Berlino
Scatta l’ora della Stonic, il frizzante sport utility compatto che Kia lancerà a metà ottobre sul mercato per rimpolpare un segmento che sta andando a gonfie vele. Quello, appunto, degli urban-suv che hanno una lunghezza di poco più di 4 metri (Stonic arriva a 4,14) e caratteristiche di versatilità che li rendono veicoli trasversali. In vendita con un listino che parte da 16.250 euro (ma sino al 31 dicembre c’è una promozione che taglia il prezzo e lo fa partire da 13.950 euro) e sospinto da due testimonial d’eccezione come Alex Del Piero e Danilo Gallinari, Stonic viene proposta con una gamma di motori che spazia dal tre cilindri turbo-benzina 1.0 da 120 cv al diesel 1.6 da 110 cv,
Passando per la versione benzina 1.2 da 82 cv - dedicata ai neopatentati - e per la 1.4 100 cv, sempre a benzina, unità che costituisce il motore d’attacco nella gamma. In forno anche una variante bifuel benzina/Gpl che arriverà a gennaio 2018. Subito disponibile il cambio manuale a 6 marce, più tardi arriverà l’automatico. Niente trazione integrale peró: Stonic è solo 2WD, le stimmate del city-suv sono evidenti. Disponibile in 23 combinazioni cromatiche con cinque possibilità differenti di avere un tetto di tinta differente dalla carrozzeria, oltre a un Orange Pack che prevede in optional inserti color arancio, la nuova Kia ha un bagagliaio con una capacità di carico di 352 litri, non da record.
L’abitacolo è simile a quello della Rio, con una filosofia stilistica improntata alla pulizia delle linee: al centro spicca un display da 7” e il sistema multimediale è compatibile con gli standard Android Auto e Apple CarPlay. Non mancano, naturalmente, presa Usb e collegamento Bluetooth. Sul fronte della sicurezza è disponibile il sistema Kia Drive Wise che integra l’Advanced Driver Assistance Systems, l’Autonomous Emergency Breaking con riconoscimento dei pedoni, il Blind Spot Detection, il Rear Cross Traffic Alert e il Lane Departure Warning System. Per la nostra prima presa di contatto sulle strade di Berlino abbiamo guidato due versioni a benzina: la Stonic con il tre cilindri turbo 1.0 da 120 cavalli e quella con l’aspirato e più tranquillo (fin troppo) 1.4 da 100 cv.
Kia Stonic, la piccola tigre è pronta a graffiare
Preferibile il primo, grazie alla spinta che il turbo dà alla piccola unità dal frazionamento dispari, alla quale non mancano il brio e la spinta costante. Ripresa, scatto e allunghi sono convincenti e le prestazioni non lasciano dubbi nella scelta tra i due “benzina”. Anche perché il cambio manuale a sei marce - in attesa di un automatico come si deve - si abbina bene al turbobenzina, privo come è di impuntamenti e sufficientemente veloce nella resa.
Da aggiungere che il tre cilindri non dà mai, se non a freddo, segnali di vibrazioni nè disturbi acustici in autostrada. Se vogliamo trovare qualche difettuccio alla Stonic dobbiamo ricercarlo nei dettagli: pulsanti troppo low-coast, uno spazio un po’ angusto sul divano posteriore e una non facile lettura dello schermo del climatizzatore (perché le cifre digitali rosse e non bianche?). Appunti rilevabili ma non fondamentali.
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