        Molti anni fa, quando Paolo Agostinelli girava per Roma sulla sua vecchia Chrysler, con la sua carnagione leggermente scura e il pizzetto a far da contorno al viso, si guadagn&ograve; il soprannome di &ldquo;Portoricano&rdquo;. Oggi Paolo &egrave; il presidente di un&rsquo;associazione che coinvolge persone unite da un&rsquo;unica grande passione, quella per le auto americane.  Stiamo parlando del Portoricano Car Club, fondato da Paolo, suo fratello Stefano e il loro caro amico Roberto, che oggi conta ben 7 membri. "Noi del Portoricano Car Club ci occupiamo di restauri e customizzazioni esclusivamente di automobili d&rsquo;Oltreoceano che spaziano dagli anni 30 agli anni 60 del secolo scorso &ndash; afferma Paolo &ndash; con un occhio di riguardo per il mondo dei lowrider". IL CLUB E LA SUA CRESCITA Oltre ai tre fondatori il club &egrave; formato da Lupo, Emiliano, Fabrizio e Simone, un ragazzo che anni fa fin&igrave; su una sedia a rotelle proprio per un incidente in macchina, ma che non ha mai abbandonato la sua passione. "Non &egrave; una semplice associazione &ndash; tiene a precisare Paolo &ndash; siamo una vera e propria famiglia, unita da una grandissima passione comune che alla fine trascende le automobili, si tratta di musica, di lifestyle e di tutto quello che ruota intorno a questo mondo". L&rsquo;associazione sta crescendo molto: "Sono tornato da poco da un entusiasmante viaggio negli States dove ho stretto un gemellaggio con l&rsquo;Hell City Saints di Phoenix, Arizona, un car club con la Club House pi&ugrave; antica d&rsquo;America - spiega sempre Paolo &ndash; mentre a fine giugno insieme a tutti i membri del Portoricano Car Club accenderemo i motori delle nostre auto e andremo in Francia, dove parteciperemo a un importante raduno europeo di auto americane pre &rsquo;60 a cui siamo stati invitati". Icon 03, il tuning Mulgari su Serie 2 Ne hanno fatta di strada Paolo e i suoi ragazzi: lui e Stefano, carrozzieri da una vita, acquistarono anni fa la loro prima Jeep dopo essersi appassionati al mondo del custom americano anche attraverso le Harley Davidson. Oggi Paolo possiede una splendida Chevrolet El Camino del 1959, una vera e propria chicca per i lowrider pi&ugrave; appassionati.  "Voglio esser chiaro &ndash; conclude il &ldquo;Portoricano&rdquo; &ndash; le nostre auto ce le siamo sudate, sono il frutto dei nostri sforzi e dei nostri sacrifici. Non siamo mica ricchi! (ride, ndr). Tra l&rsquo;altro noi del Portoricano Car Club vogliamo sfatare quell&rsquo;idea che si ha di questo mondo. Ci vedono quasi come una gang, in realt&agrave; siamo dei ragazzi uniti da una passione e in futuro organizzeremo un &ldquo;Portoricano Ladies&rdquo;, evento benefico che vedr&agrave; coinvolte delle ragazze su delle bici, ovviamente customizzate, in nome della solidariet&agrave; proprio per madri single o altre ragazze in difficolt&agrave;".       

<p>Intervista a Paolo Agostinelli, il fondatore dell&rsquo;associazione che celebra le auto americane. Insieme a suo fratello Stefano e al loro amico Roberto, il Club si diverte a customizzare le vetture a stelle e strisce d&rsquo;epoca: "Siamo come una famiglia, uniti dalla stessa passione"</p>

Portoricano Car Club, un angolo di America nel cuore di Roma

Un progetto che cresce e diventa sempre più ambizioso, portato avanti da Paolo Agostinelli, detto il 'Portoricano', insieme al fratello Stefano e all'amico Roberto. A unirli, la passione per le auto americane d'epoca e il mondo custom 

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Portoricano Car Club, un angolo di America nel cuore di Roma

Portoricano Car Club: le foto