; la variante con doppio motore e trazione integrale  Qui tutte le info  Qui i prezzi di Serie 5 e i5  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  BYD Seal&nbsp;    Berlina elettrica dal piglio sportivo, arriver&agrave; in Europa a inizio 2024 e ha l&rsquo;ambizione di porsi come alternativa alla Tesla Model 3, per caratteristiche tecniche e fascia di prezzo. Una delle caratteristiche tecniche pi&ugrave; interessati &egrave; il suo pacco batterie, integrato nel telaio in una strutta a &ldquo;sandwich&rdquo; tra pavimento e copertura composta a nido d&rsquo;ape, formato da 172 celle di accumulatori a che utilizzano la formula catodica a&nbsp;litio-ferro-fosfato, pi&ugrave; compatte, leggere e capacitive. Disponibile in versione con un motore e trazione posteriore o due motori e trazione integrale, con potenze da da 230 kW-308 cv e 570 km di autonomia o 390 kW-523 cv e 520 km di autonomia. I prezzi dovrebbero partire da 50mila euro.   Qui tutte le info  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  Kia EV9    La Kia EV9 &egrave; la protagonista in copertina del numero 12/2023 di Auto, testata in maniera approfondita dal nostro Centro Prove. Per il terzo anno consecutivo i coreani mandano un loro prodotto in finale, questa volta un Suv di grandi dimensioni, quasi 5 metri, che pu&ograve; ospitare fino a sette persone.&nbsp;  Qui tutte le info Qui i prezzo  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  Peugeot e-3008&nbsp;  &nbsp;  Il nuovo Peugeot e-3008 &egrave; una rivoluzione per la Casa del Leone e per Stellantis. E&#39; la prima Peugeot elettrica di seconda generazione e porta al debutto la piattaforma STLA-M del Gruppo, che le permette di raggiungere autonomie dichiarate, secondo il ciclo di omologazione WLTP, tra i 525&nbsp; e 700 km a seconda de taglio scelto di batteria.&nbsp;  Qui tutte le info  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  Renault Scenic E-Tech Electric    La Nuova Renault Scenic E-tech Electric reinterpreta in chiave elettrica la filosofia di uno dei modelli pi&ugrave; importati e di successo della Losanga. Eredita gran parte della meccanica della Megan E-Tech Electric, con la differenza di poter contare su una batteria dalla capacit&agrave; maggiore, per percorrenze, dichiarate, superiori a 500 km.  Qui tutte le info  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  Toyota C-HR&nbsp;    Dal passaggio da concept al modello di serie, praticamente senza differenze. La nuova Toyota C-HR conferma il suo carattere anticonvenziale a partire dal linguaggio estetico, con linee dinamiche e decise, che la fanno notare subito accentuando ancora di pi&ugrave; il carattere aggressivo da coup&eacute; rialzata. Briosa fuori, rispettosa dell&#39;ambiente dentro eprch&eacute; l&#39;abitacolo &egrave; composto da materiale riciclato o riciclabie e sotto al cofano trovano posto motori ibridi e plug-in.  Qui tutte le info&nbsp; Qui i prezzi  Vai alla prossima scheda  &nbsp;  Volvo EX30&nbsp;    E&#39; la Volvo pi&ugrave; piccola di tutte, ma rappresenta una svolta enorme. In soli 4,23 metri di lunghezza, sebbene nello stile e nei contenuti tecnici abbia preso un po&#39; troppa ispirazione dalla Tesla, garantisce tanta qualit&agrave;, comfort di bordo e autonomia che, per il prezzo di partenza di 35.900 euro, la renderanno sicuramente una delle vetture elettriche di successo nei prossimi anni.&nbsp;  Qui tutte le info&nbsp; Qui i prezzi 

Caratteristiche, prezzi, pregi e difetti delle sette candidate al The Car Of The Year 2024

Auto dell&rsquo;Anno 2024, le finaliste ai raggi X

Stavolta ci siamo! Il traguardo dei 500 km di autonomia pu&ograve; dirsi raggiunto da parte di Renault con la nuova Scenic elettrica, la pi&ugrave; ambiziosa sfida lanciata dal marchio francese per il 2024. Abbiamo potuto guidare in anteprima la Scenic su strade francesi e dobbiamo dire che questa nuova auto mantiene le aspettative che si mormoravano.    Renault Scenic, una storia di successo  La Renault Scenic, fin dall&rsquo;epoca dei suoi esordi nel 1996, &egrave; sempre apparsa come un&rsquo;auto rivolta alle famiglie e al grande pubblico. &Egrave; stata la prima monovolume compatta della sua epoca e specie col modello di 2&deg; generazione, a inizio anni Duemila, ha ottenuto un successo clamoroso perch&eacute; univa la praticit&agrave; del concetto di multispazio per le famiglie con dimensioni (e prezzi) contenuti.  La nuova Scenic &egrave; solo elettrica  Adesso che siamo in un&rsquo;epoca di elettrificazione spinta, la Renault Scenic &ndash; giunta alla sua 5&deg; generazione &ndash; cambia faccia completamente. E diventa soltanto elettrica. Rappresenta a tutti gli effetti la pietra miliare di quel processo di elettrificazione spinto verso cui Renault ha virato con decisione da un paio d&rsquo;anni. Gi&agrave; perch&eacute; la nuova Scenic, pur condividendo molta tecnologia con la Megane elettrica lanciata lo scorso anno, rispetto a quest&rsquo;ultima &egrave; un formidabile passo in avanti nel campo dell&rsquo;elettrico. Perch&eacute; diventa la prima Renault a infrangere il muro dei 500 km di autonomia veri e abbatte quindi con decisione quella barriera, sia fisica che psicologica, che rappresenta il pi&ugrave; grande ostacolo alla diffusione delle elettriche nel nostro paese. L&rsquo;ansia da ricarica. Il timore di avere un&rsquo;autonomia ridotta non adatta a lunghi viaggi. Con la nuova Scenic non ci saranno pi&ugrave; scuse. Perch&eacute; noi, che abbiamo avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di svolgere un approfondito test in anteprima, ci siamo resi conto che quest&rsquo;auto &egrave; in grado di coprire agevolmente 500 km con un pieno di energia. E l&rsquo;aspetto pi&ugrave; interessante &egrave; che promette di arrivare sul mercato ad un prezzo molto competitivo.  Le dimensioni  La nuova Scenic &egrave; lunga 4,47 metri, circa 7 cm pi&ugrave; della precedente, ed &egrave; alta 1,57 metri. Ma la sua forma appare pi&ugrave; compatta: forse perch&eacute; adotta linee pi&ugrave; spigolose e moderne abbandonando il design tondeggiante della vecchia Scenic. &Egrave; basata per buona parte sulla tecnologia della Megane elettrica di fine 2022: una piattaforma con batterie alloggiate nel pianale a tutta larghezza, un motore elettrico anteriore di tipo sincrono da 220 cavalli, assai efficiente, raffreddato ad olio, con rotore a otto poli e che non fa uso di terre rare e quindi con minore impatto sull&rsquo;ambiente nella fase di costruzione. Il principale punto di forza della Scenic, e che la distingue decisamente dalla Megane elettrica, &egrave; che adotta una batteria di maggiore capacit&agrave;: da 87 kWh contro i 60 della Megane. Sufficiente a garantire un&rsquo;ottima autonomia.  Le caratteristiche tecniche  Scegliere la batteria di taglia giusta &ndash; n&eacute; troppo grande n&eacute; troppo piccola - per il costruttore di un&rsquo;auto elettrica &egrave; un enigma complesso. Ovviamente una batteria di grande capacit&agrave; migliora decisamente l&rsquo;autonomia ma pu&ograve; diventare un ostacolo perch&eacute; il peso si fa elevato e i chili di troppo da smuovere in accelerazione possono trasformarsi in un handicap proprio dal punto di vista dell&rsquo;efficienza generale. Considerate poi che una batteria &ldquo;grande&rdquo; alza drasticamente il prezzo finale della vettura in quanto il costo grezzo di una batteria dipende dalla quantit&agrave; di kWh che le sue celle agli ioni dli litio possono immagazzinare.  Quanto costa la nuova Scenic  Con la sua batteria da 87 kWh, la Scenic ha trovato un ottimo compromesso fra capacit&agrave; elevata, peso ragionevole dell&rsquo;auto (1850 kg, molto al di sotto della media delle altre elettriche &ldquo;long range&rdquo;) e prezzo finale dell&rsquo;auto. Che dovrebbe essere attorno ai 45mila euro per la versione Long Range. Renault proporr&agrave; anche una versione entry level pi&ugrave; economica della Scenic, con batteria da 60 kWh e motore depotenziato a 170 cv (e ovviamente autonomia ridotta), che si attester&agrave; attorno ai 40mila euro. Le cifre devono ancora ancora essere definite con esattezza per il mercato italiano.  Come va su strada  Nel test che abbiamo svolto su strade francesi la nuova Scenic ci ha davvero convinto. Ottima la posizione di guida, eccellente il comfort di bordo e la visibilit&agrave; complessiva davanti e dietro. Abbiamo trovato davvero eccellente la maneggevolezza dell&rsquo;auto sia nelle curve che in manovra nonostante un passo generoso (2790 mm). Il merito, oltre che del telaio e di un ottimo assetto (sospensioni (MacPherson davanti e multilink dietro) &egrave; anche dello sterzo molto diretto. Questo &egrave; una delle eredit&agrave; della Megane che Renault ha portato pari pari sulla Scenic. Un sistema di sterzata che permette con una rotazione di appena 2,3 giri della corona di girare completamente il volante da destra a sinistra e viceversa. Questo consente quindi manovre in spazi davvero ridotti. Lui volante stesso a sua volta &egrave; molto piacevole al tatto: corona di grande diametro che si fa sentire tra le mani e trasmette una piacevole sensazione di solida qualit&agrave;; inoltre &egrave; originale la forma della corona, tagliata sopra e sotto come fosse un volante sportivo, per essere meno d&rsquo;impaccio nelle rotazioni.  Le dotazioni di bordo  Ancora di derivazione Megane l&rsquo;ottimo sistema multimediale che prevede un doppio display a forma di L rovesciata: cruscotto digitale orizzontale davanti al volante, con grafica a schede di facile leggibilit&agrave;, e schermo centrale di forma verticale ma diviso in due parti: quella superiore dedicata all&rsquo;infotainment e alle mappa del navigatore, la parte inferiore &egrave; riservata alla climatizzazione. C&rsquo;&egrave; poco da dire: &egrave; tutto molto intuitivo. Pi&ugrave; facile usarlo che descriverlo. Con la pregevole aggiunta che i comandi del clima sono tutti pulsanti fisici, pi&ugrave; immediati da spingere di quelli touch. Il vantaggio poi di avere la navigazione su Google maps, cui tutti noi siamo abituati dai telefonini, invece che un sistema di navigazione proprietario come hanno altri costruttori, rende ancora pi&ugrave; semplice e flessibile l&rsquo;uso del navigatore.  Il consumo reale  L&rsquo;autonomia, come spiegato prima, non &egrave; pi&ugrave; un problema con la Scenic. Abbiano percorso molta strada e il traguardo dei 500 km di autonomia con la batteria Long Range da 87 kWh &egrave; ampiamente alla portata. Addirittura l&rsquo;auto a&nbsp; batteria carica, prima di partire, dichiarava nel cruscotto un&rsquo;autonomia potenziale di 525 km. Ovviamente i dati dichiarati in omologazione dalla Renault nel ciclo WLTP vantano autonomie ancora maggiori. Il costruttore francese dichiara 625 km con la batteria da 87 kWh e 430 km per la versione con batteria da 60 kWh e 170 cv di potenza. Ma nell&rsquo;uso reale, su strada, bisogna togliere un 15/20% a questi valori teorici. Ma pur cos&igrave; facendo i 500 km &ldquo;veri&rdquo; con la Scenic Long Range dotata di batteria da 87 kWh sono ampiamente alla portata.  La Scenic, come tante auto elettriche, ha una velocit&agrave; massima limitata a 170 km/h ed accelera da 0 a 100 km/h in meno di 8 secondi: 7&rdquo;9. La versione meno potente scatta invece sullo 0-100 in 8&rdquo;6. L&rsquo;ultima chicca &egrave; che l&rsquo;auto offre di serie la ricarica in corrente alternata a 22 kW invece dei consueti 11, mentre quella veloce in DC &egrave; a 150 kW. Quando arriver&agrave; sul mercato, a inizio 2024, sar&agrave; una rivale temibilissima per le concorrenti. Intanto si &egrave; gi&agrave; guadagnata un&nbsp;posto fra le sette finaliste dell&rsquo;Auto dell&rsquo;Anno. 

