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Sognate un mezzo elettrico? State attenti a ciò che può accadere!

In molti quartieri della capitale come Cecchignola, Montesacro, Eur, Centocelle, Castelli Romani, ma anche in altre grandi città italiane, Milano tra tutte, stanno entrando in azione vere e proprie bande di “ladri di litio”: in pochi minuti arrivano, smontano e rubano le batterie delle auto elettriche e degli e-scooter parcheggiati in strada. E poco importa se le vetture sono al riparo nei box o nei garage, per questi nuovi predoni non c’è ostacolo che tenga. Un fenomeno - quello di rubare batterie agli ioni di litio dei veicoli elettrici - che dagli Stati Uniti si è rapidamente spostato all’Italia dove, negli ultimi 24 mesi, si è diffuso in tutto il territorio.

Roma, Milano e Napoli sono le metropoli più colpite, ma anche altre città del Paese non ne sono escluse, soprattutto quelle in cui la concentrazione di veicoli elettrici è maggiore. E a poco servono i sistemi antifurto brevettati da alcune case automobilistiche: i malviventi, nel caso della capitale un’organizzazione criminale internazionale composta principalmente da albanesi, bulgari, polacchi e spagnoli, secondo quanto riferito dalla Polizia stradale del Lazio, riescono comunque a superare gli ostacoli. Il modus operandi, generalmente, è sempre lo stesso: i ladri aprono le portiere posteriori delle automobili elettriche, smontano i sedili e da lì rubano le batterie. Il loro valore si aggira tra i 5mila euro, se montate sulle utilitarie, e i 10mila, se installate su un Suv o di un’auto di lusso. L’alto valore delle batterie ha fatto infatti nascere un vero e proprio mercato parallelo, paragonabile a quello delle autoradio negli anni ’80.

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Furti di batterie, il capoluogo lombardo tra i più colpiti

A Milano, nelle scorse settimane, la polizia ha arrestato 12 persone, quasi tutte con precedenti, appartenenti a un’associazione a delinquere specializzata in furto, ricettazione e riciclaggio di batterie collegate ai motorini elettici di Cityscoot, nota società noleggiatrice di scooter in sharing. La banda è ritenuta responsabile di circa 700 furti messi a segno tra il 2019 e il 2021. Le indagini della squadra mobile, che ha visto coinvolti i commissariati di Benevento, Cerignola, Livorno, Rovigo e Foggia, sono durate quasi un anno: pedinamenti, intercettazioni, analisi dei tabulati e degli impianti di sorveglianza. L’organizzazione, nel frattempo, aveva «ripiegato» sugli scooter rossi di Acciona (altra società di sharing), dopo che Cityscoot, per cui i furti hanno rappresentato una perdita vicina al milione di euro, si era rivolta alla sorveglianza privata e aveva implementato nuovi sistemi di sicurezza con Gps.

La sola Milano conta un bacino di oltre 4mila scooter elettrici e più del 40% (1.800 circa) sono proprio della francese Cityscoot, sbarcata in città nel 2018. A questi si aggiungono Cooltra (1.200 mezzi), Acciona, ZigZag e Mimoto. Senza dimenticare gli oltre 5mila monopattini e le 11mila e-bike a disposizione per lo sharing. Ecco spiegato, quindi, il perché di tanto interesse dell’organizzazione criminale che, in meno di un minuto, scassinava i blocchi batteria degli scooter, rubava le batterie al litio e le svendeva per circa 100 euro ai ricettatori. Ricettatori che, a loro volta, le vendevano rigenerate (una cifra vicina ai mille euro) a chi ne utilizzava i componenti per bici elettriche, altri scooter e monopattini.

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Bologna isola felice… o quasi

Porto franco, almeno al momento, risulta essere Bologna. Secondo la Polizia stradale nel capoluogo emiliano il fenomeno dei furti delle batterie al litio è monitorato ma non rappresenta un’emergenza. “Sono poche le denunce registrate negli ultimi tre anni. Almeno per quanto riguarda la Città metropolitana e le province limitrofe”. Più significativo, invece, il problema del riciclaggio di auto rubate che, negli ultimi mesi, col mercato rallentato dai lunghi tempi di consegna delle vetture, è in significativo aumento. Un fenomeno che, spiegano dal commissariato felsineo, “Ha portato, a febbraio, a individuare e sgominare una banda, proveniente dai Balcani, specializzata nei furti d’auto, specialmente Suv Peugeot, destinati a essere rivenduti sui mercati dell’Est Europa”. Un’indagine scattata a inizio anno e conclusa, dopo uno spettacolare inseguimento in tangenziale, con l’arresto di tre membri dell’organizzazione, a cui è stata sequestrata anche la strumentazione elettronica e meccanica per aprire e accendere i veicoli da rubare.

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