Il cinema postmoderno si è trascinato dietro una serie di cambiamenti, sia a livello artistico che registico. Maestro del postmodernismo è senza dubbio Quentin Tarantino, considerato - fra l'altro - uno dei registi più influenti della sua generazione. Il suo è un cinema che mischia i generi, pieno di citazionismo, ma anche molto popolare, ragion per cui è in grado essere letto da tutti. A prescindere se le opere rientrino nei gusti di una persona o meno. E come ogni valido cineasta, i suoi film sono pieni di elementi ricorrenti, i quali assumono un certo valore nella narrazione, e di luoghi e temi comuni che diventano simbolici.
Cinema: l'inseguimento d'auto più costoso di sempre
Fra questi degna di nota è l'automobile. Sin dal suo esordio in regia, parliamo di Le Iene, Quentin Tarantino ha usato questo mezzo come ambiente dentro cui accadeva di tutto. Lo ha anche sfruttato per regalarci particolari inquadrature come la trunk shot, una soggettiva di un personaggio nel bagagliaio. L'auto è perciò un topos nelle sue pellicole, un luogo in continuo movimento che diventa anch'esso protagonista. Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, vediamo perciò quali sono le auto più belle – e simboliche – dei suoi principali lungometraggi.
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