La digitalizzazione ogni anno fa passi da giganti. È oramai uno strumento necessario che, se per le aziende novelle costituisce la normalità, per altri invece è sinonimo di adattamento all'evoluzione e allo sviluppo. La pandemia da COVID ha sicuramente incentivato il digitale, che si è scoperto comodo e molto utile, e anche per quei settori in cui non sembrava indispensabile si è rivelato comunque una buona finestra attraverso cui presentare i propri prodotti. Come, per esempio, quello delle auto. La prassi per acquistare un'auto è sempre stata questa: concessionario, scelta e compera. Un processo molto “fisico” in cui il futuro proprietario lega con quello che sarà il suo nuovo veicolo. Eppure ad oggi c'è un'alternativa, ossia comprarlo online. Si può fare? Assolutamente sì.
C'è però una differenza per cui non bisogna confondersi. Alcuni costruttori danno la possibilità di acquistare l'auto online facendo tutto sul sito: configurazione, scelta, stipula finanziamento, firma digitale e pagamento. E questa è una cosa. Altro iter è invece la sola prenotazione online a cui deve seguire obbligatoriamente il passaggio in concessionaria, che è il processo dei costruttori “tradizionali”. Questo perché ci sono delle clausole nei contratti fra costruttori e concessionari, motivo per il quale non possono entrare in concorrenza.
Ma arriva ora la novità. Perché è entrato in vigore il regolamento europeo Vber, grazie al quale può esserci la “dual distribution”. Ma cosa vuol dire? Che si può affiancare la vendita digitale a quella fisica, con l'introduzione di un agente in alternativa a quella del concessionario. Questa modalità permette ai costruttori che sono legati ai concessionari di poter vendere online, proprio come quelli che avevano già iniziato a farlo. Ma quali sono? Scopriamolo.
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