A partire dal 1° gennaio 2026, accedere al centro di Milano durante il fine settimana comporterà il pagamento del ticket Area C, già in vigore nei giorni feriali. La conferma ufficiale è arrivata direttamente dal sindaco Giuseppe Sala, durante un intervento alla festa del Partito Democratico in Zona 1. La misura, come previsto, suscita già un acceso dibattito.
Si paga sempre, anche nel weekend
Attualmente, l’Area C — la zona a traffico limitato che racchiude il centro storico della città — è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, con esenzione nei giorni festivi. Ma tra pochi mesi anche sabato e domenica saranno inclusi nel provvedimento: per entrare nella ZTL occorrerà pagare 7,50 euro al giorno, pena una multa da 95 euro.
Il sindaco ha chiarito che «non si tratta di una misura pensata per fare cassa», bensì di un provvedimento «necessario per ridurre il traffico e l’inquinamento nel centro di Milano».
La strategia: meno auto, più mobilità sostenibile
La nuova disposizione rientra in una più ampia strategia dell’amministrazione comunale, volta a ridurre progressivamente l’utilizzo dell’auto privata, anche attraverso l’ampliamento delle ZTL, l’incremento dei percorsi ciclabili e la cancellazione di parcheggi.
In questo contesto si inserisce la contestata decisione di eliminare 190 posti auto a pagamento in via Marina, tra via Palestro e via Senato, area strategica per chi si reca a piedi nel Quadrilatero della Moda. Una scelta che ha provocato la reazione negativa dei commercianti, timorosi di un calo degli accessi alla zona e delle vendite nei weekend.
Sala: «Paghi anche chi viene a fare shopping»
Il primo cittadino ha sottolineato un tema di equità, affermando che:
«Deve pagare chi viene a fare shopping, non solo chi lavora».
Parole che hanno innescato ulteriori polemiche, soprattutto tra chi considera l’Area C una limitazione alla libertà di movimento, oltre che una spesa ulteriore per le famiglie che scelgono di trascorrere il fine settimana nel cuore di Milano.
Il confronto con le città europee
La decisione segue l’esempio di molte metropoli europee come Londra, Parigi e Stoccolma, dove il transito nelle aree centrali è da tempo regolato da sistemi di congestion charge attivi anche nel weekend, spesso con risultati non sempre positivi in termini di qualità dell’aria e fruibilità degli spazi urbani.
Tuttavia, la polemica non si spegne: alcuni cittadini contestano la coerenza del provvedimento, ricordando che veicoli di certe categorie — come quelli ibridi o elettrici — continuano ad avere libero accesso, pur occupando lo stesso spazio stradale delle auto tradizionali.
Cosa cambia dal 2026
Dal 1° gennaio 2026, quindi, l’Area C sarà attiva sette giorni su sette, con le stesse modalità attualmente applicate nei giorni feriali:
-
Ticket giornaliero di 7,50 euro per l’ingresso in auto non esentate;
-
Esenzioni per veicoli elettrici, a idrogeno e di servizio;
-
Multa di 95 euro per chi non effettua il pagamento;
-
Orario previsto: 7:30 - 19:30, ma non si esclude un’estensione anche oltre.
La misura è ancora in fase di perfezionamento, ma sembra ormai certa la sua entrata in vigore già dal Capodanno 2026.
Un nuovo equilibrio per la città?
Milano si avvia così verso un nuovo equilibrio urbano, stante sempre la visione dell'attuale giunta comunale, dove la mobilità sostenibile e l’utilizzo dei mezzi pubblici diventano centrali. Resta da capire quale sarà l’impatto sul commercio e sulle abitudini dei cittadini, soprattutto nel fine settimana, quando la città si riempie di visitatori, turisti e famiglie.
Il futuro dell’Area C sarà quindi non solo una questione di viabilità, ma anche un termometro politico e culturale del rapporto dei milanesi con la loro città.