La prima stazione di rifornimento a idrogeno in Lombardia è realtà. Si trova a Carugate, lungo la Tangenziale Est di Milano, ed è il primo tassello concreto di un piano più ampio che punta a fare della Regione un hub nazionale per la mobilità a idrogeno. L’impianto, realizzato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., sarà in grado di rifornire sia veicoli leggeri sia mezzi pesanti, rispondendo così a un’esigenza trasversale della mobilità stradale.
L’infrastruttura si inserisce in un piano regionale che prevede cinque stazioni dislocate strategicamente sul territorio lombardo, con l’obiettivo di promuovere una mobilità più pulita e coerente con le direttive europee in materia di decarbonizzazione. Un progetto che, oltre alla sua valenza ecologica, ha una rilevanza economica e strategica fondamentale per la competitività e la transizione industriale del territorio.
Un evento istituzionale di rilievo
All’inaugurazione della stazione erano presenti numerosi esponenti delle istituzioni. Tra questi, Marco Alparone, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Bilancio e Finanza, e gli assessori regionali Franco Lucente(Trasporti e Mobilità Sostenibile) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima). Ha partecipato anche Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPESS.
Nel suo videomessaggio istituzionale, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato: «L’apertura di questa stazione rappresenta un passo concreto verso una Lombardia sempre più verde, innovativa e protagonista della transizione energetica».
Una dichiarazione che ben sintetizza la visione di lungo periodo della Regione, che mira a posizionarsi come leader non solo nazionale ma anche europeo nelle tecnologie a basso impatto ambientale.
Lucente: «Mobilità sempre più sostenibile e innovativa»
Per l’assessore Franco Lucente, si tratta di «una tappa fondamentale nel percorso verso una mobilità sempre più innovativa, sostenibile ed efficiente». La Lombardia non si limita alla realizzazione di infrastrutture, ma investe anche sul trasporto ferroviario: è infatti previsto l’ingresso in servizio, entro il 2026, di 14 treni a idrogeno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo, nell’ambito del progetto “H2iseO Hydrogen Valley”.
«La Lombardia si conferma protagonista nelle sfide della transizione energetica – ha aggiunto Lucente – mettendo al centro le imprese, i cittadini e il territorio».
Maione: «Verso emissioni zero con distretti dell’idrogeno»
L’idrogeno è parte integrante della strategia climatica regionale. Come ha spiegato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima, «Regione Lombardia conferma il suo impegno per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050». Un obiettivo che passa anche attraverso la creazione di distretti dedicati, nei quali sarà possibile produrre e consumare idrogeno in modo efficiente, con evidenti vantaggi in termini di economie di scala.
Maione ha inoltre sottolineato l’importanza della creazione di una filiera industriale regionale dell’idrogeno, fondamentale per sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative legate alla produzione, stoccaggio e utilizzo del vettore energetico. Un modo per rafforzare il tessuto economico lombardo e, contemporaneamente, ridurre in modo significativo le emissioni.
Un progetto integrato per la mobilità e la sostenibilità
La nascita della stazione di Carugate non è un evento isolato, ma si inserisce all’interno di una più ampia visione strategica che coinvolge attori pubblici e privati. Alla presentazione erano presenti anche Andrea Gibelli, presidente di FNM, Fulvio Caradonna, consigliere delegato della stessa società, Elio Catania, presidente di Milano Serravalle – Milano Tangenziali, e altri dirigenti delle due realtà.
L’impianto potrà erogare idrogeno in tempi brevi e con standard di sicurezza elevati, contribuendo a rendere l’idrogeno una vera alternativa ai carburanti fossili, non solo per veicoli aziendali o di servizio pubblico, ma anche in prospettiva per la mobilità privata.
Lombardia hub dell’idrogeno: il futuro è adesso
Secondo i dati del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), l’idrogeno dovrà coprire il 2% dei consumi energetici entro il 2030, ma potrà arrivare fino al 20% entro il 2050. Un traguardo ambizioso che richiede una profonda trasformazione delle infrastrutture, il potenziamento delle tecnologie di elettrolisi e una rete diffusa di stazioni di rifornimento.
L’impianto di Carugate rappresenta dunque un primo, ma determinante, passo in questa direzione. La Lombardia, forte della sua posizione geografica strategica e della presenza di numerosi poli industriali e tecnologici, è in grado di guidare questa rivoluzione energetica.
L’idrogeno non è più una tecnologia “futura”, ma una realtà che entra oggi nel nostro presente. E proprio per questo, la Regione Lombardia si candida a diventare il cuore pulsante della Hydrogen Economy italiana, promuovendo anche progetti di ricerca, sviluppo e formazione professionale nei settori collegati.
Idrogeno: un’opportunità per l’industria e i territori
Oltre agli effetti ambientali, la filiera dell’idrogeno può rappresentare una grande opportunità di rilancio per i territori, soprattutto quelli con forte vocazione manifatturiera. Le imprese lombarde, se adeguatamente supportate, possono diventare protagoniste della produzione di componenti per elettrolizzatori, celle a combustibile e sistemi di accumulo.
La transizione verso l’idrogeno, inoltre, ha il potenziale di creare nuovi posti di lavoro green, rilanciare l’innovazione e attrarre investimenti. Non a caso, molti degli interventi pianificati sono affiancati da bandi regionali, fondi europei e partenariati pubblico-privato che mirano a favorire la crescita di un ecosistema integrato.