L'intenzione - manifestata nel 2020 - di dare seguito al progetto Skoda Fabia Combi, con una proposta station wagon dell'ultima generazione dell'utilitaria, arriva al capolinea sotto i colpi di realtà della normativa Euro 7.
Lo stesso futuro di molte utilitarie di casa Volkswagen, dalla Polo alla Ibiza, passando per la Fabia stessa, è in forse con l'avvento del nuovo ciclo di omologazione. Questione di costi di adeguamento alla normativa e di ripercussioni su listini prezzi che, già oggi, vedono numerose auto di segmento B essere tutt'altro che opzioni di mobilità accessibili tuttofare e a buon mercato. Quello che, storicamente, il mondo delle utilitarie ha rappresentato.
Obiettivi della normativa e i conti delle case
Al di là della rilevanza, marginale, della versione station wagon di Skoda Fabia, le considerazioni centrali sono altre e guardano all'incremento ulteriore dei prezzi, fino a una soglia che rende per i costruttori più lungimirante e strategico investire su alternative elettriche.
Ad Automotive News Europe, Skoda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) ha chiarito come "centrare gli impegnativi obiettivi delle emissioni con la normativa Euro 7 in arrivo si associa a costi molto elevati. A seguito di questa decisione non ci sarà un'erede della Skoda Fabia Combi".
Quanto costerà in più un'auto Euro 7?
Il confronto tra costruttori e legislatore europeo in merito all'aggravio di costi da sostenere perché le auto siano in linea con i nuovi standard della normativa Euro 7 è in atto da tempo.
Diversissime le visioni, tra Commissione Europea che prospetta un incremento di poche centinaia di euro del costo di ogni singolo modello, contro stime dei costruttori nell'ordine dei 3.000 euro: "Vogliamo rispettare l'ambiente ma, se la bozza attuale di Euro 7 diventa realtà nel 2025, dovremo introdurre in macchina una tecnologia che non è stata ancora sviluppata o che è talmente costosa da portare una macchina da 15 mila euro a costare, in Europa, tra i 18 e i 20 mila", ha previsto l'a.d. Skoda Zellmer.