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Auto dell’Anno Story: 2004, la vittoria della Panda

The Car of The Year è un album fotografico fantastico. A sfogliarlo si fa un viaggio indietro nel tempo incredibile, alla riscoperta di cosa guidavamo e come sono cambiate le nostre abitudini e le mode negli anni.

Il 26 febbraio 2024, la giuria sceglierà la migliore tra BMW Serie 5, BYD Seal, Kia EV9, Peugeot 3008, Renault Scénic e-Tech Electric, Toyota CHR e Volvo EX30. Suv, crossover e elettriche la fanno da segmenti dominanti. Esattamente venti anni fa, per esempio, fu la Panda a imporsi su Mazda3, Avensis, Meriva, Serie 5 e Micra e sul numero di AUTO dell’epoca celebrammo il trionfo Fiat così:

La vittoria della Panda all'Auto dell'Anno 2004

"La forza di un nome. C’è da scommettere che se la Fiat, quasi alla vigilia della presentazione ufficiale alla stampa, non avesse operato un quanto mai opportuno dietrofront sulla denominazione del modello (doveva chiamarsi Gingo, ricordate?), oggi non saremmo qui a festeggiare la Panda “Auto dell’Anno 2004” e gli oltre 95.000 ordini raccolti in due mesi in Europa. Perché, aldilà delle indiscutibili doti della vettura che l’avevano proiettata meritatamente fra le sette finaliste, probabilmente la giuria è stata psicologicamente indotta a confrontare la nuova con la vecchia Panda, rispetto alla quale, ovviamente, il salto di qualita? e? enorme, epocale. Per rendersene conto è infatti sufficiente chiudere una porta della nuova piccola Fiat e ascoltarne il rumore, davvero confortante in quanto indizio di solidità.

La Panda si è laureata Auto dell’Anno sbaragliando (+40 punti) la concorrenza di vetture accreditate come la Volkswagen Golf e la Mazda 3 (seconde a pari merito), la Toyota Avensis, la Opel Meriva, la BMW Serie 5 e la Nissan Micra. L’analisi del voto, tuttavia, indica come quest’anno l’orientamento dei 58 giurati sia stato particolarmente variegato e meno omogeneo che in passato. La Panda è stata indicata come Auto dell’Anno da 16 giornalisti e lo stesso numero di “nominations” ha ricevuto la Golf, seguita dalla Meriva con 9, dalla Avensis con 7, dalla Mazda con 6, dalla BMW con 3, dalla Micra con 1. L’anno scorso la vincitrice Renault Mégane aveva ottenuto 322 punti (41 in piu? della Panda oggi) con ben 27 “nominations” e la Mazda 6 seconda classificata ne aveva ricevuti 302 con 20 preferenze.

Esaminando poi il voto per nazioni (limitandoci ai cosiddetti mercati più evoluti), si scopre che la Panda è stata la preferita dai giurati italiani e olandesi, mentre la Golf si è imposta in Germania e in Gran Bretagna; la Meriva si è affermata in Francia e in Svezia, La Mazda in Austria e la Avensis in Spagna. Insomma un apparente grande equilibrio che la Panda è riuscita a spezzare a suo favore raccogliendo punti “pesanti” anche da quei giurati che non l’hanno indicata come “prima scelta”, e praticamente in tutti i Paesi d’Europa. Un consenso pressoché generalizzato, quindi, che legittima il successo finale. Fa eccezione solo la Svezia, i cui tre membri della giuria sono andati completamente controcorrente attribuendo alla Panda, complessivamente, un solo punto!

Per la Fiat si tratta dell’ottava affermazione (l’undicesima sommando anche le vittorie Alfa Romeo e Lancia) nel piu prestigioso premio internazionale. Un nuovo, importante riconoscimento che premia il lavoro e l’impegno profusi dalla Casa italiana sulla difficile strada del rilancio; nonché la sua storica abilità nel realizzare eccellenti vetture del segmento A.

Prima della Panda si erano laureate Auto dell’Anno la 124 nel lontano 1967, la 128 (1970), la 127 (1972), la Uno (1984), la Tipo (1989), la Punto (1995) e la Bravo/Brava (1996). La premiazione ufficiale si svolgerà a Parigi il prossimo 19 gennaio.

Secondo il giudizio del nostro vicedirettore (Diego Eramo ndr), rappresentante di Auto in seno alla giuria, non è invece stata la Panda la migliore vettura apparsa nel corso dell’anno. Le sue preferenze, che si basano ovviamente anche sui risultati emersi dalle nostre prove, sono andate senza esitazioni alla nuova Volkswagen Golf, con la seguente motivazione: «Un mix perfetto di ragione e passione, di qualità strutturali e dinamiche. Possiede la rara virtù di farsi “indossare” dal guidatore come un vestito su misura, assicurando uno straordinario piacere di guida e una grande sicurezza di marcia, con qualsiasi versione della gamma. Il cocktail formato da sterzo, sospensioni, freni, cambi e motori è uno dei più efficaci in assoluto nell’odierno panorama automobilistico e colloca la Golf una spanna sopra tutte le concorrenti del segmento C. Per avere qualcosa di meglio dovremo probabilmente attendere la...Golf VI».