Una buona notizia, è giunto a conclusione il trilogo, ovvero un negoziato informale cui prendono parte alcuni rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione Europei, dedicato agli standard per le normative Euro 7.
L’accordo provvisorio è stato raggiunto: le tre istituzioni hanno fissato orientamenti e bozze di emendamento riguardo alle proposte legislative. Il regolamento per essere adottato dovrà essere ratificato dagli ambasciatori degli Stati membri e poi dalla commissione Ambiente del parlamento Europeo.
L’Euro 7 si applicherà 30 mesi dopo la sua entrata in vigore su auto e i furgoni, 48 mesi per gli autobus, gli autocarri e i rimorchi. Per i Costruttori di più piccoli, sarà operativo dal 1° luglio 2030. Il primo passo è stato fatto per l’Euro 7 dedicato a auto, furgoni, autobus, camion e rimorchi. La stretta richiesta inizialmente dalla Commissione europea non è stata accettata: è passata invece una posizione moderata, mantenendo lo status quo.
Euro 7, cosa cambia
In sostanza per auto e furgoni è stato deciso di mantenere le attuali condizioni di test Euro 6 per i limiti sulle emissioni di scarico, con la variante che numero di particelle di scarico sarà misurato al livello PN10, invece che PN23, il che significa che saranno incluse particelle più piccole.
Per autobus e camion, pur mantenendo le condizioni Euro 6, ci saranno limiti più restrittivi per le emissioni in condizioni di guida reali e da laboratorio. Comprese anche altre specifiche, quali i limiti alle emissioni di particelle in frenata, le PM10, per auto e furgoni a 3 mg/km per le elettriche al 100% e a 7 mg/km per la veicoli a combustione interna, ibridi e a celle a combustibile e 11 mg/km per i grandi van.
Fissati anche i requisiti minimi la durata delle batterie nelle auto elettriche e ibride. Ovvero 80% dall'inizio del ciclo di vita fino a cinque anni o 100.000 km e 72% fino a otto anni o 160.000 km. E nei furgoni, dal 75% dall'inizio del ciclo di vita fino a cinque anni o 100.000 km e 67% fino a otto anni o 160.000 km.
La posizione conservativa è stata dettata, finalmente, dal buon senso.
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