Il talento ingegneristico c’è, l’applicazione anche e la sana testardaggine fa il suo lavoro. La storia di Obakeng Sedikelo, 18enne sudafricano col desiderio di un’auto tutta per sé, parte da questi tre fattori.
ROTTAMI A COSTO ZERO
Figlio di un meccanico, già dai 14 anni sognava una quattro ruote simbolo di indipendenza. Il padre è sempre stato fermo sulla sua posizione: prima il diploma, poi il premio, ma il ragazzo ha preso una strada alternativa: si è rivolto ad uno sfasciacarrozze e ha recuperato a costo zero qualsiasi rottame gli potesse essere utile, ha messo letteralmente insieme i pezzi e ha costruito la sua auto da zero. Il risultato è abbastanza bizzarro, non potendo godere di chissà quale catena di montaggio, ma ognuno nella vita lotta con i mezzi che ha. Non ci sono quattro ruote? Ne utilizziamo tre.
FRANKENSTEIN CHI?
Frontalino di una Volkswagen Golf incidentata, pianale, portiere e volante da una Mazda, sterzo di una Mercedes, pianale sulla trazione da una vecchia Ford, e la carrozzeria è pronta. Le sospensioni sono cortissime, perché l’asse posteriore del veicolo è bassissimo; il motore, un 110 cc, è alimentato dalla batteria dello scooter e una catena unisce l’albero alla trazione.
TRICICLO TRAVESTITO
Cinque anni per procurarsi il materiale e completare il lavoro, anche grazie a una moto da rottamare gentilmente offerta dal papà: al posteriore c’è una sola vera ruota, così l’auto si trasforma in una specie di triciclo come se fosse una sirena delle fiabe, con l’anteriore pesante e tante difficoltà negli spostamenti, ma il risultato è efficace. In realtà le ruote di dietro sono tre, ma due sono senza trazione e con l’unico scopo di ingannare la vista. Intanto, Obakeng ha uno stereo in macchina, piccola soddisfazione che ripaga il non poter circolare su strada perché non omologata né assicurata: 18 km/h orari sono il massimo che si può chiedere al motore, ma tanto basta a sentirsi in pace con i propri desideri e a dimostrare che i sogni si possono realizzare.
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