Home

News

Anteprime

Prove

Primi Test

Saloni

Auto Dell'anno

Foto

Auto

LISTINO

Bonus rottamazione: come funziona e chi può beneficiarne

© Foto Dan Gold, Unsplash

Il bonus rottamazione 2025 è parte del più ampio piano di incentivi statali volto a favorire la transizione verso una mobilità sostenibile. Il nuovo schema di Ecobonus, approvato a giugno 2025 grazie al via libera dell’UE, prevede una dotazione di 1,2 miliardi di euro, di cui 600 milioni destinati all’acquisto di auto elettriche e ibride. La componente del bonus legata alla rottamazione è uno degli strumenti più efficaci per accelerare il ricambio del parco circolante italiano, tra i più vecchi d’Europa, con un’età media superiore a 12 anni.ù 

Il meccanismo è semplice: chi rottama un veicolo vecchio, altamente inquinante, riceve un contributo economico per l’acquisto di un’auto nuova, a basso impatto ambientale. Il contributo varia in base all’alimentazione della nuova auto e al tipo di veicolo da rottamare.

Chi può accedere al bonus rottamazione

Possono usufruire del bonus rottamazione tutti i cittadini residenti in Italia, inclusi intestatari di partita IVA e microimprese, a condizione che si rispettino alcuni requisiti fondamentali: 

1. Proprietà del veicolo da rottamare: deve essere intestato da almeno 12 mesi al richiedente o a un familiare convivente. 

2. Classe ambientale del veicolo rottamato: il bonus si applica solo se si rottama un’auto omologata Euro 0, Euro 1, Euro 2 o Euro 3.

3. Tipo di auto acquistata: deve trattarsi di un’auto nuova elettrica, ibrida plug-in o a basse emissioni (inferiore a 60 g/km di CO₂), appartenente alla categoria M1 (autovetture fino a 8 posti). 

4. Fascia di prezzo della nuova auto: secondo le bozze circolanti, il valore massimo ammesso potrebbe essere di 35.000 € + IVA per le elettriche e 45.000 € + IVA per le ibride plug-in. 

5. Limiti ISEE per bonus maggiorato: se l’acquirente ha un ISEE inferiore a 30.000 euro, può ottenere un incentivo maggiorato fino a 11.000 euro, a seconda della tipologia di veicolo acquistato. 

A quanto ammonta il contributo

Il contributo economico del bonus rottamazione 2025 varia in base a diversi fattori: tipo di veicolo acquistato, classe di emissione, presenza o meno della rottamazione, fascia ISEE dell’acquirente. 

Le fasce indicative sono le seguenti:

  • Fino a 11.000 euro con rottamazione e ISEE < 30.000 € per auto elettrica (0-20 g/km CO₂)

  • Fino a 9.000 euro con ISEE fino a 40.000 € per elettriche o ibride plug-in

  • Fino a 3.000 euro senza rottamazione, solo in presenza di ISEE certificato

  • 30% fino a 20.000 euro per microimprese del trasporto merci che rottamano veicoli commerciali

I contributi sono erogati direttamente al momento dell’acquisto sotto forma di sconto in fattura presso i concessionari aderenti. Sarà il rivenditore a caricare la pratica sulla piattaforma Ecobonus del MIMIT.

Quali auto si possono acquistare

Le auto ammesse devono rispettare determinati criteri di emissioni e prezzo. In particolare:

  • Elettriche pure (0-20 g/km CO₂): possono accedere al massimo contributo, soprattutto in caso di rottamazione e basso ISEE

  • Ibride plug-in (21-60 g/km CO₂): accedono a bonus medi, ma sempre vantaggiosi

  • Mild hybrid e full hybrid (oltre 60 g/km): escluse dagli incentivi 2025, se non abbinate a specifici bandi regionali

  • Auto a benzina o diesel: non ammesse, nemmeno in caso di bassa emissione

Non sono previsti incentivi per l’acquisto di veicoli usati o auto a gas metano o GPL, a meno di eventuali bonus locali ancora attivi.

Come fare domanda per ottenere il bonus

L’acquirente non deve presentare alcuna domanda diretta alla Pubblica Amministrazione. Il processo è interamente gestito dal concessionario, che accede alla piattaforma dedicata del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Al momento della sottoscrizione del contratto d’acquisto, il concessionario verifica il rispetto dei requisiti e registra la pratica sul portale.

I passaggi sono:

  1. Verifica requisiti del veicolo da rottamare e della nuova auto

  2. Calcolo del bonus spettante in base all’ISEE

  3. Registrazione del contratto d’acquisto sul sito Ecobonus

  4. Sconto applicato direttamente sul prezzo di vendita

  5. Invio della documentazione di rottamazione al PRA

È importante ricordare che il veicolo acquistato deve restare intestato per almeno 12 mesi. In caso di car sharing, il vincolo sale a 24 mesi.

Quando saranno disponibili i fondi

Sebbene il piano Ecobonus sia stato ufficialmente approvato a giugno 2025, la pubblicazione del decreto attuativo è attesa per settembre, momento in cui la piattaforma ministeriale verrà riattivata. I fondi saranno disponibili fino al 30 giugno 2026, ma è probabile che vengano esauriti prima, come già accaduto nelle edizioni precedenti, quando i fondi sono terminati nel giro di pochi giorni.

Per questo motivo è altamente consigliato:

  • Prenotare il veicolo in anticipo

  • Contattare concessionari informati sul funzionamento del portale

  • Verificare ogni documento in anticipo per non perdere la prenotazione

Bonus regionali e cumulabilità

Oltre al bonus statale, alcune Regioni e Comuni italiani mettono a disposizione incentivi locali cumulabili. Ad esempio:

  • Lombardia: contributo aggiuntivo per residenti nei Comuni critici per lo smog

  • Toscana e Piemonte: bandi per auto elettriche e ibride con ISEE e chilometraggio

  • Sicilia: contributi per veicoli a emissioni zero fino a 5.000 euro aggiuntivi

È sempre utile consultare i siti delle Regioni per capire se si può sommare il bonus rottamazione nazionale a quello locale, aumentando così il risparmio complessivo.

Perché conviene rottamare oggi

Il bonus rottamazione 2025 rappresenta un’opportunità concreta per cambiare auto a condizioni agevolate, soprattutto per chi possiede veicoli obsoleti. In un momento storico in cui i costi di gestione dei veicoli inquinanti aumentano (tra ZTL, pedaggi, blocchi del traffico e bollo), sostituirli con una vettura a basse emissioni consente un doppio risparmio: economico e ambientale.

Inoltre, l’aumento dei tassi d’interesse e l’inflazione rendono più strategico accedere oggi a un contributo economico certo, invece di attendere futuri incentivi ancora incerti.