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La 1000 Miglia è un museo itinerante

Tanto pubblico e di curiosi e appassionati lungo le strade che stanno percorrendo le oltre quattrocento vetture che partecipano alla 1000 Miglia 2025. Una conferma che l’auto è ancora molto radicata nel DNA degli italiani che aspettano il passaggio delle vetture con scene da anni Cinquanta spesso seduti comodamente con sedi di fortuna ai bordi delle strade salutando i concorrenti come facevano i loro nonni al passaggio di piloti come Nuvolari o Varzi. Insomma la 1000 Miglia è sempre una festa oltre che una manifestazione che spesso coinvolge anche i turisti che in questo periodo sono numerosi nelle nostre città d’arte e non solo. Vedere le vetture ferme e ben schierate in Piazza del Campo a Siena, a Ferrara, oppure a Roma a Villa Borghese è sempre uno spettacolo che può risultare inaspettato e certamente sorprendere anche per il fascino di queste auto.

Spettacolo in strada

Le vetture che possono prendere parte alla 1000 Miglia, ricordiamolo, devono essere state costruite entro il 31 dicembre 1957 e soprattutto devono essere un modello che dal 18 gennaio 1927 ha preso parte alla gara di velocità negli anni che è stata disputata. Vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo e che colpiscono per il sound dei loro motori e per le forme delle carrozzerie. Nomi di case auto famosi, ma anche brand che negli anni si sono persi come ad esempio le SIATA (acronimo di Società Italiana Applicazioni Tecniche Auto-Aviatorie per poi nel dopoguerra diventare Società Italiana Auto Trasformazioni Accessori), una Casa torinese attiva dal 1926 al 1970 che ha realizzato diverse auto sportive. Quest’anno alla 1000 Miglia sono ben dieci le vetture di questo storico brand, fondato da Giorgio Ambrosini presenti. Le SIATA venivano realizzate su meccaniche Fiat o derivate, una consuetudine frequente per l’epoca dove molti carrozzieri realizza loro vetture. Situazione che si verificava anche all’estero infatti tra le partecipanti alla 1000 Miglia anche numerose Aceca (pronuncia “A-See-Ka”) delle gran turismo coupé prodotte tra il 1954 e il 1963 dalla casa automobilistica britannica AC Cars.

Ferrari e Fiat

Altra curiosità, ma di una Casa molto importante ancora oggi, è una Ferrari 250 MM. La doppia MM è stata inserita nel nome della nuova vettura presentata al Salone di Ginevra del 1953 da Enzo Ferrari per evidenziare la vittoria alla 1000 Miglia del 1952 della 250 S. Di questa vettura ne furono preparate due versioni: una berlinetta con la carrozzeria realizzata da Pininfarina, e una spider disegnata da Giovanni Michelotti e prodotta dalla carrozzerie Vignale, che è quella che possiamo vedere in gara quest’anno. Della prima ne vennero realizzati diciotto esemplari, della seconda tredici, per entrambe le versioni il motore era un V12 da 240 cavalli che permetteva alla vettura di toccare i 250 km/orari. Nutrita anche la presenza di Fiat 1100, vetture che negli anni Cinquanta venivano usate dalla famiglia tutti i giorni e poi “modificate” partecipare alla 1000 Miglia. Ma anche Fiat Topolino, Balilla e la 600 del 1956, una delle vetture che più ha contribuito alla mobilità di massa degli italiani. Insomma ammirando passare queste oltre quattrocento vetture è come fare uno splendido salto nel passato dell’automobilismo, tra storia e realtà.