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BMW oltre la crisi del coronavirus, sull'elettrico avanti da soli

Superare le misure di lockdown entro metà febbraio, così sarà possibile chiudere un primo trimestre dell’anno con risultati accettabili. È la sintesi fatta da Nicolas Peter, responsabile dell’area Finanza di BMW, intervistato dall’agenzia Reuters.

A Monaco di Baviera guardano a un ritorno agli obiettivi pre-pandemia, di un margine operativo da incrementare al 10% - il dato sui risultati 2019 si attestava poco sotto il 9% -, qualcosa a cui “guardiamo sistematicamente nel breve periodo”, ha confermato Peter.

BMW elettriche e bassa redditività

Prospettive sulle quali si inserisce il tema – e i relativi costi – dell’elettrificazione, in uno scenario in cui le fusioni tra realtà generaliste sono all’ordine del giorno. Peter si dice convinto che “possiamo farcela da soli”, in un quadro in cui la redditività generata dalle auto elettriche è inferiore ai modelli convenzionali per i costi soprattutto della componente batteria.

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“Per questo gli investimenti sono così importanti. Dobbiamo trovare i modi di arrivare a un diverso livello di costo, soprattutto sulle celle e le batterie, dice alla Reuters. Investimenti richiesti in una fase già difficile per la transizione verso l’elettrico avviata dai costruttori negli ultimi anni, sulla quale la pandemia ha inferto un duro colpo.

La razionalizzazione dell’offerta non è certo una necessità scoperta con il crollo del mercato vissuto nel 2020, piuttosto una strategia già delineata da anni, adesso da approfondire e porterà anche BMW a tagliare varianti di modelli, approntare processi produttivi più efficienti e ridurre le opzioni di motore disponibili.

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