Fin dalla prima generazione, la Volkswagen Golf ha avuto il merito di “democraticizzare” la guida sportiva per giovani e meno giovani, offrendo al top della gamma una variante con un rapporto peso/potenza decisamente sbilanciato a favore delle prestazioni, caratterizzato da una sigla ormai resa iconica: GTI. Ma a Wolfsburg hanno avuto anche un’altra brillante intuizione: af ancare una versione esteticamente e filosoficamente del tutto simile, però con motorizzazione a gasolio, la GTD, che, rispetto alla guida “tutto e subito”, assecondava invece lo spirito altrettanto giovanile e sportivo di chi il divertimento di “pilotaggio” lo voleva anche far durare il più a lungo possibile, pur con qualche cavallo in meno, con viaggi veloci a grande raggio e costi calmierati. Un concetto che, oltre 40 anni dopo, non è venuto meno con l’ottava generazione di Golf, nella cui gamma ritroviamo ancora le due sigle e soprattutto la medesima impostazione estetica e di guida, pur se con potenze più che raddoppiate.
E purtroppo anche i prezzi... ma ciò non dovrebbe impedire, nelle previsioni, di raggiungere una quota del 15% di Golf 8 “sportive” tra quelle che si venderanno. Ma lasciando a parte (in uno specifico spazio nelle prossime pagine) il discorso storico, abbiamo comunque messo a confronto le due varianti odierne: la GTI da 245 cavalli e la GTD da 200 cavalli, caratterizzate dalla stessa livrea sportiveggiante (a distinguere stanno i letti rossi sulla calandra del modello a benzina) e pure dallo stesso prezzo d’acquisto di partenza: 43.250 euro.