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BMW iNext, manifesto per il futuro

iNext è sulla pista dell’aeroporto di Monaco, nella pancia del cargo Boieng 777. È così che Bmw ha voluto rivelare agli occhi del mondo il suo Concept Crossover per il 2021.

iNext si presenta subito con una calandra marcata, perimetrata dai fari affilati a Led. Con le due prese d’aria unite e contornate da una fascia blu luminosa. È l’evoluzione della “Kidney grille”: il “rene” che caratterizza la casa bavarese guadagna spazio al centro, in altezza e in larghezza. Mentre la piattaforma, installata nel cargo ruota e la sospinge avanti adagio, quasi a sottolinearne l'incedere maestoso e altero, rivela linee affilate e i contorni muscolosi della vettura. Le mani si schiudono, come in un abbraccio, ed ecco le portiere della iNext (opposing doors): si aprono silenziosamente allo stesso modo, ricambiando quell’abbraccio virtuale.

All’interno di iNext l’imperativo è non toccare: perché basta solo sfiorare la superficie per avere la vettura sotto pieno controllo. L’idea dei tecnici e dei disegnatori Bmw è stata quella di creare “your favourite space”, il nostro spazio favorito. Di lavoro e/o di relax, in un ambiente particolarmente caldo, grazie ai colori prescelti, che vanno dal bronzo, al rosé, al marrone sfumato (stesse tonalità che si ritrovano nella carrozzeria ) mentre i sedili anteriori ruotano perché driver e passeggero possano voltarsi a dialogare con chi sta seduto sul divano posteriore. Voilà e quest’auto si trasforma in un salotto, in un ufficio, arredato da un tessuto-non-tessuto. Da sfiorare, appunto. Perché sotto quel “tessuto”, come nella consolle centrale di legno-non legno, si nascondono grappoli di microchip che fanno il lavoro che non farà più il driver. Che traducono i disegni che si tracciano (sì anche sul “tessuto”) in comandi.

Così come l’iNext è pronta comunque a seguire ogni indicazione vocale e a dialogare. La quintessenza del full electric Bmw che trova applicazione in un altro degli slogan che accompagnerà la iNext:  “Shy Technology”. L’armonia della pulizia estetica. Ovvero: nessun pulsante visibile, massima silenziosità, materiali “intelligenti”. E un assistente personale che conduca solo verso il piacere di guidare. O di essere guidati.