E&#39; una delle finaliste del Car of The Year 2024 e vi diciamo come va

Renault Scenic E-Tech&nbsp;electric, il passo in avanti della Losanga

        Sar&agrave; una realt&agrave; quotata sui mercati, con l'offerta pubblica iniziale su Ampere prevista nella prima met&agrave; del 2024. La divisione del Gruppo Renault curer&agrave; la progettazione, lo sviluppo, produzione e vendita delle elettriche con Marchio Renault. In pi&ugrave;, la possibilit&agrave; di curare progetti con il brand Alpine (dalla R5 al Suv), nonch&eacute; per Nissan, Dacia e Mitsubishi. Altri partner potenziali? C'&egrave; una dichiarata disponibilit&agrave; a collaborare. Luca de Meo somma alla posizione di a.d. del Gruppo quella di a.d. della divisione che punta a realizzare, nel 2031, 25 miliardi di fatturato, un milione di auto elettriche vendute e oltre il 10% di margine operativo. Renault, progettazione nativa elettrica Ampere potr&agrave; contare su due architetture elettriche native (Ampere Small - segmento A e B - e Ampere Medium - segmento C) sul fronte "hardware", al quale affiancher&agrave; le capacit&agrave; di sviluppo lato software, con partnership del calibro di Qualcomm (potenziale futuro investitore in Ampere) e Google. Lo scorporo del business dell'auto elettrica dal marchio Renault &egrave; una scelta destinata a coinvolgere nuovi investitori. Sul mercato dovr&agrave; portare modelli che abbiano un prezzo di listino pari alle alternative con motori termici, un obiettivo che Ampere posiziona tra il 2027 e il 2028. Saranno le sinergie tecniche e il risparmio dei costi nell'ordine del 40%, possibile con la seconda generazione di elettriche&nbsp;di segmento C in arrivo dal 2026, a rendere possibile tale risultato.&nbsp; Presentata l'elettrica Renault Legend: &egrave; la Twingo elettrica La Twingo sar&agrave; il primo progetto strettamente software defined, ovvero, dove non &egrave; pi&ugrave; la piattaforma hardware il punto focale della progettazione ma la possibilit&agrave; di evolvere costantemente l'auto con nuove funzioni implementate via software. Quest'ultimo diventa una piattaforma scalabile su diverse categorie di modelli. Nel 2031 saranno 7 le auto elettriche prodotte da Ampere, restano due modelli ancora inediti da aggiungere alla gamma formata da Megane E-Tech, Scenic E-Tech (gi&agrave; modelli sul mercato o prossimi al lancio), da Renault 5 nel 2024, Renault 4 nel 2025 e Renault Twingo nel 2026.&nbsp; Le competenze Ampere e il supporto del Gruppo Nel corso del Capital Markets Day &egrave; emersa anche la struttura delle operazioni Ampere e le sinergie di Gruppo. Nella fase di progettazione e sviluppo, Ampere curer&agrave; le componenti software e del sistema elettrico (batterie, piattaforma, motori). Il Gruppo Renault progetter&agrave; le scocche. Le operazioni industriali vedranno la produzione e le specifiche degli acquisti definite da Ampere, mentre Renault realizzer&agrave; scocche ed effettuer&agrave; gli acquisti per sfruttare le economie di scala.&nbsp; Nella fase di utilizzo dell'auto, lungo il ciclo vitale, la gestione dei dati e gli sviluppi OTA verranno curati da Ampere; i marchi del Gruppo Renault saranno responsabili dei servizi e del post-vendita, come anche - con Mobilize - delle soluzioni di ricarica. Arriva poi il fine vita dell'auto elettrica, dove il riciclo delle batterie e dei veicoli sar&agrave; uno smaltimento e riutilizzo seguito dal Gruppo Renault. In materia di marketing e vendite, la strategia commerciale e definizione dei prezzi spetter&agrave; alla divisione Ampere, Renault metter&agrave; a disposizione la rete dei concessionari e le soluzioni di finanziamento. Renault Kangoo raduno Jamboree Fest al Fuji: una passione tutta giapponese       

Dalla progettazione allo smaltimento delle batterie, il rapporto tra la divisione Ampere e il Gruppo francese garantir&agrave; sinergie, risparmi e una gamma di 7 modelli elettrici entro il 2031

