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Charles Leclerc racconta: "Ho quasi bruciato la frizione a una 500 del '69"

Alla vigilia del Gran Premio di Turchia, Charles Leclerc ha concesso un’intervista a Vanity Fair. Messe, solo per un attimo, da parte la pista e le poche soddisfazioni strappate quest’anno con una Ferrari mai all’altezza del compito e del suo blasone, il monegasco ha raccontato alcuni aneddoti poco noti sulla sua vita privata.

Come, ad esempio, come è nato il suo rapporto d’amore con l’Italia: “Gareggiando con in kart. Il novantacinque per cento delle gare era in Italia e per anni ho parlato più la vostra lingua che la mia. Lì ho i ricordi più belli".

Leclerc sulla Ferrari SF90 Stradale

Anni in kart spericolati, sotto l’ala protettiva di due persone che hanno segnato la sua vita, ma che ora non ci sono più: suo padre e Jules Bianchi, l’amico fraterno e pilota morto in gara a Suzuka, ma dei quali conserva il ricordo di una gara in particolare: “La prima degli Internazionali di kart a Lonato del Garda. Durante le prove papà e Jules Bianchi si arrabbiarono perché non ero aggressivo. Io allora tornai in gara e mandai un avversario fuori pista, dritto nell'erba. Avevo capito. Ma avevo esagerato”.

Oltre la pista, poi, c’è il rapporto con il principe Alberto, con il quale condivide la passione per i motori e la sensibilità sui temi legati all’ambiente: “Gli ho donato i miei caschi per mostrargli la strada che ha fatto. Mi ha sempre sostenuto, e siamo buoni amici. Parliamo spesso di sostenibilità ambientale, perché Monaco ha progetti all'avanguardia. Ne discutiamo tra una partita e l’altra di padel, a cui giochiamo spesso. Gli invidio la collezione d’automobili!”.

Parlando di auto è saltato fuori un’altro aneddoto curioso: lo direste che un pilota di F1 abbia difficoltà con la frizione? Ebbene.. “La mia prima auto è stata una fiat 500 del ’69 a cui ho quasi bruciato la frizione perché non ero abituato a fare la “doppietta” col cambio. Ora ho una ferrari Roma”.

Che dire, problema frizione risolto alla grande.