Estate 2025, rincari senza precedenti per il noleggio auto nelle principali città turistiche italiane: aumenti medi del 23% e punte vicine al 95% in località chiave. Un colpo durissimo per chi si mette in viaggio, che mette a rischio la libertà di muoversi e la competitività del turismo nazionale.
Prezzi alle stelle: la mappa dei rincari
I dati diffusi da Federconsumatori fotografano un quadro che rasenta la follia: in città come Torino, Roma e Napoli i prezzi noleggio sono quasi raddoppiati rispetto al 2024. Non si parla di ritocchi marginali, ma di cifre che obbligano molte famiglie a rinunciare o a ridimensionare le proprie vacanze. L’aumento medio nazionale si attesta al 23%, ma nelle mete turistiche più battute il trend è drammatico.
In luoghi come Bari, Palermo, Catania, Olbia e Alghero – crocevia di flussi turistici nazionali e internazionali – il mercato del noleggio auto si trasforma in una giungla. Qui la legge della domanda e dell’offerta sembra essere piegata a logiche di pura speculazione, con tariffe che, nella settimana dal 19 al 25 agosto, possono arrivare a 437,47 euro per una semplice utilitaria a benzina di medie dimensioni. E senza assicurazioni extra o accessori.
Chi arriva tardi paga il doppio
Aeroporti e stazioni ferroviarie diventano veri e propri campi di battaglia, dove chi prenota tardi trova solo il poco che resta e a cifre da capogiro. Il last minute in questo settore è ormai una trappola: disponibilità ridotta, auto non adatte alle proprie esigenze e sovrapprezzi ingiustificati.
A peggiorare la situazione c’è anche il costo del carburante, già elevato, che va a sommarsi alle tariffe folli del noleggio. Così il semplice atto di spostarsi in autonomia diventa un lusso. Un paradosso per un Paese che dovrebbe incentivare la mobilità dei turisti e non renderla proibitiva.
Le richieste delle associazioni dei consumatori
Federconsumatori ha chiesto un intervento urgente all’Antitrust e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti per verificare possibili pratiche speculative e imporre maggiore trasparenza. «Non si tratta solo di tutelare le famiglie italiane» avvertono, «ma di salvaguardare la credibilità di un intero settore, vitale per l’economia nazionale».
Il rischio è concreto: se il noleggio auto diventa un privilegio per pochi, intere aree turistiche rischiano di vedere calare i visitatori, con conseguenze pesanti anche per albergatori, ristoratori e attività locali.
Cause e possibili soluzioni
Gli operatori del settore puntano il dito su un insieme di fattori: riduzione della flotta disponibile per i ritardi nella consegna di veicoli nuovi, aumento della domanda internazionale e politiche commerciali aggressive delle compagnie. Il risultato è un mix esplosivo che alimenta una spirale di rincari.
Per difendere i consumatori, serve una strategia concreta:
- Prenotare con largo anticipo per bloccare le tariffe
- Confrontare le offerte tra più operatori
- Valutare alternative come car sharing, trasporto pubblico o noleggio da privati autorizzati
- Regolamentare il settore con tetti massimi stagionali nei periodi di alta domanda
Il turismo italiano vive di accessibilità. Senza la possibilità di muoversi liberamente e a costi sostenibili, il fascino delle nostre città rischia di essere compromesso da un problema che non riguarda solo l’economia, ma anche il diritto alla mobilità.