Circa un anno fa Stellantis annunciava uno slittamento di 6 giorni della ripresa delle attività allo stabilimento di Melfi. La produzione era stata ancor prima fermata a Pomigliano e presso la Sevel Sud in Abruzzo, poi è toccato all'impianto lucano. Il lavoro era ripartito come comunicato, ma a ritmi bassissimi che ancora oggi preoccupano anche la politica.
Numeri mai così bassi
Per capire quanto la produzione allo stabilimento di Melfi sia a livelli davvero preoccupanti basta guardare i numeri: nei primi measi del 2022 si è anche ridotta del 17% rispetto al 2021 e del 38,7% rispetto al 2019. A preoccupare è soprattutto la situazione futura, per la quale si prevede un livello di produzione ancora più basso: per i sindacati, in tutto il 2022 non si riuscirà a pareggiare la produzione del 2021. Le vetture complete che riusciranno ad uscire dallo stabilimento saranno circa 150mila, pochissimo rispetto all'effettiva capacità produttiva dell'impianto di Melfi. Raffaele Regina, segretario del Partito Democratico della regione Basilicata ha espresso tutta la sua preoccupazione in un'intervista a Il Corriere della Sera: "“La situazione dell’indotto Stellantis di San Nicola di Melfi è preoccupante. Era il fiore all’occhiello dell’automotive in Europa. Non basta dire ‘gas gratis’ se il tessuto economico e sociale si sfalda”.
Stellantis investe sull'elettrico: in arrivo la conferma di migliaia di licenziamenti