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Ferrari 250 GTO di Bardinon, la "Gioconda Rossa" resta a Taiwan: fu venduta legalmente dal figlio

Quante auto avrà posseduto il collezionista di vetture Ferrari ed erede della famiglia Chapal, Pierre Bardinon, nel corso della sua vita? Lui stesso non lo ha mai dichiarato ma, secondo diverse fonti, il numero potrebbe aggirarsi intorno alle 500, di cui circa 300 quelle uscite da Maranello.

Eppure, tra queste 300 Ferrari gelosamente custodite ce n’è una che vale una fortuna. Si tratta della una Ferrari 250 GTO del ’64, auto che al momento della morte dell’uomo d’affari francese avvenuta nel 2012 diventò oggetto di contenzioso.

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La sentenza della Cassazione francese

Infatti, dopo che diverso tempo fa l’auto fu al centro di una vertenza successoria da 44 milioni di euro, finalmente la Corte di Cassazione francese ha deciso che la stessa vettura potrà restare nel garage del facoltoso acquirente taiwanese e che uno degli eredi, il figlio Patrick Bardinon, che la vendette per 40,8 milioni, dovrà reimmettere nella successione una ingente somma, che comprende il valore dell'auto, gli interessi e spese accessorie. Insomma, la vendita fu in tutto e per tutto legale.

Nel 2014, infatti, lo stesso Patrick Bardinon era stato denunciato e perseguito per “violazione di fiducia” dai fratelli Anne e Jean-François Bardinon, che lo accusavano di essersi irregolarmente appropriato della 250 GTO subito dopo la morte del padre.

Una storia di relazioni complicate tra fratelli, che tuttavia si è interrotta – almeno legalmente – lo scorso 8 gennaio 2020, quando la Corte di Cassazione ha condannato Patrick Bardinon a pagare più di 52 milioni di euro nella successione.

Poche unità dal prezzo inestimabile

La Ferrari 250 GTO, definita la Gioconda delle Ferrari, è una vettura davvero speciale, diventata oggetto di culto per appassionati di auto e ricchi facoltosi. Prodotta in sole 39 unità, la GTO vanta un motore V12 anteriore longitudinale da 300 cv con distribuzione monoalbero, 2 valvole per cilindro, capace di farle toccare i 280 km/h.

Un gioiello, quello progettato da Giotto Bizzarrini, disegnato da Pininfarina e con scocca costruita da Sergio Scaglietti, che nel corso della sua lunga vita è riuscito a raggiungere una valutazione di diversi milioni di euro.

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