Ampere è il volto elettrico di Renault: le sinergie e gli obiettivi

&Egrave; gi&agrave; iniziato il conto alla rovescia per eleggere l&rsquo;Auto dell&rsquo;Anno 2024. Ovvero la migliore automobile nuova fra tutte quelle lanciate sul mercato nel corso di quest&rsquo;anno. Questa prima fase dell&rsquo;Auto dell&rsquo;Anno edizione 2024 &egrave; partita dal Tannistest. Ma che cos&rsquo;&egrave; il Tannistest? E cosa c&rsquo;entra con il premio Car of the Year? Spieghiamo per gradi.  Il Tannistest &egrave; uno dei test di guida pi&ugrave; approfondito e completo che ci sia e rientra negli eventi di preparazione al premio Car of The Year. Il Tannistest viene organizzato ogni anno a Tannisby (da qui il nome), una localit&agrave; della Danimarca che si trova nella penisola dello Jutland, dai giornalisti nel nord Europa che fanno parte dell&rsquo;organizzazione Car of The Year (Auto dell&rsquo;Anno nella definizione italiana).    Come si elegge l&#39;Auto dell&#39;Anno  Il premio Car of The Year elegge ogni anno la migliore automobile lanciata sul mercato tra tutte quelle nuove ed inedite. A votarla sono 61 giornalisti (sei sono italiani) di 22 paesi europei. &Egrave; un premio che ha oltre sessant&rsquo;anni di storia ed &egrave; considerato il pi&ugrave; autorevole nel mondo dell&rsquo;industria automobilistica perch&eacute; ad eleggere la migliore automobile dell&rsquo;anno sono giornalisti specializzati di tutta Europa del settore automobilistico e che soprattutto sono indipendenti nei loro giudizi. Il premio non ha sponsor o soci occulti che possano condizionarne l&rsquo;esito. Per questi motivi l&rsquo;auto che ogni anno viene eletta vincitrice &egrave; veramente quella che risulta la migliore secondo l&rsquo;analisi della giuria. Nel corso della lunga fase di votazione (che dura tre mesi) i giornalisti che fanno parte della giuria Car of The Year provano a lungo, sia individualmente che collettivamente, le auto nuove che faranno parte della cerchia delle candidate per saggiarne le caratteristiche sotto ogni aspetto: tecnologia, sicurezza, funzionalit&agrave;, guida, qualit&agrave; costruttiva, eco-compatibilit&agrave; e sopratutto dal punto di vista del rapporto qualit&agrave;/prezzo. Auto, che &egrave; rivista partner del premio Car of The Year organizzer&agrave; a sua volta in Italia alcuni di questi eventi nel prossimo mese di gennaio.  Perch&eacute; il Tannistest &egrave; cos&igrave; importante  Proprio a Tannisby, in Danimarca, si &egrave; svolta a prima di queste prove collettive per i giurati Car of The Year. Il Tannistest &egrave; un appuntamento rituale che esiste da quarantacinque anni e nel corso del tempo ha assunto una enorme importanza enorme. Non soltanto perch&eacute; i test si svolgono a confronto diretto, ma anche perch&eacute; al Tannistest viene eseguita una prova molto particolare che identifica la maneggevolezza e la buona dinamica di guida di un&rsquo;automobile: il cosiddetto test dell&rsquo;alce. Si tratta di una prova di evitamento ostacolo in velocit&agrave; pi&ugrave; complessa di un normale sterzata destra-sinistra perch&eacute; prevede anche un riallineamento finale. Si chiama test dell&rsquo;alce perch&eacute; nei paesi nordici &egrave; frequente incontrare all&rsquo;improvviso animali di grande taglia in mezzo alla carreggiata, alci comprese. La prova dell&rsquo;alce serve proprio a valutare la capacit&agrave; di un&rsquo;auto di schivare improvvisamente un ostacolo imprevisto in velocit&agrave; senza entrare in crisi durante la manovra, sbandare o ribaltarsi. I test dell&rsquo;alce &egrave; una manovra che si esegue con una doppia sterzata sinistra-destra per evitare l&rsquo;ipotetico ostacolo e poi si riallinea l&rsquo;auto in carreggiata. Se l&rsquo;auto a una certa velocit&agrave; completa la manovra senza uscire di strada n&eacute; abbattere i birilli il test pu&ograve; dirsi superato a quella tale velocit&agrave;.  Prova di agilit&agrave;, il test dell&#39;Alce  Il test dell&rsquo;alce &egrave; diventato famoso in ambito automobilistico perch&eacute; proprio nel corso di una prova dell&rsquo;alce del 1997, la prima versione di Mercedes Classe A si cappott&ograve; nel tentativo di sterzata rivelando tutti i propri limiti di dinamica di guida. Lo scandalo che ne segu&igrave; spinse il costruttore tedesco a un richiamo dei modelli gi&agrave; venduti da qualche mese per modificarne le sospensioni e dotarli del sistema Esp di controllo della stabilit&agrave; che all&rsquo;epoca era appannaggio soltanto delle grandi berline di lusso Mercedes.  Il test viene svolto a velocit&agrave; crescenti fra i 50 e gli 80 km all&rsquo;ora in un&rsquo;area appositamente allestita con birilli e rilevamento elettronico della velocit&agrave;; per superarlo positivamente serve un buon assetto, ottima taratura di sospensioni e buona reattivit&agrave; dello sterzo altrimenti l&rsquo;auto finisce per avvitarsi su se stessa travolgendo i birilli e finendo fuori strada. Di solito la velocit&agrave; critica che crea la discriminante si trova fra i 60 e i 70 km orari, ma certe automobili falliscono il test gi&agrave; poco sopra i 50 km/h, altre viceversa riescono a superarlo anche al di sopra dei 75 km/h. Una delle auto provate, come leggerete di seguito, ha superato il test brillantemente anche sopra gli 80 all&rsquo;ora. Pi&ugrave; &egrave; alta la velocit&agrave; con cui un&rsquo;auto supera il test senza abbattere i birilli, migliore &egrave; il comportamento dinamico dell&rsquo;auto ovvero la sua tenuta di strada e di conseguenza la sua sicurezza attiva nell&rsquo;uso di tutti i giorni. Un&rsquo;auto di cui si pu&ograve; fidare al volante perch&eacute; &egrave; pi&ugrave; difficile perderne il controllo in caso di manovra di emergenza.  Tannistest 2023 a trazione elettrica  Curiosamente, per la prima volta nella storia del Tannistest, la maggioranza delle automobili presenti erano elettriche. Delle 22 auto nuove o in procinto di essere commercializzate, ben 15 erano quelle a batteria. Soltanto quattro le ibride presenti e appena una con motore diesel. Indizio di un mercato che sta cambiando. C&rsquo;erano elettriche di ogni taglia e genere: dalla piccola Fiat 600e ai crossover compatti come Renault Scenic, Hyundai Kona e l&rsquo;inedita Honda e:Nr1 che deve ancora venire lanciata sul mercato. Fino ai Suv taglia grande come Kia EV9 e Lexus RZ o alle berline di lusso come Hyundai Ioniq 6 e BMW i5. In crescita poi la presenza di vetture cinesi, (c&rsquo;erano la BYD Seal e ben tre Nio: ET5 EL6 e ET7) e c&rsquo;erano pure un paio di esotiche auto americane elettriche ancora sconosciute in Italia: la Fisker Ocean e la Lucid Air, una berlina di lusso americana la 620 cavalli che in patria sta facendo forte concorrenza a Tesla.  Tannistest 2023, i risultati  Ma vediamo i risultati del Tannistest. Anni fa quasi nessuna automobile riusciva a compiere la manovra oltre i 55 km/h; quest&rsquo;anno invece la maggior parte delle auto impegnate ha superato il test del cambio di direzione al di sopra dei 70 km/h. A dimostrazione del miglioramento negli anni delle qualit&agrave; dinamiche delle auto.  L&rsquo;auto che &egrave; risultata la migliore di tutte nel test dell&rsquo;alce al Tannistest 2023 &egrave; stata la Lucid Air Touring, una berlina elettrica americana doi gradce taglia. Rivale in patria di Tesla 3 e Tesla S. A sorpresa, la Lucid ha passato il test prima a 68 km/h, poi a 77 km/h infine &egrave; riuscita a percorrere lo slalom senza abbattere i birilli addirittura a 83 km/h fallendo invece il tentativo a 89 km/h. &Egrave; il nuovo record del test dell&rsquo;alce al Tannistest: negli anni precedenti nessuna vettura ce l&rsquo;aveva fatta sopra gli 80 km/h.  Dietro la Lucid, le migliori sono state la cinese Nio ET5 (test superato a 78 km/h) e la Nio ET5 Touring (77 km/h), poi la Honda CR-V (76 km/h). Alla velocit&agrave; di 75 km/h il test &egrave; stato superato dalla Honda e:NY1 (elettrica), dalla Nio EL6 e ET7, dalla BMW i5 (novit&agrave; elettrica anch&rsquo;essa) e dalla nuova generazione della Toyota Prius. Appena inferiori la Hyundai Ioniq 6 c he ha superato il test a 74 km/h e la Renault Megane Scenic che c&rsquo;&egrave; riuscita a 73 km/h e la Renault Espace (72 km/h). Seguono poi la Fisker Ocean e la Jeep Grand Cherokee a 71 km, la Fiat 600e, il nuovo mini-Suv elettrico di marca Fiat che ce l&rsquo;ha fatta a 70 km/h, come la Toyota CH-R e la Honda ZR-V. Sotto i 70 invece la cinese Byd Seal e la Hyundai Kona elettrica (entrambe a 69 km/h), e i massicci Ford Bronco (66 km/h) e Kia EV9 /65 km/h) rallentati dalla loro mole e dall&rsquo;assetto morbido.  Car of The Year 2024, i prossimi appuntamenti in Italia  Gli eventi Car of The Year continueranno nei prossimi mesi. Anche in Italia. Tra tutte le auto nuove candidate verranno le sette migliori, che diventeranno le finaliste del premio la cui vincitrice verr&agrave; eletta in una votazione pubblica a fine febbraio. Noi di Auto, che siamo rivista partner del premio, daremo vita in gennaio a una serie di appuntamenti in giro per le citt&agrave; italiane per esporre al pubblico e far conoscere le sette finaliste che si contenderanno la vittoria del premio nella votazione finale a fine febbraio. Il pubblico avr&agrave; anche l&rsquo;opportunit&agrave; di provare in anteprima le finaliste in un breve test drive e scoprirne pregi e difetti al volante.  I primi appuntamenti previsti in Italia per l&rsquo;esposizione delle sette finaliste sono il 26-28 gennaio a Milano City Life e il 9-11 febbraio a Cortina d&rsquo;Ampezzo. Ma nuove date verranno aggiunte al calendario. Seguiteci! 

