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Team New Zealand, la Horonuku pronta a sfondare i 200 km/h

L'obiettivo è ambizioso: superare i 200 km/h su un'auto sfruttando la sola forza del vento. È il progetto Horonuku con cui l'Emirates Team New Zealand, sponsorizzato da Toyota GR, tenterà di battere il record di velocità. I test effettuati, in diverse condizioni meteo, hanno permesso di accumulare esperienza e dati riguardanti peso, assetto, pneumatici e soprattutto lunghezza del veicolo.

I test di Horonuku

Per la progettazione e la costruzione di "Horonuku" sono state messe in conto numerose variabili e eventualmente la possibilità di poter modificare il veicolo e le sue prestazioni in base delle diverse condizioni. Lo Shore Crew Manager Sean Regan spiega: "Negli ultimi giorni abbiamo implementato alcune modifiche allo sterzo che abbiamo testato e che hanno mostrato miglioramenti nel controllo". E prosegue: “Nella ricerca di ulteriori miglioramenti accorceremo l'imbarcazione e cambieremo la distanza tra le ruote posteriori e il centro di sforzo. Questo avrà un grande effetto sull'equilibrio dello sterzo". Accorciare significa tagliare un metro dalla Horonuku. Sembra drastico, ma è tutto ben pensato dagli uomini del team: “Abbiamo una sezione nella parte posteriore in cui possiamo letteralmente spostare le ruote in avanti di un metro. È un cambiamento piuttosto grande, e quindi importante provare prima di partire per l'Australia. È una cosa che riguarda l’equilibrio e quindi importante capire e imparare”, ha spiegato Regan.

L’auto sembra comunque già ben bilanciata, e a confermarlo è lo stesso marinaio Glenn Ashby dopo un altro paio di prove effettuate ad alta velocità: “È davvero ben bilanciato in questa configurazione, sembra che tu possa fare tutto ciò che vuoi. Sembra un netto miglioramento, quindi sono molto contento del feeling". “È come spostare la deriva di una barca più a poppa - continua il pilota che tenterà il record - abbiamo spostato il centro di sforzo, il centro di massa e il centro di resistenza laterale ora molto più vicini tra loro. Stiamo facendo sì che le ruote posteriori assumano più carico e meno la ruota anteriore, una strada completamente diversa rispetto a prima ma la cosa sembra piacermi. Quindi sarà interessante navigare con un po' più di brezza e vedere quanto carico possiamo ottenere dalle gomme posteriori.”

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