Tra Maranello e Sant'Agata Bolognese ci sono appena una trentina di chilometri di distanza, eppure Ferrari e Lamborghini sono storicamente rivali. La stessa nascita della Casa del Toro, almeno secondo la tradizione, è dovuta a un battibecco tra il suo fondatore, Ferruccio, e il Drake Enzo. Dal 1964, anno in cui venne lanciata la 350 GT, primo modello del brand, Lamborghini e Ferrari hanno battagliato a distanza per la supremazia della Motor Valley italiana, sviluppando vetture sempre più raffinate, potenti e veloci. Non può che stupire, quindi, vedere una Huracán STO percorrere il circuito di Fiorano, storica pista test della Ferrari, esibendosi in giri veloci e traversi. Ma cosa ci faceva la supercar V10 del Toro sul tracciato del Cavallino?
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Lambo STO alla prova a Fiorano
La risposta più plausibile è che la Ferrari stesse testando le soluzioni adottate dai rivali di Sant'Agata Bolognese sulla più estrema delle sue sportive. La STO (Super Trofeo Omologata) è infatti dotata di un avanzato sistema a quattro ruote sterzanti, oltre che di sospensioni specifiche derivate dalla versione che corre il monomarca Lamborghini e un sistema di trazione sviluppato appositamente per questa versione. Questa Huracán infatti abbina il V10 aspirato da 5,2 litri nella sua versione più potente, con 640 cv e 565 Nm, alla sola trazione posteriore.
Filmata dallo youtuber Varryx, la Lamborghini STO verde utilizzata dal collaudatore della Ferrari ha percorso il circuito di Fiorano ad alta velocità, tra cambi di direzione improvvisi e derapate, probabilmente proprio per mettere alla prova questi sistemi. Quella di testare le vetture della concorrenza è comunque una consuetudine piuttosto consolidata nel mondo dell'automotive, anche quando si parla di supercar.
Basti pensare a quando, lo scorso maggio, era stata avvistata una Ferrari SF90 Stradale entrare nei cancelli della factory Lamborghini a Sant'Agata Bolognese. In quel caso, a quanto pare, al centro dell'interesse del Toro c'era il sistema ibrido della supercar del Cavallino. La rivalità continua, anche studiando i prodotti dell'avversario.