Ogni anno, a Tannisby in Danimarca, va in scena la prova approfondita che precede l&#39;evento pi&ugrave; importante dell&#39;Automotive. Vi raccontiamo il Tannistest&nbsp;

Car of The Year 2024, i segreti del Tannistest

In Renault hanno scelto un modello di successo per renderlo battistrada della loro svolta verso l&#39;elettrico. Cos&igrave;, dopo oltre 5,3 milioni di unit&agrave; vendute, la Sc&eacute;nic si presenta con il suo bel motore ad energia e l&#39;immancabile pacco batterie sul fondo della piattaforma di telaio. Quest&#39;ultima, la CMF-EV, &egrave; la stessa della corrispondente M&eacute;gane E-Tech Electric, ma allungata di una decina di centimetri per regalare spazio a un abitacolo concepito per un uso da famiglia.    Nuova Renault Sc&eacute;nic: aspetto e prestazioni  La nuova Sc&eacute;nic si pu&ograve; definire come un Suv, anche se l&#39;altezza &egrave; pi&ugrave; da berlina. La linea &egrave; quella dell&#39;ultima ondata di modelli della Renault, e si rif&agrave; allo stile del prototipo Sc&eacute;nic Vision visto in anteprima lo scorso anno. Passo lungo, sbalzi ridotti della carrozzeria e ruote ai quattro estremi della carrozzeria caratterizzano la vettura. Davanti ci sono gruppi ottici simili a quelli della nuova Clio e del Suv Rafale, con le luci diurne che disegnano ai lati la met&agrave; rovesciata della losanga simbolo della Renault.  Kardian, il nuovo arrivo il Renault &egrave; un B-Suv  Per quanto riguarda il motore, sar&agrave; disponibile in due configurazioni di potenza, da 125 kW (170 cavalli) e 280 Nm di coppia oppure da 160 kW (220 cavalli) e 300 Nm di coppia. Nel primo caso le batterie al nichel-manganese-cobalto hanno una capacit&agrave; da 60 kWh mentre con la versione pi&ugrave; potente si sale a 87 kWh. L&#39;autonomia dichiarata &egrave; di oltre 420 km con la variante da 125 kW e di pi&ugrave; di 620 km di percorrenza con quella da 160 kW. Con una colonnina da 50 kW pare bastino circa 30 minuti per accumulare un paio d&#39;ore di autonomia nella guida autostradale.  Nuova Renault Sc&eacute;nic, sostenibile e hi-tech  La Sc&eacute;nic elettrica &egrave; stata pensata all&#39;insegna della sostenibilit&agrave;, con il 24% dei materiali utilizzati per realizzarla che sono completamente riciclabili. Percentuale che sale all&#39;80% nelle finiture degli interni. Gli interni offrono un&#39;ottima abitabilit&agrave; anche sui sedili posteriori, con un bagagliaio che passa da un minimo di 545 a un massimo di 1.610 litri di volume. Interessante la possibilit&agrave; di avere un tetto panoramico Solarbay fornito dalla St. Gobain che filtra i raggi ultravioletti e pu&ograve; essere oscurato a settori. Il sistema multimediale Open R Link &egrave; il pi&ugrave; avanzato disponibile su una Renault e pu&ograve; contare su uno schermo centrale da ben 24&quot;. Sviluppato in collaborazione con Google, accetta fino a 70 comandi vocali ed &egrave; dotato di un navigatore che programma itinerari con punti di ricarica annessi. L&#39;impianto audio della Harman Kardon &egrave; un&#39;ulteriore ciliegina sulla torta. Pi&ugrave; che completa, come ci si pu&ograve; aspettare, anche la dotazione in fatto di dispositivi di sicurezza e aiuto alla guida. Per i prezzi bisogna aspettare sino a fine anno, con le consegne previste a partire dal primo trimestre del 2024.  Renault, De Meo: &quot;Auto elettriche? Cina spende miliardi, noi non ci difendiamo&quot; 

Il modello della Casa francese &egrave; adesso diventato un crossover a zero emissioni disponibile in due configurazioni di potenza, con tecnologia al top e materiali riciclati

Nuova Renault Sc&eacute;nic, l&#39;elettrica apre la strada al futuro

        La Renault Scenic &egrave; sul punto del ritorno. Avverr&agrave; nel 2024, con le forme del suv di segmento C, elettrico. Alla vigilia del Salone di Monaco rivela ancora un po' di un design ormai senza misteri, se si somma il teaser alle anticipazioni estive. Duplice presenza, nei padiglioni del Summit e in piazza, Odeonsplatz, in quella che &egrave; la parte Open Space della kermesse di Monaco di Baviera. Accanto alla Renault Scenic E-Tech il marchio francese porter&agrave; nell'Open Space electro pop rnlt gli altri suv: dal Rafale all'Austral, passando per l'Espace.  Il posizionamento sul mercato e l'ultimo teaser Della nuova Scenic elettrica, che scopriremo il 4 settembre, avremo un quadro completo sulla scheda tecnica, a partire dalla batteria e autonomia di marcia. Finora, gli indizi sul modello in arrivo nel 2024, stile a parte, hanno confermato il posizionamento nel segmento C con 4,50 metri di lunghezza. Una proposta elettrica che star&agrave; un gradino sopra alla Megane E-Tech elettrica. Il teaser rivela, invece, lo stile del frontale. Gli stilemi Renault (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), dal lancio della Clio restyling, vedono le luci diurne a led, verticali, diventare una delle firme del design. Ancora, la calandra interamente chiusa ma con il motivo della losanga Renault a movimentare il frontale. La fascia alta, infine, racchiude i fari principali, con una tecnologia a matrice di led che sembra poter essere tra le soluzioni hi-tech della nuova Scenic. Renault Grand Kangoo, avanti con il passo lungo 7 posti Ci sar&agrave; una seconda anteprima mondiale a Monaco di Baviera e verr&agrave; presentata il 5 settembre. Dalla gamma Renault Kangoo scopriremo l'alternativa Grand Kangoo. Il multispazio introdurr&agrave; una versione che dovrebbe proporre un passo lungo, maggiore rispetto ai 2,71 metri del Kangoo sul mercato, posizionato nel segmento C con 4,48 metri di lunghezza.       

