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Porsche, anche la Panamera Sport Turismo diventa un’ibrida stellare

La meccanica “superibrida” era già disponibile per la Panamera “normale” e la variante Sport Turismo della Panamera stessa è stata presentata la scorsa estate. Si trattava solo di mettere insieme i due concetti, ed ecco bella e pronta l’ennesima novità della gamma Porsche. Ma, dopotutto, unificare la gamma motori era d’obbligo, dal momento che la Sport Turismo ha preso piede forse più di quanto a Stoccarda si aspettassero e ormai rappresenta oltre il 50% della vendite totali di Panamera.

Per completezza, ricordiamo che questa nuova configurazione di carrozzeria non stravolge il progetto originario ma lo affina, perché il bagagliaio è leggermente più grande (da 20 a 50 litri in più, in funzione di quanto si utilizza il divano posteriore), la soglia di carico è abbassata a 63 cm, il divano ha 2 posti + 1 (cioè offre un alloggiamento centrale adatto a un bimbo o ad ospitare un adulto in caso di emergenza) e il profilo diverso del tetto nella zona posteriore aumenta l’abitabilità verticale e facilita l’accesso. In più, sopra il lunotto, spunta un’ala a incidenza variabile tra -7° e +26° che si regola automaticamente secondo le esigenze di marcia.

Come per la Panamera “sedan”, quindi, il V8 biturbobenzina di 4 litri da 550 CV della Turbo S viene abbinato a un motore elettrico da 100 kW (136 CV), per un totale di 680 CV e, soprattutto, di 850 stratosferici Nm disponibili da 1.400 giri fino a poco meno di 6000. Il risultato è una capacità di guadagnare velocità pazzesca, degna di una 911 Turbo, che sembra non tener conto di un peso che raggiunge i 2400 kg a secco e, a pieno carico, è poco sotto la soglia delle 3 tonnellate.

L’assetto attivo limita i trasferimenti di carico senza penalizzare eccessivamente il confort e ne consegue anche una maneggevolezza impensabile per un’auto così. Poi l’agilità migliora ancora se si adotta il ponte posteriore autosterzante che, in pratica, è l’unico optional per migliorare le caratteristiche di guida, visto che i freni carboceramici sono di serie (e, vista la stazza, questo è un bene), così come l’assetto attivo. La trazione integrale permette di scaricare a terra senza troppi problemi l’enormità di potenza e coppia fornite dalla “power unit” e il cambio PDK a doppia frizione a 8 rapporti fa straordinariamente bene il suo lavoro.

Par la cronaca, per la Panamera Turbo S E-Hybrid Sport Turismo la Porsche dichiara 310 km/h di velocità massima e un’accelerazione di 3,4 secondi da 0 a 100 km/h e 11,9 da 0 a 200.

Trattandosi di un’ibrida plug-in, ovviamente, offre anche la possibilità di viaggiare in modalità solo elettrica con un range di autonomia che la Porsche individua in 25-49 km e, usando solo le batteria, si possono raggiungere i 140 km/h. La batteria agli ioni di litio da 14,1 kWh è ricaricabile completamente in 6 ore da una presa domestica, ma il tempo scende fino a 2,4 ore se si usa un caricabatterie speciale fornito a richiesta e si dispone di un allacciamento a 32 Ampere.

Comunque la vettura dispone anche della modalità E-Charge per ricaricare la batteria mentre si è in movimento utilizzando l’alternatore stesso. Non è un modo economico di produrre energia ma permette di ritrovarsi con la massima autonomia a “emissioni zero” anche dopo un viaggio lungo.

Il prezzo della Panamera Turbo S E-Hybrid Sport Turismo è di 194 mila euro - 3 mila in più rispetto a quello della corrispondente versione “sedan” – e, a questi livelli, il fatto che la Porsche dichiari un consumo di soli 3 litri di benzina e 17,6 kWh per 100 km non è determinante. Ma piacevole, sì.