Era il 1980 quando nella sale cinematografiche uscì The Blues Brothers, con John Belushi e Dan Aykroyd e un intero cast di musicisti e cantanti. Un film diventanto leggenda che può essere definito spettacolo musicale a tutti gli effetti e che quest’anno compie 40 anni. Ma oltre alle melodie blues che accompagnano lo spettatore per tutta la durata della pellicola, The Blues Brothers è ricordato anche per un altro aspetto decisamente curioso: un numero impressionante di auto distrutte durante le riprese. Il regista Jonh Landis fu molto chiaro: volle dalla produzione auto da distruggere, alcune furono acquistate a un’asta dalla Polizia, altre erano auto civili e altre ancora vetture nuove di zecca.
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La scene con le auto protagoniste
Vista la grande quantità di auto richieste, le scene con le quattro ruote protagoniste abbondano. Qualche esempio? La scena del mall center e della distruzione di una concessionaria. O ancora, quella dell’inseguimento, per la quale furono necessarie ben tre troupe diverse. A essere distrutte e gravemente danneggiate non furono solo le auto di scena, ma anche quelle sulle quali viaggiavano i cameraman durante le riprese delle sequenze in movimento. Insomma, una vera e propria carneficina di quattro ruote.
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In particolare, la scena dell’inseguimento finale, quella in cui i fratelli sono a bordo della Bluesmobile verso Chicago, coinvolse numerose auto della polizia (che vennero gravemente danneggiate). Ma c’è di più. Sembra che la produzione abbia utilizzato addirittura 32 microcariche esplosive per simulare una vera e propria esplosione.
Il totale di auto distrutte? Ben 103. Un record poi superato, con una vettura in più, dal remake del 2000.
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