Due importanti novit&agrave; in anteprima mondiale per Renault, tra il ritorno in forma elettrica della Scenic e l'ampliamento della gamma Kangoo con la versione passo lungo&nbsp;

Renault al Salone di Monaco con nuova Scenic E-Tech e Grand Kangoo

L&rsquo;appuntamento con l&rsquo;edizione 2023 del Salone di Monaco si fa sempre pi&ugrave; vicino. Come accaduto due anni fa, con la prima edizione, il format non cambia e mantiene la suddivisione in due parti, quella all&rsquo;interno della fiera di Monaco di Baviera e quella all&rsquo;aperto, per le vie del centro della citt&agrave;. Le date sono dal 5 al 10 settembre 2023. Come ogni salone di settore, l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di avvicinare clienti e appassionati ai nuovi modelli, per osservarli da vicino e comprenderne le caratteristiche. Ma non mancano neppure biciclette, monopattini, aziende di componentistica e dell&rsquo;informatica.  Al momento i Marchi che hanno confermato sono circa 20, ma la l&rsquo;elenco &egrave; in aggiornamento. Nel frattempo, vediamo quali sono le novit&agrave; pi&ugrave; importanti che porteranno al salone tedesco.  &nbsp;  Audi&nbsp;    Sebbene abbia assolutamente confermato la sua presenza, si sa davvero poco su quello che potrebbe portare Audi al Salone di Monaco. Di certo, ci sono diversi progetti a cui la Casa dei Quattro Anelli sta lavorando, come il restyling di Q8 e Q7, oltre alle voci sulle novit&agrave; intorno alla famiglia A4. E poi c&rsquo;&egrave; la Q6 e-tron, il primo modello a utilizzare la nuova piattaforma PPE&nbsp;(Premium Platform Electric) sviluppata con Porsche.  &nbsp;  BMW    L&rsquo;altro grande Marchio tedesco, BMW, potrebbe avere diverse novit&agrave; da presentare, almeno stando a quanto abbiamo appreso in questi mesi. Ci sono buone possibilit&agrave; di vedere la nuova Serie 5 nella versione Touring e forse la M5 berlina. E poi ci sono le dichiarazioni del Ceo Oliver Zipse riguardo un concept basato sulla piattaforma Neue Klasse, che in futuro vedremo spesso come fondamenta dei modelli BMW. Secondo le voci, spazio anche a un altro concept futuristico.  &nbsp;  BYD    Sono sempre di pi&ugrave; i Marchi cinesi che partecipano ai saloni di settore (anche delle due ruote). BYD ha gi&agrave; avviato la commercializzazione dei suoi nodelli in Europa con Atto 3, Han e Dolphin, che probabilmente vedremo a Monaco, insieme - forse - ad altre vetture realizzate per il mercato cinese e adattate al nostro.  &nbsp;  Cupra    Al Salone di Monaco vedremo anche Cupra. La giovane Casa spagnola (&egrave; nata nel 2018) si &egrave; gi&agrave; conquistata la sua fetta di pubblico, convincendo con le auto e SUV sportivi con diverse tipologie di alimentazioni. Non resta che aspettare per capire cosa porter&agrave; in Germania: forse la Cupra Raval, l&rsquo;elettrica annunciata pochi mesi fa. Non &egrave; esclusa anche la presenza della Tavascan, presentata di recente.  &nbsp;  Dongfeng Group    Altro Marchio cinese (uno dei principali del Paese), Dongfeng Group ha fatto molto parlare di s&eacute; per il recente lancio della Dongfeng E70, ovvero la prima auto al mondo con motori elettrici installati direttamente nelle ruote.&nbsp;E vista la sua presenza a Monaco, nulla vieta di ipotizzare che vedremo anche l&rsquo;E70.  &nbsp;  Ford&nbsp;    Novit&agrave; green da Ford, quelle che probabilmente porter&agrave; al Salone di Monaco. Stiamo parlando della Explorer, il primo&nbsp;SUV 100% elettrico&nbsp;basato sulla piattaforma MEB di Volkswagen, che fa da apripista per i prossimi modelli del Marchio.  &nbsp;  Hongqi&nbsp;    Se in Europa gi&agrave; conosciamo il SUV elettrico, Hongqi E-HS9, il marchio di lusso di&nbsp;FAW potrebbe portare a Monaco qualche altro modello che lo affiancher&agrave; nel Vecchio Continente. Ricordiamo, infatti, che in Cina il Marchio &egrave; al momento presente con otto modelli, sia con motore termico che a batteria.  &nbsp;  Hozon Auto    Ancora Cina con Hozon Auto, una startup specializzata in auto elettriche (e proprietaria anche del&nbsp;Marchio&nbsp;Nezha). Non si sa nulla su quello che vedremo al Salone di Monaco, ma &egrave; certo che, qualunque cosa sia, sar&agrave; ci&ograve; con cui l&rsquo;azienda ha deciso di puntare per provare a ritagliarsi la sua fetta di pubblico nel mercato europeo (e l&rsquo;ipotesi pi&ugrave; plausibile riguarda il SUV elettrico Nezha U-II).  &nbsp;  Leapmotor&nbsp;    La variet&agrave; di modelli non &egrave; certo un problema per la cinese Leapmotor, che sebbene ne abbia solo cinque in gamma, ha saputo diversificarli tutti per dare la maggior scelta possibile ai clienti: si va dalla city car fino al SUV. Ma nessuna notizia su quale dei cinque decider&agrave; di presenziare al salone, forse con tutti?  &nbsp;  Mercedes    Le novit&agrave; in casa Mercedes non mancano. E non si tratta solo di modelli, bens&igrave; di filosofia di pensiero, che punta sempre di pi&ugrave; sul segmento Entry Luxury, come annunciato dal Ceo Ora Kaellenius, e sull&rsquo;elettrico. A proposito di elettrico, non stupir&agrave; vedere tutta la famiglia EQ, oltre a qualche modello rinnovato, secondo la nuova strada intrapresa.  &nbsp;  MINI    Dal 5 al 10 settembre al Salone di Monaco ci sar&agrave; anche MINI che di certo non mancher&agrave; di presentare i suoi ultimi modelli. Quali sono i pi&ugrave; probabili che potremmo vedere? La nuova Countyman ma anche l&rsquo;ultima versione di MINI, sia a tre che a cinque porte.  &nbsp;  Opel    L&rsquo;unico marchio di Stellantis presente alla nuova edizione del Salone di Monaco &egrave; Opel. Le novit&agrave; sono tutte elettriche, si tratta delle versione a batteria di Astra e Corsa. Ma c&rsquo;&egrave; spazio anche per un concept Experimental, di cui ancora non si conoscono i dettagli.  &nbsp;  Porsche&nbsp;    Novit&agrave; anche per Porsche che, ipotizzando, potrebbe portare a Monaco la nuova Macan elettrica realizzata su piattaforma PPE. E non &egrave; da escludere che, trattandosi del 75&deg; anniversario del marchio, non ci sia qualche sorpresa in serbo.  &nbsp;  Renault    Ancora elettrico con Renault che al Salone di Monaco portare la sua Scenic a batteria (che &egrave; probabilmente lo step successivo a quanto visto al Salone di Parigi lo scorso anno con Scenic Vision Concept), basata sulla stessa piattaforma CMF-EV&nbsp;di Megane E-Tech Electric e Nissan Ariya.&nbsp;  &nbsp;  Rimac    Per gli amanti della velocit&agrave; c&rsquo;&egrave; Rimac, che porta la sua Nevera, l&rsquo;auto elettrica pi&ugrave; veloce del mondo. Non sono previste particolari novit&agrave;, almeno da quanto sappiamo, ma &egrave; certo che la supercar far&agrave; ancora parlare di s&eacute;.  &nbsp;  Sokon Group    Continua il lungo elenco di Marchi cinesi. Il gruppo Sokon &egrave; presente in Europa con Seres e le novit&agrave;, naturalmente tutte elettriche, troveranno nel Salone di Monaco 2023 il perfetto palcoscenico per essere presentate e raccontate agli appassionati.  &nbsp;  Tesla    Forte del successo della sua Model Y (le vendite in Europa, ma non solo, stanno andando benissimo), Tesla fa il suo debutto nel mondo dei saloni d&rsquo;auto. Si tratta dunque della prima volta per il Marchio statunitense che in Germania potrebbe mostrare il restyling della Model 3. Ma chiss&agrave; che non ci siano anche altre novit&agrave;.  &nbsp;  Vinfast    Arriva dal Vietnam questo curioso brand che sta facendo parlare di s&eacute; per i suoi SUV. Vinfast ha gi&agrave; debuttato sul mercato degli Stati Uniti e il Salone di Monaco &egrave; l&rsquo;occasione giusta per entrare anche in quello europeo.  &nbsp;  Volkswagen    Non poteva mancare Volkswagen, le cui intenzioni (almeno alcune) per Monaco sono gi&agrave; chiare, come il fatto che ci sar&agrave; la ID.7 GTX. Il resto &egrave; tutto da confermare ma &egrave; lecito pensare che i restyling di alcuni modelli, come la nuova Passat e la Tiguan, potrebbero essere presenti allo stand.  &nbsp;  Xpeng  La lista dei Marchi presenti a Monaco si conclude, al momento, con Xpeng che di recente ha presentato le rinnovate Xpeng G9 e P7 per il mercato del Nord Europa e quindi quale occasione migliore per mostrarle a un vasto pubblico? Non &egrave; detto, tuttavia, che a Monaco non arrivano anche altre novit&agrave;.  Mercato auto, le pi&ugrave; vendute da gennaio 2023 in ogni motorizzazione 

