Di storie e situazioni paradossali è pieno il mondo. Ogni giorno si sentono notizie di diverso stampo e genere, e alcune di esse sono davvero grottesche. Come quella che vede protagonista un signore residente a Sottomarina (una frazione di Chioggia) il quale, dopo aver fatto richiesta alla Polizia locale di mettere un dissuasore di velocità in via Robina, precisamente davanti casa sua, si è ritrovato a pagare una sanzione di 350 euro. Tutto questo dopo che gli agenti avevano acconsentito all'installazione e lui stesso l'aveva “finanziata”.
La vicenda
Un episodio sconcertante, che fa riflettere su come a volte vengano gestite con superificialità certe cose. Quanto accaduto è stato oggetto di discussione poi del Consiglio comunale, che ha dovuto riconoscere il debito fuori bilancio derivato, e da cui è in seguito partita la restituzione dei soldi all'uomo coinvolto: 563 euro, che comprendono sia la somma da lui pagata per l'installazione che gli oneri accessori. Lo sfortunato protagonista aveva tra l'altro presentato ricorso al Giudice di pace, che gli aveva dato ragione. Inoltre, pare che l'Ufficio Lavori pubblici avesse espresso la propria contrarietà per l'installazione del dissuasore di velocità.
Non è però chiaro se questi lo abbiano detto contestualmente o dopo l'operazione e se lo abbiano riferito al cittadino. Ciò non toglie la sentenza del giudice, che ha stabilito l'illegittimità della multa. Ma il dissuasore poteva essere messo? Questo non è dato sapersi, il giudice non si è espresso in merito a questa seconda questione. Nel frattempo la strada è diventata a senso unico, e alcuni consiglieri avrebbero considerato l'idea di toglierlo anche per evitare che altri cittadini potessero prendere la medesima – e forse sbagliata – iniziativa. Il problema, però, è che nulla è stato fatto. E la verità è che, da questa assurda narrazione, sono passati quattro anni.
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