Metano e GPL self service, dal
30 aprile dovrebbe diventare una realtà. Usiamo il condizionale, perché i due decreti firmati da Angelino Alfano (ministro Interno) e Federica Guidi (ministro Sviluppo Economico) hanno introdotto la possibilità del rifornimento senza l'operatore.
Ma ci sono dei paletti. Soprattutto questi. Il self-service è consentito a patto che gli impianti siano dotati
di videosorveglianza, sull'apparecchio di distribuzione e sulla zona di rifornimento, che gli utenti siano stati preventivamente autorizzati da parte di soggetti abilitati con
l'attivazione di una scheda a riconoscimento elettronico e che nell
'area di servizio sia presente una
specifica segnaletica relativa alla
modalità di rifornimento self-service.
La scheda di abilitazione deve quindi essere rilasciata dal gestore dell'impianto (teoricamente anche in tempo reale) che dovrà verificare l'efficienza dell'auto e l'idoneità delle bombole. Quindi qualcosa
costerà e probabilmente non sarà valida per tutte la stazioni di rifornimento, ma solo per la rete. Quindi, almeno inizialmente è prevedibile, per chi cerca il self service, una certa fidelizzazione.
Me per il metano ad esempio, che in Italia alimenta oltre
700.000 auto e ha 1.000 stazioni di rifornimento, primato assoluto in Europa, la strada è ancora lunga
. C'è solo una stazione operativa per il self service al momento, a Bolzano (mentre in Germania, ad esempio sono self service tutti i 913 distributori di
CNG). L'ammodernamento (molte auto hanno ancora gli attacchi vecchi) ha un costo, dei tempi e anche degli intoppi burocratici.
In base alla velocità della diffusione del
metano e
GPL self service, aumenterà anche il mercato delle auto a gas, liberate dal vincono della presenza (e degli orari) degli operatori.