Servirebbe l'etichetta “Maneggiare con cura”, tanto affilata ed estrema può essere Alfa Romeo 4C. D'obbligo, l'avvertimento, con Pogea Nemesis. Prima mondiale a Top Marques, accanto a FPlus Corsa, prestazioni elaborate nel formato Cavallino. Rivolta da cima a fondo la coupé di Arese, il tuner tedesco, per estrarre una supercar apprezzabile a fondo solo in pista. Il turbo benzina da 1.750 cc si applica in palestra, si irrobustisce, guadagna massa muscolare, che significa un incremento della cilindrata a 2 litri. Gli esercizi aerobici migliorano la respirazione, ora con un turbocompressore Garrett GTC Gen2 con valvola wastegate esterna.
Aspirazione e scarico adottano valvole dal diametro maggiorato, la distribuzione registra un profilo modificato delle camme, in una testata che è forgiata e lavorata da macchine CNC, come l'albero motore. Una pompa del carburante ad alta pressione è il cibo proteico necessario alla dieta tutta cavalli e prestazioni. Pistoni e bielle forgiati completano il quadro di un incremento della tenuta degli organi meccanici, necessario per supportare le sollecitazioni frutto dei 477 cavalli e 535 Nm di coppia motrice. L'incremento è sostanziale, dai 240 cavalli e 350 Nm di serie.
Modifiche che si riflettono sulla trasmissione, ora con frizione ceramica e una diversa logica di funzionamento del cambio doppia frizione e sull'assetto, regolabile e con elementi firmati KW. Non restano esclusi i liquidi vitali dall'elaborazione, o meglio: l'abbattimento delle temperature d'esercizio, ottenuto da un miglior raffreddamento destinato ai radiatori del propulsore e del cambio.
La sintesi, prima di raccontare quella visiva, è nei numeri: 308 km/h di velocità massima (+50 km/h su 4C Coupé), 3”6 da zero a cento orari (-0”9). I cinque esemplari di Pogea Nemesis – uno già prenotato da un cliente australiano – vestono in fibra di carbonio ultraleggera, l'intera carrozzeria color Stealth grey effetto perla opaco è in composito realizzato da Pogea Racing, con accorgimenti aerodinamici dal frontale al posteriore, dalla fascia paraurti e un nuovo splitter, alle minigonne, le soglie sottoporta, l'ala posteriore regolabile (sostenuta da supporti in alluminio) e la cover a lamelle che rimpiazza il classico lunotto e integra due condotti dinamici.
Passano quasi nell'ombra altre novità, dagli sfoghi d'aria dietro le ruote posteriori, ai cerchi forgiati da 18 e 19 pollici, al diverso estrattore, proseguendo con i terminali di scarico in carbonio e l'impianto frenante ottimizzato nelle tubazioni e nei materiali delle pastiglie. A bordo, materiali quali pelle, Alcantara e fibra di carbonio completano una cura sartoriale.