Un primo punto su marchi e modelli che dovrebbero essere presenti dal 5 al 10 settembre 2023 in fiera e nelle vie della citt&agrave;

Salone di Monaco 2023, ecco le novit&agrave;

        Il Goodwood Festival of Speed ha offerto a una vasta selezione di auto elettriche Renault quest'anno, lasciando il pubblico a bocca aperta. Grande esordio per la R5 Turbo 3E, che ha mostrato tutto il suo potenziale motoristico durante i quattro giorni dell'evento, sfidando la salita di 1,86 chilometri con grinta e determinazione. Alla guida della R5 Turbo 3E lo stimato pilota Yvan Muller. Caratterizzata da una linea slanciata e una carrozzeria in fibra di carbonio, pneumatici slick da corsa e una aerodinamica aggressiva, la R5 Turbo 3E rende omaggio alla leggendaria R5 Turbo 2 pronta per le competizioni rally, che quest'anno festeggia i suoi 40 anni. Nata per gli appassionati di drifting, questa potente vettura vanta due motori elettrici posteriori che erogano 380 CV e una coppia di 700 Nm. Nuova Renault Scenic rinasce elettrica e suv: ecco come sar&agrave; la E-Tech 2024 &nbsp; Renault 5 Electric e Renault 4EVER Trophy  Lo stand ha anche ospitato una suggestiva esposizione di auto elettriche. La Renault 5 Prototype ha offerto un assaggio di ci&ograve; che arriver&agrave; con l'attesissimo lancio della Renault 5 Electric nel 2024 che rinnova l'iconico portellone posteriore con un design audace e contemporaneo, integrando un avanzato sistema di propulsione completamente elettrico. Ad affiancare la gamma, per il suo debutto nel Regno Unito, c'era la robusta Renault 4EVER Trophy, una variante che incarna la versatilit&agrave; dell'iconica Renault 4, perfetta tanto per le strade urbane quanto per quelle rurali. &nbsp; Renault 5 Diamant  Lo stand ha ospitato anche due affascinanti concept car: la Renault 5 Diamant, un'interpretazione restomod del designer francese Pierre Gonalons della classica berlina, si distingue per il suo motore completamente elettrico, vernice satinata e fari che sembrano gioielli. Accanto ad essa, il modello "Mute the Hot Rod", ancora una volta elettrico, ispirato alle hot rod record degli anni '40 e basato sulla Renault MT del 1924. Quest'ultimo, con la sua sorprendente forma, ha affrontato la salita il gioved&igrave; 13 luglio per poi tornare in esposizione statica nello stand dal venerd&igrave; 14 alla domenica 16 luglio. &nbsp; Nuova Renault Austral E-Tech Full Hybrid  Ha conquistato la scena, offrendo ai visitatori la possibilit&agrave; di ammirarne le generose proporzioni e di sperimentare di persona il comfort di livello superiore e le avanzate tecnologie digitali. L'Austral E-Tech Full Hybrid ha dimostrato le sue qualit&agrave; di SUV sportivo e tecnologicamente avanzato affrontando la salita durante tutto il weekend. Nel frattempo, nella famosa Electric Avenue di Goodwood, Renault &egrave; stata invitata ad esporre la Megane E-Tech Electric. Quest'area dedicata, ormai un appuntamento fisso dell'evento, si &egrave; trasformata in una vetrina per le ultime novit&agrave; elettrificate, offrendo ai visitatori l'opportunit&agrave; di conoscere tutto sul nuovo modello, dalla sua autonomia di circa 450 chilometri alle opzioni di acquisto e abbonamento accessibili. Renault Arkana 2023 conferma l'E-Tech, in pi&ugrave; c'&egrave; la sportivit&agrave; Esprit Alpine       

Dalla R5 Turbo 3E alla Renault 5 Electric che uscir&agrave; nel 2024, fino all'Austral E-Tech Full Hybrid: la vasta gamma di modelli che hanno stregato i visitatori

Renault, tutte le novità più attese al Goodwood Festival of Speed

        La Vision, modo tutto Renault di dire concept, diventa realt&agrave; e d&agrave; appuntamento al Salone di Monaco, il prossimo 4 settembre. Nuova Renault Scenic rilancia un modello simbolo per il marchio, lo fa introducendo la quinta generazione e su proporzioni da sport utility vehicle. Ovviamente, elettrico. &nbsp;Sar&agrave; il secondo progetto elettrico, su architettura CMF-EV, posizionato nel segmento C, dopo la Megane E-Tech. Rispetto a quest'ultima avr&agrave; dimensioni sostanzialmente pi&ugrave; generose, poich&eacute; si spinger&agrave; fino a quasi 4,50 metri di lunghezza e potrebbe confermare il passo (ampissimo) di 2,83 metri della show car. Stile e dettagli aerodinamici pensando all'efficienza I muletti rivelano lo stile esterno, con un frontale allineato alle scelte di design proposte dal concept Vision Scenic e rilanciate dalla Clio restyling, per quanto riguarda i fari supplementari verticali: rimandano a met&agrave; Losanga, logo Renault (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Altri particolari in vista, la conferma delle maniglie a filo con la carrozzeria. Diversamente dalla show car, spazio a un montante centrale ordinario, mentre in coda le attenzioni all'aerodinamica (quindi alla riduzione del drag, ergo a una maggiore efficienza e minori consumi) sono in dettagli come lo spoiler completato da pinne verticali ai lati del lunotto. Una scelta simile, mirata a staccare i flussi d'aria dalla fiancata, evitando che creino turbolenze dietro il portellone, &egrave; prodotta sui paraurti, dietro le ruote posteriori.  Per quattro generazioni, Scenic ha operato da monovolume e, dalla seconda serie dopo il lancio nel 1996, ha proposto una configurazione anche 7 posti e passo lungo, accanto al 5 posti. Adesso l'inevitabile cambiamento e il passaggio alle proporzioni da suv, con un'altezza che ci aspettiamo sia nell'ordine del metro e 60 centimetri. Insieme a Renault 5, Scenic E-Tech amplier&agrave; l'offerta elettrica del marchio nel 2024. Appuntamento a Monaco di Baviera per confermare i particolari ancora "segreti".       

Renault continua con l'operazione "nostalgia" e ripesca il nome di un modello lanciato nel 1996, rivoluzionario perch&eacute; il primo monovolume compatto del tempo. Renault Scenic E-Tech &egrave; sulla via del ritorno

Nuova Renault Scenic rinasce elettrica e suv: ecco come sarà la E-Tech 2024

        Il mercato automobilistico italiano pu&ograve; essere valutato in due modi diversi. Se si guardano i dati rispetto allo scorso anno si pu&ograve; certamente sorridere: 841.343 unit&agrave; da gennaio a giugno 2023, ben 23% in pi&ugrave; rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma attenzione al paragone rispetto al periodo precedente alla pandemia di Covid-19: in questo caso la flessione &egrave; addirittura del 22,4%. TOP 5, le auto elettriche usate pi&ugrave; cercate Elettriche e ibride: le pi&ugrave; vendute I veicoli elettrici a batteria (BEV) rimangono stabili nel mese di giugno (+0,6%), mentre la crescita su base annua registra un notevole aumento del +30,9%. Le vetture plug-in (PHEV) segnano un incremento del +6,3% (con una quota del 5,4% nel mese) e nel corso dell'anno mostrano una crescita costante del +5,4%. Le auto ibride, invece, registrano un notevole aumento del +30,5%. Tra le elettriche pi&ugrave; vendute nel primo semestre del 2023 ci sono: Tesla Model Y e Model 3, Fiat 500, Smart fortwo, MG 4, Renault Twingo e Megane, Peugeot 208, Audi Q4 e Dacia Spring. Tra le ibride invece Fiat Panda e 500, Lancia Ypsilon, Toyota Yaris e Yaris Cross, Ford Puma e Focus, Nissan Qashqai, Kia Sportage e Hyundai Tucson. per quanto riguarda le plug in invece: Jeep Compass e Renegade, Ford Kuga,&nbsp;Lync &amp; Co 01, Volvo XC40 e XC60, Cupra Formentor,&nbsp;Alfa Romeo Tonale, MINI Countryman,&nbsp;Peugeot 3008. Benzina e Diesel: le pi&ugrave; vendute Nel frattempo, i veicoli a benzina (con un aumento del +6,3% a giugno) e i veicoli Diesel (con una diminuzione del -2,6%) seguono andamenti opposti, portando rispettivamente la loro quota nel primo semestre dell'anno al 28,1% e al 19,2%. Le auto a benzina pi&ugrave; vendute sono state la Volkswagen T-Roc, T-Cross e Polo, Citroen C3,&nbsp;Opel Corsa,&nbsp;Peugeot 208 e 2008, Dacia Sandero,&nbsp;MG ZS e la Jeep Avenger. Per il Diesel ottimi numeri per le Peugeot 3008 e 2008, Jeep Renegade e Compass, Fiat 500X,&nbsp; Volkswagen Tiguan e T-Roc, Audi Q3,&nbsp;Dacia Duster e la Mercedes GLA, 3.960. GPL e metano: le pi&ugrave; vendute Infine, il GPL, nonostante una diminuzione del -4,8% nel mese (+23,6% nell'anno), si attesta all'8,8% di quota nel periodo dei primi sei mesi; il metano rappresenta solo lo 0,1% delle preferenze nel periodo gennaio-giugno 2023. Le pi&ugrave; scelte dagli italiani con motorizzazione a metano sono le Dacia Sandero, Duster e Jogger, le Renault Captur e Clio, le&nbsp;DR 4.0, 5.0 e 6.0, la Fiat Panda e la Lancia Ypsilon. Listino auto nuove: prezzi e configurazioni       

