Una multa per eccesso di velocità
che cambia non in base all'infrazione ma al
reddito oppure alla
cilindrata! È l'ultima originale e discutibile proposta su cui cominciano a trovarsi d'accordo molti politici.
L'auto è nel mirino, questo è chiaro. È diventato il
bancomat di qualsiasi
Governo per spremere facilmente soldi agli italiani ed è un
bersaglio (troppo)
comodo per molti. La
vessazione dell'automobilista con molteplici tasse è un dato di fatto, ma adesso si sa aprendo un altro fronte molto pericoloso: quello di far cassa ulteriore con multe a... fasce di reddito. Un'idea su cui
partiti o
personaggi autorevoli hanno avanzato le loro proposte. (Indecenti?)
Chiariamo una cosa: la
multa non è il bollo, il superbollo, un'accisa sulla benzina o il passaggio di proprietà. Si tratta di una
infrazione ed è ovvio e sacrosanto che
bisogna pagarla. Ma finora a parità di infrazione
l'importo è sempre stato uguale per tutti (a parte il recente provvedimento dello sconto del 30% per chi paga entro 5 giorni).
Adesso invece arrivano
nuove rivoluzionarie proposte. La prima non giunge dalla politica, ma da
Milena Gabanelli, giornalista, autrice e conduttrice di
Report, nota e sempre approfondita trasmissione di
inchiesta di
Rai 3. Ebbene la Gabanelli ha lanciato lo scorso
30 settembre questo
sondaggio:
"
Secondo voi sarebbe giusto applicare una sanzione in base al reddito per il superamento dei limiti di velocità oltre i 20 km orari?"
Ebbene l'
82% (9260 voti) s'è dichiarato
favorevole, contro il
18% (2013) contrario.
A ruota s'è infilato
Erasmo D'Angelis, s
ottosegretario del Ministero Infrastrutture Trasporti e
deputato del PD (già giornalista
Rai) che ha auspicato il cambio di rotta. "
Nella riforma del Codice della strada discuteremo sanzioni in base al reddito per chi supera i limiti di velocità di più di 20 km/h. Per contribuenti con redditi e auto molto sopra la media, una multa pesante può risultare di fatto leggera". Poi ha aggiustato, relativamente, il tiro.
"
Abbiamo avviato l'iter per rendere operativa la norma che prevede che il 50% dei proventi delle multe sia investito per la sicurezza stradale e per interventi urbani che favoriscano la nuova mobilità".
Il Movimento 5 Stelle ha rilanciato, tramite il deputato
Michele Dell'Orco: e ha proposto di applicare
tariffe diverse per le multe,
in base alla cilindrata. "
Il parametro della condizione economica basata sulla potenza del veicolo guidato - ha detto -
è in linea con il principio già adottato per il bollo auto. Più il mezzo è potente, più paghi. La potenza del motore incide sul costo dell'auto e può essere considerato un elemento valido per fornire un'indicazione sulle capacità economiche del suo proprietario". Hai il motore più grosso e allora paghi di più?
Con il rischio che vengano fuori
le solite obiezioni che hanno reso iniquo il superbollo: una macchina vecchia ma potente è giusto che paghi come una più piccola, recente e ugualmente potente? E come usiamo come parametro, i cavalli o la cilindrata? E come la mettiamo con i sovralimentati?
Insomma,
fini nobili per incentivare la sicurezza e il rispetto dei limiti oppure
puro pressappochismo e scarsa conoscenza del mondo dell'automobile? E alla radice, ci permettiamo di aggiungere, c'è un problema.
L'infrazione è la stessa, ma la sanzione è differente.
A voi pare giusto? La legge non dovrebbe essere uguale per tutti?