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Lamborghini Huracan, l'ultima "fatica" di Jon Olsson

Sa come stupire, Jon Olsson.  E con la rivisitazione della Lamborghini Huracan fa ancora parlare di sé. Chi lo conosce appena un po', automaticamente collega il motivo camouflage alle sue auto, non esattamente banali modelli rivisitati, ma progetti curati nei particolari e accomunati dall'abbondanza di cavalli sotto al cofano. Dai 610 espressi dalla Huracan LP610-4 si passa agli oltre 800 garantiti con l'adozione di un compressore volumetrico VF Engineering, ottimizzato da Stratman Motorsport, che ha curato l'elaborazione del V10 5.2 litri. A dar voce ci pensa una linea di scarico Akrapovic, con terminali in fibra di carbonio. 

Un numero basta per intuire le potenzialità della Huracan che lo sciatore svedese assicura utilizzerà quotidianamente, nella "sua" Monaco e per girare sulle Alpi in inverno: il passaggio da 100 a 200 km/h. Bastano 5"3, appena qualche decimo in più di una Veyron, che dichiara 5" nello stesso esercizio. Parola di Olsson, sulla bontà del dato. 

L'impatto visivo è notevole, con il wrapping dal motivo camuffato, abbinato alle gomme Michelin con banda colorata. Lo spazio per riporre sci e l'attrezzatura necessaria non manca, assicurato dallo ski-box in fibra di carbonio e dal profilo studiato per impattare il meno possibile sull'efficienza aerodinamica della Huracan. Tra le curiosità raccontate dallo stesso Olsson sul progetto, l'idea cambiata in corsa, il passaggio da un'interpretazione che portasse un allargamento extra di carrozzeria e carreggiate, a una rivisitazione più ampia, senza incidere sul dimensionamento degli assi anteriori e posteriori.

Lamborghini Huracan, il test

L'assetto beneficia di componenti K&W, i freni, invece, ripiegano su un impianto con dischi in acciaio Girodisc, preferiti alla configurazione con dischi e materiale d'attrito carboceramico.

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