Confortante il confronto rispetto al 2022 ma scoraggiano i numeri delle immatricolazioni rispetto al periodo pre-Covid. Ecco i modelli pi&ugrave; scelti tra "vecchie" e "nuove" motorizzazioni

Mercato auto, le più vendute da gennaio 2023 in ogni motorizzazione

        Luca de Meo alla direzione - presidente e amministratore delegato -, Josep Maria Recasens direttore generale e Vincent Piquet a capo dell'area Finanza, saranno le figure di vertice della divisione Ampere.&nbsp; All'interno del Gruppo Renault, dove de Meo conserva il ruolo di a.d., sar&agrave; la branca responsabile dello sviluppo e produzione delle auto elettriche. In contrapposizione a questo ramo specifico vi sar&agrave; la divisione Horse, focalizzata sul prodotto endotermico. Ampere ha una serie di obiettivi da centrare, per quella che sar&agrave; una realt&agrave; prossimamente oggetto di un'offerta pubblica di acquisto iniziale, controllata da un comitato specifico, presieduto da Jean-Dominique Senard. Nella seconda met&agrave; dell'anno, invece, il Capital Markets Day per delineare il "piano industriale" sui prossimi anni.  Ampere, gi&ugrave; i costi della produzione di auto elettriche Il pi&ugrave; rilevante e ambizioso degli obiettivi fissati da Ampere &egrave; nella riduzione dei costi dei veicoli elettrici del 40%. Sar&agrave; con i modelli in arrivo nel 2027 che si realizzer&agrave; la soglia specifica. Gi&agrave; dalle prossime Renault 5 e Renault 4, tuttavia, saranno disponibili delle sinergie per ridurre i costi. Anzitutto, la diminuzione del 30% di componentistica diversa tra i vari veicoli, poi una produttivit&agrave; superiore dei siti di assemblaggio: meno di 10 ore il tempo individuato per la produzione di un'auto. "Grazie al lavoro compiuto nel Gruppo Renault (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;negli ultimi due anni, Ampere &egrave; sul punto di spiccare il volo, sostenuta da risorse iniziali incomparabili: una delle catene del valore dei veicoli elettrici pi&ugrave; integrate dell&rsquo;industria, un approccio pionieristico al software defined vehicle e capacit&agrave; ingegneristiche e produttive all&rsquo;avanguardia", commenta Luca de Meo.&nbsp; I rapporti di collaborazione e la centralit&agrave; di ElectriCity Ampere potr&agrave; contare su due architetture elettriche native, su 20 accordi di collaborazione - tra cui le partnership con Google, Qualcomm, ST Microelectronics, Valeo -, senza dimenticare una catena di approvvigionamento di componentistica e materie prime rafforzata. L'80% dei fornitori gravita a meno di 300 km dall'hub produttivo francese di ElectriCity. Raggruppa Douai, Mauberge, Ruitz e Cleon, per una produzione di quasi 500 mila unit&agrave; dal 2025 e l'obiettivo del milione di esemplari. "L&rsquo;associazione dell&rsquo;agilit&agrave; di un &lsquo;pure player&rsquo; con la forza di un rinomato Costruttore automobilistico rende Ampere unica. Ora passiamo alla fase esecutiva. Pi&ugrave; ci specializziamo, pi&ugrave; si creano chiare opportunit&agrave; per Ampere nella corsa verso i veicoli elettrici e il software. Puntare ad una riduzione dei costi del 40% per la prossima generazione di veicoli, porre la tecnologia e l&rsquo;innovazione al centro dell&rsquo;organizzazione di Ampere, offrire prodotti attrattivi al miglior prezzo: tutto questo &egrave; in linea con la tradizione di democratizzazione della tecnologia e di creazione di valore per i nostri stakeholder", ancora de Meo. L'accento sul software Un passaggio alla fase di esecuzione dei piani che potr&agrave; contare su 10 mila dipendenti, per un terzo saranno ingegneri, chiamati a lavorare sulla tecnologia elettrica e sul versante software. Quest'ultimo elemento &egrave; cruciale per garantire progettazioni "software defined", in grado di essere costantemente e a lungo aggiornate, cos&igrave; da estendere il ciclo vitale utile di un singolo modello. Se la Renault Megane E-Tech &egrave; gi&agrave; realt&agrave;, oltre all'annunciata produzione della Renault 5 nel 2024 e della Renault 4 - un crossover urbano - nel 2025, con gli annunci legati ad Ampere arriva l'ufficialit&agrave; della produzione futura del Suv di segmento C Scenic E-Tech, anticipato nel 2022 da un concept.       

Riduzione dei costi importante, progettazioni software defined, questo curer&agrave; Ampere, oltre ad avere tre novit&agrave; in rampa di lancio: dalla Renault 5 al Suv Renault Scenic E-Tech Electric

Ampere, il ramo elettrico di Renault avvia le operazioni e fissa gli obiettivi

        Il 9 maggio si presenter&agrave; in una forma "beta", tanto da riportare la lettera greca nella sigla che, invece, identificher&agrave; il progetto di serie, atteso nel 2025 su strada. Alpine A290_B (o meglio, &beta;) sar&agrave; il modello sportivo posizionato alla base della gamma elettrica della divisione di casa Renault (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Nella scelta della sigla, dove A sta per Alpine, il "2" attiene alle dimensioni dell'auto, tanto da aiutare anche nell'orientamento su quello che sar&agrave; il primo progetto elettrico curato dalla casa di Dieppe: il suv derivato dalla Megane E-Tech. Verosimilmente sar&agrave; una A390, seguendo la progressione numerica e il passaggio dal segmento B al segmento C.  Sportiva "multi purpose" e sportiva pura Il "90", poi, &egrave; la serie numerica con la quale Alpine identificher&agrave; i propri modelli sportivi&nbsp; "multi purpose", contrapposti alle sportive pure che avranno la sigla "10". Un po' come gi&agrave; accade con la A110 benzina, la cui erede elettrica rappresenter&agrave; il terzo modello che il marchio ha in programma di lanciare. Avverr&agrave; dopo il suv elettrico nel 2024 e la A290 nel 2025. Dalla R5 elettrica ad Alpine A290 La hot hatch di segmento B nasce come una derivazione dalla Renault 5 elettrica, sulla scena dal 2024. Intorno all'architettura CMF-B EV, ottimizzata per l'elettrico, non mancheranno le novit&agrave;, a cominciare da una sospensione posteriore che dovrebbe confermare il passaggio dall'asse torcente tipico della Clio, ad esempio, a un MacPherson a ruote indipendenti.&nbsp;  Il design I due teaser con i quali Alpine ha introdotto la A290_B rivelano ancora una volta i tratti della fiancata. Sono quelli tipici di una 5 porte compatta, con le geometrie del muso e della coda perfettamente inserite sulle linee della R5 elettrica. Un bell'esempio di rilettura in chiave moderna di un modello storico, che ebbe nelle versioni Renault 5 Turbo e nelle versioni Alpine - tra gli anni Settanta e Ottanta - i punti di maggior splendore. Grazie anche all'attivit&agrave; nei rally, in quella che va considerata un'epoca d'oro per gli appassionati. Lo spoiler con un'incidenza pronunciata, i paraurti sporgenti e la presa d'aria sul cofano anteriore - tutta da scoprire la sua funzione -, sono gli elementi di stile che definiscono al momento la Alpine A290_B in attesa della presentazione del concept.       

