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Toyota, l'accelerazione è a prova d'errore con i big data

La miglior prevenzione resta sempre una formazione completa del guidatore e la consapevolezza di come, mettersi al volante, sia sempre un impegno al quale rivolgere totale attenzione. Condizioni di buonsenso sulle quali innestare i sistemi di assistenza alla guida, che facilitano indiscutibilmente l’utilizzo dell’auto nella quotidianità e innalzano drasticamente i livelli di sicurezza al volante.

Il progetto Toyota Acceleration Suppression Function può classificarsi tra i dispositivi di assistenza alla guida, un sistema di sicurezza attiva, cioè mirato a prevenire il verificarsi di un incidente. Tuttavia, non opera secondo i canoni “classici” degli Adas, che realizzano le proprie funzioni attraverso l’utilizzo di sensori e camere a monitorare ciò che accade intorno al veicolo.

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Le soluzioni per mitigare l’accelerazione dell’auto finora in uso da parte della casa nipponica hanno fatto affidamento al rilevamento di un ostacolo, registrato attraverso i sensori presenti sul veicolo.

Adas informato dai Big Data

Con l’Acceleration Suppression Function, destinato a essere introdotto dalla prossima estate e dal mercato giapponese, sui nuovi modelli Toyota e per alcuni anche in kit del tipo retrofit, si supera la necessità di un rilevamento dell’ostacolo. Opera senza la necessità che venga registrato alcun veicolo o rischio di impatto con un elemento fisico già presente.

L’utilizzo dei big data, ottenuto dalla mole di informazioni inviate dai veicoli connessi, ha permesso ai tecnici Toyota di sviluppare una funzione di “soppressione” dell’accelerazione slegata dai sensori.

Come funziona il controllo dell'accelerazione

La pressione per errore dell’acceleratore a tavoletta, ad esempio durante una manovra di uscita dal parcheggio, viene "scavalcata" dall’entrata in funzione del sistema, in grado di riconoscere lo scenario di guida e interpretare la richiesta di massima potenza come un errore. L’accelerazione risulta ridotta nonostante la massima pressione del pedale e si evitano conseguenze peggiori, come il rischio di un incidente.

Errori frutto della disattenzione o di preparazione non sufficiente. In Toyota, l’analisi dei dati di incidenti causati dall’errata pressione dell’acceleratore è stata incroviata con gli scenari ricostruiti attraverso i big data forniti dai veicoli connessi.

Sono state escluse  situazioni di guida come le manovre in fase di sorpasso o le accelerazioni da fermo, fino a ottenere degli “indicatori” sufficientemente affidabili per dire che, quella in atto, è un’accelerazione compiuta per errore dal guidatore, sulla quale intervenire controllando l’erogazione.

I fattori valutati

Ad esempio, se la velocità del veicolo è bassa, la rapidità di pressione applicata all’accelerazione è elevata, l’angolo esercitato sul gas è ampio, allora viene esclusa la rapida accelerazione richiesta in marcia e, nel caso in cui sia rilevata l’errata pressione sul pedale, l’accelerazione è soppressa. 

Toyota ha annunciato un piano di condivisione della logica di funzionamento sviluppata con altre case automobilistiche che dovessero essere interessate, nell'ottica di un abbattimento costante degli incidenti e della mortalità al volante.

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