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LISTINO

Nuova Volkswagen Polo, la compatta che ha deciso di essere tradizionalista

La prima parola che viene in mente è “solida”. Dopotutto in un mondo automotive così in fermento per l'elettrico, la Volkswagen Polo (leggi qui) è ancora una certezza. Un po' perché all'elettrificazione neppure ci pensa, un po' perché il restyling non ha stravolto lo stile di questa generazione. Una garanzia per chi mira ad una vettura di segmento B che abbia un atteggiamento quasi da piccola ammiraglia. Rigore tedesco, finiture di qualità e una gamma motori sufficientemente completa.

Non è tanto l'assenza dei motori a gasolio a far discutere, che di fatto conferma quanto avveniva in precedenza, è la totale mancanza di motorizzazioni elettrificate la questione irrisolta. A dire il vero la piattaforma MQB-A0 poco si presta a questo genere di propulsori, neppure in formato mild-hybrid.

Leggi qui: Volkswagen, guarda qui il listino completo

Perché la nuova Polo non è ibrida

L'ibrido plug-in avrebbe necessitato di una quantità di volume che avrebbe limitato l'abitabilità per una vettura di questo segmento di mercato. Che ricordiamo essere lunga 4.053 mm, larga 1.751 e alta 1.446 mm. Sostanzialmente le stesse proporzioni del modello pre-restyling. E poi c'è da sottolineare il fatto che il Gruppo Volkswagen si stia muovendo verso l'elettrico puro piuttosto che su alternative ibride. Ciò detto se desiderate qualcosa di diverso dai motori a benzina, a listino non poteva mancare la Volkswagen Polo alimentata a metano.

Al di là delle versione GTI, equipaggiata del 2 litri TSI da 207 cavalli, la gamma della compatta tedesca si regge essenzialmente su di un tre cilindri sovralimentato da un litro di cilindrata. Il 1.0 sviluppa 80, 95 e 110 CV. Quello intermedio dispone a richiesta del cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti, di serie nel caso del 110 CV, altrimenti spazio al manuale 5 rapporti. Il 1.0 TGI a metano eroga infine 90 CV.

Sposa l'high-tech

In realtà lo ha sempre fatto Volkswagen Polo, anche nella versione antecendente a questo restyling. Le novità stilistiche sono limitate ai minimi termini e come di consueto si concetrano nella sezione frontale. Il punto di svolta è rappresentato dalla barra a led trasversale nella porzione anteriore. Ci sono poi nuovi colori e la possibilità di avere il tetto a contrasto a rafforzare la tesi del cambiamento.A bordo si vota in toto alla strumentazione digitale, indipendentemente dall'allestimento. Il volante guadagna un nuovo design, più in linea con le generazioni più recenti dei modelli marchiati Volkswagen. Le dimensioni del quadro strumenti e del display touch variano a seconda dell'allestimento. Si parte da una “base” di otto pollici e si sale sino a quota 10,25. Mentre per quanto concerne lo schermo touch, quello più compatto è da 6,5” (Composition Media) mentre quello intermedio da 8” (Ready2Discover) per salire sino alla soglia dei 9,2” del modello più ricco e completo (Discover Pro). Il primo è basato sulla piattaforma MIB2, gli altri su quella MIB3. Infatti questi hanno pure accesso all'acquisto di app, come la navigazione, direttamente dal display della vettura.

Rassicurante su strada

A bordo della Polo, GTI a parte, la guida appare volutamente (e giustamente) ovattata. Morbida quanto basta per essere sempre confortevole, briosa solo se serve. Il 1.0 TSI da 95 cavalli è la giusta via di mezzo. È piuttosto piatto nell'erogazione, ben coadiuvato dal manuale a 5 marce. Un'accoppiata rilassata e rilassante. Andare a caccia di giri motore è poco influente sulle prestazioni generali. Lo sterzo è morbido, ideale per parcheggi e guida in città. Modificati i nomi degli allestimenti: si parte da Polo, si passa a Life, mentre a Style e R-Line spetta il compito di navigarvi verso il premium. La GTI fa naturalmente vita a parte. I prezzi partono da 18.700 euro.