Dall'utilitaria elettrica Renault, Alpine proporr&agrave; l'interpretazione sportiva. Il teaser evidenzia i particolari che ne faranno una hot-hatch. La sigla? Ecco perch&eacute; la scelta di A290 Beta

Alpine A290_B, presentazione a un passo per il concept ispirato alla R5

        Conclusa la serie di sportive Renault RS, saranno firmati Alpine i futuri progetti ad alte prestazioni, elettrici, della Losanga&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Modelli come la futura R5, ma anche un suv che dovrebbe essere sviluppato partendo da Megane E-Tech, sono progetti che per primi approderanno sul mercato. L'orizzonte &egrave; quello del 2025 e degli anni a seguire. Inutile nascondere come siano massime, per&ograve;, le attenzioni sull'erede della Alpine A110, elettrica.&nbsp;I tecnici sono al lavoro sul futuro a zero emissioni, con l'obiettivo di restare fedeli a tre caratteristiche della sportivit&agrave; Alpine: efficienza aerodinamica, leggerezza, dinamica di marcia.&nbsp; La batteria scomposta per bilanciare le masse Saranno contenuti da integrare sulle Alpine elettriche, in un compito per nulla semplice, visti i vincoli tecnici delle auto a batteria. Su un particolare, pi&ugrave; di altri, per&ograve;, vale la pena evidenziare un'interessante novit&agrave;. Alpine sta lavorando a un accumulatore scomposto in due parti, installate in modo tale da bilanciare le masse tra i due assi. Un'altra soluzione ad hoc &egrave; una trasmissione leggera. La logica di dotare un'elettrica di un cambio, a due rapporti solitamente, sta nell'abbinare un'elevata efficienza a velocit&agrave; massime importanti, grazie alla riduzione del regime di rotazione del motogeneratore.&nbsp; Un concept per rivelare il futuro "La squadra ha lavorato ai fondamentali della futura gamma di modelli elettrici, come la distribuzione del peso e un importante risultato che sar&agrave; la presenza di un'innovativa batteria in due parti: una sar&agrave; posizionata sull'anteriore della macchina, l'altra al posteriore", spiega Robert Bonetto, vicepresidente dell'Ingegneria in Alpine. Nei prossimi mesi &egrave; prevista la presentazione di un concept che riveler&agrave; le scelte da portare su strada. "Abbiamo sviluppato anche un cambio specifico per le nostre elettriche, privo di vuoti di erogazione di coppia, in grado di proporre una soluzione potente ma leggera".       

Nei piani della divisione sportiva ci sono numerosi modelli, a partire dalla R5, dal suv compatto e dall'attesissima erede elettrica della A110. Ecco cosa attendersi sul piano tecnico

Alpine elettriche, in arrivo la sportiva con batteria in due parti

Avete mai visto una Renault 5 che sembra invece una Renault Clio? La risposta dovrebbe essere negativa a meno che non siate ingegneri della casa francese che lavorano al progetto. Dopotutto &egrave; la prassi quando si tratta di nuovi modelli. Ma se questa &egrave; la prassi vi siete mai domandati cosa si cela dietro lo sviluppo di un&#39;auto? Noi ovviamente si, tanto da prendere parte in anteprima esclusiva a questa prova. Alternativa rispetto a quello a cui vi abbiamo abituati, di sicuro coinvolgente rispetto ai temi trattati. Perch&eacute; come molti di voi sapranno oggi la simulazione &egrave; alla base della progettazione. Per quanto possa essere romantica l&#39;idea del foglio bianco di carta, &egrave; pi&ugrave; probabile che sia un computer a segnare l&#39;inizio di una nuova auto. Certamente quando si tratta di dinamica della vettura e di tutti quegli apparati di assistenza alla guida che una volta in commercio renderanno l&#39;auto sicura (e si spera piacevole) da guidare.    &Egrave; lei, ma non &egrave; lei  Il &ldquo;contenitore&rdquo; che vedete in queste immagini non deve trarvi in inganno, perch&eacute; sotto quel muletto &ndash; cos&igrave; in gergo si chiamano i prototipi &ndash; c&#39;&egrave; davvero la nuova Renault 5 elettrica (basta osservare la presa di carica frontale). A dire il vero i muletti protagonisti di questa prova sono due. Il primo fa riferimento esclusivamente alle tarature messe in campo dai sistemi di simulazione. Per farla breve significa che il carico delle molle delle sospensioni (ad esempio) &egrave; quello definito dal calcolo del computer. Mentre il secondo &egrave; il risultato, sempre a livello di tarature, di un primo step di tuning da parte degli ingegneri e dei tecnici della casa francese. Da qui, prima della fase di produzione, ci saranno ancora diversi passaggi prima delle delibere finali. Senza contare che l&#39;auto deve passare anche da una fase di prototipazione della linea di montaggio, prima di poter essere prodotta nello stabilimento designato. Questo per dire che ci sono diversi step dietro lo sviluppo di una vettura, di cui spesso non avete sentito parlare, e che grazie alla simulazione si sono decisamente compattati. Le tempistiche oggi sono intorno ai due anni, due anni e mezzo, mentre in passato erano quasi doppie.  Nuova applicazione  Nel caso qualcuno fosse in attesa di maggiori notizie di natura tecnica sulla prossima Renault 5 elettrica, purtroppo non sono state diramate informazioni in tal senso, in attesa di futuri sviluppi. L&#39;unica certezza &egrave; data dalla piattaforma su cui &egrave; stata sviluppata: la CMF-B in formato EV. Prima applicazione su di un modello marchiato Renault.  Questa piattaforma riprende il 70% dei componenti della piattaforma CMF-B, utilizzata per Clio e Captur. Rispetto a quella di ZOE, tale piattaforma ha permesso di ridurre il costo di produzione del 30%. Il motore potr&agrave; contare su una nuova architettura interna, che mette insieme i tre componenti principali: il convertitore DC/DC, che converte i 400 V della batteria in 12 V, il caricabatterie e il controllo della distribuzione della corrente gestito dall&rsquo;accessory box. Il pacco batteria a 12 moduli di ZOE lascia il posto ad un&#39;architettura semplificata a 4 grandi moduli, che consente di risparmiare 15 kg pur migliorando la capacit&agrave; energetica.  Poi sappiamo, ma &egrave; cosa gi&agrave; nota, che il motore elettrico sar&agrave; collocato sull&#39;asse anteriore, che sar&agrave; poi lo stesso asse di trazione (&egrave; una tutto avanti per intenderci). E poi? Potenza e capacit&agrave; della batteria non sono stati dichiarati ufficialmente, ma si suppone che la prima possa essere intorno ai 136 cavalli e la seconda pari a 50 kWh. Numeri che certamente scopriremo nel corso dei prossimi mesi.  Saliamo a bordo  Teatro della prova il proving ground di Aubevoye, in Normandia (Francia). Si tratta sostanzialmente della Balocco di casa Renault. Abbiamo testato la nuova ev francese su due piste che di fatto danno vita ad un unico tracciato: la &ldquo;strada di montagna&rdquo; e la &ldquo;strada nazionale&rdquo;. L&#39;esperienza con la Megane E-Tech &egrave; stata in parte funzionale allo sviluppo della nuova Renault 5. L&#39;impostazione non &egrave; forse altrettanto sportiva, ma il temperamento dello sterzo denota un certa dinamicit&agrave; della vettura. L&#39;assetto del muletto fatto tarato soltanto con i risultati della simulazione &egrave; parso relativamente rigido e la frenata in parte vuota nella prima porzione di corsa del pedale del freno. Ma di fatto la base promossa &egrave; pi&ugrave; che buona e se fosse commercializzata proprio adesso riceverebbe giudizi positivi (si parla sempre di dinamica di guida).  Il secondo muletto &egrave; invece un prototipo con tarature aggiornate dopo una prima fase di collaudi (fondamentale pure il lavoro lungo i tracciati di neve e ghiaccio nel nord Europa). Le differenze rispetto al primo sono tangibili ma non abissali, con l&#39;assetto meno rigido del primo, e con uno sterzo meno vuoto al centro e pi&ugrave; preciso in termini direzionalit&agrave;. Difficile esprimere un giudizio pi&ugrave; dettagliato, perch&eacute; le velocit&agrave; espresse sono sempre state ampiamente sotto il limite della vettura. Interessante per&ograve; l&#39;approccio tecnico. Perch&eacute; la dinamica di guida deve prima eccellere senza ausili e poi deve essere corredata di tutti i sistemi di sicurezza dedicati. 

Salite a bordo della nuova Renault 5 elettrica. Un&#39;auto che segna l&#39;inizio di una nuova era per vetture ev compatte, che gioca la carta della dinamica di guida brillante

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