Home

News

Anteprime

Prove

Primi Test

Saloni

Auto Dell'anno

Foto

Auto

LISTINO

Lamborghini Temerario, toro esplosivo da 10mila giri

Un toro dal quale bisogna stare attenti a non farsi incornare! La nuova Lamborghini Temerario, dell’animale che è il simbolo del marchio non riprende soltanto il nome – come da tradizione Lambo – ma anche il carattere esplosivo. È l’esperienza che ci è rimasta addosso dopo averla guidata in lungo e in largo per un giorno intero sul circuito di Estoril, in Portogallo, dove si è svolto il test-anteprima del nuovo bolide di Sant’Agata Bolognese.

Lamborghini Temerario, la "piccola" si è fatta grande

La Temerario è l’erede della Huracàn, la Lambo di taglia compatta. Una berlinetta due posti secchi lunga 4,7 metri. È la terza generazione di quella famiglia di Lambo “piccole” nate nel 2003 con la Gallardo, ma la Temerario ha un carattere completamente diverso dalle precedenti. Prima di tutto sostituisce il motore V10 aspirato con un V8 biturbo ibrido di 4 litri, il che significa un surplus di potenza enorme: passare dai 640 cavalli della Huracàn alla bellezza di 920 cavalli, di cui 800 generati dal termico V8 ibrido e gli altri 120 cv dalla componente elettrica. Poi è un’auto più grande, larga e spaziosa: è ben 18 cm più lunga e 4 cm più larga dell’Huracàn con un passo di 2.658 mm (38 mm più della Huracàn).

Progettata apposta per ospitare persone alte fino a due metri. Già, perché Lamborghini ha scoperto che la Huracàn, con il suo abitacolo avvolgente, risultava troppo angusta per persone di grossa corporatura. E questo problema ha costretto molti potenziali e facoltosi clienti di taglia extra-large, fra cui parecchi giocatori americani di basket e football americano, a rinunciare all’acquisto della tanto desiderata Lambo. Per cui designer e ingegneri, quando hanno progettato l’auto, l’hanno fatta molto più grande della precedente. Non soltanto l’abitacolo è più largo, confortevole e comodo, ma il baule anteriore e la panchetta dietro i sedili permette ora di ospitare più bagagli: ci stanno due trolley da aereo. Sufficienti per un piacevole week end di turismo in coppia.

V8 made in Italy per la nuova Lambo

Usare una Lambo Temerario per una vacanza on the road sarà anche divertente e prestigioso, ma non sostituisce certo il piacere di guidarla forte. È quando si schiaccia il gas al massimo e si tira il V8 fino a farlo urlare a diecimila giri che vengono i brividi di piacere più intensi e si scatena un’adrenalina che non ha eguali. Per apprezzarne tutte le qualità dinamiche bisogna andare in pista, perché soltanto nella piena di sicurezza garantita da un circuito si riesce a portarla al limite senza avere paura. Già perché la Temerario accelera come una fucilata: 2,7 secondi da 0 a 100 km orari, poi proseguendo nello scatto si raggiungono i 200 all’ora in 7,2 secondi. E insistendo si raggiungono i 343 km orari di velocità massima.

Il merito dl tale spinta è del motore V8 biturbo ibrido 4 litri. Un propulsore tutto nuovo, progettato e fabbricato completamente in Italia da Lamborghini senza l’influenza dei partner tedeschi Audi e Porsche che avevano realizzato invece il vecchio V8 biturbo di analoga ciloindrata della Urus. La differenza è nelle dimensioni: mentre il V8 Urus era un “quadro” con alesaggio e corsa di 86x86 mm, questo nuovo V8 turbo è un corsa corta di appena 78,5 mm di escursione pistone e ben 90 mm di alesaggio. Il motivo di aver cambiato le misure interne è chiaro: realizzare un propulsore capace di girare ad altissimo regime di rotazione. Il V8 della Temerario raggiunge i 10mila giri minuto, un valore superiore a quello di qualsiasi vettura stradale e molto più vicino a un motore da corsa.

Una sfida tecnologica importante per Lamborghini perché per raggiungere quel regime di rotazione ha dovuto utilizzare due turbocompressori di grande diametro (giapponesi IHI) che soffiano a oltre 2 bar di pressione per generare tanta energia nella camera di scoppio; un albero motore piatto più portato a sopportare alti regimi di rotazione rispetto a quelli “a croce” e un sistema di distribuzione con bilancieri “a dito” per comandare le valvole: soluzione tipica dei motori da motori da corsa, l’unica possibile per far “frullare” a così alti regimi di rotazione il motore senza sfarfalliì.

Sfoglia le pagine per continuare a leggere (1/2)