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Stellantis, la gigafactory a Termoli scatena Appendino e Cirio: "Traditi Torino e Piemonte"

© LAPRESSE

Non c'è posto a Mirafiori per la prima gigafactory italiana di Stellantis. L'annuncio di Carlos Tavares, che ieri durante l'Electrification day, ha ufficializzato l'impianto di Termoli come terza sede europea (dopo Francia e Germania) del gruppo automobilistico dove produrre le batterie delle future auto elettriche. Una decisione che ha scatenato l'ira del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca di Torino Chiara Appendino, che vedono infranti i sogni di rinascita del territorio in cui governano. 

Con la gigafactory in Molise inoltre, Torino potrebbe rimetterci il ruolo e la leadership nel panorama industriale italiano: una grande beffa per la città in cui è stata fondata la Fiat da Gianni Agnelli nel lontano 1899. Delusione che fa ancora più male se si tiene conto che la multinazionale, che fattura 134 miliardi all'anno, ha scartato l'opzione piemontese in accordo con il governo italiano.

In attesa di spiegazioni da Roma

A commentare la decisione con parole forti, è il presidente Cirio, che non nasconte il suo rancore: "Questa decisione tradisce Torino. Tradisce il Piemonte, la sua storia, i suoi lavoratori, le sue Università e in generale una terra che ha inventato l’auto, ha investito, ha rischiato e che ha un credito enorme verso questa azienda e verso questo Stato".

Dichiarazioni riprese anche dalla Sindaca Appendino, che prova a chiedere un intervento dalle istituzioni per tutelare la ripresa della sua città: "Chi è tradito prova rabbia. Una rabbia che, chi ha responsabilità istituzionali, deve trasformare in un’azione. Attendiamo parole chiare da Roma per capire su che basi questa scelta sia stata condivisa con il Governo".

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