Pambuffetti JP-01 verso il debutto, concluso lo sviluppo

Pambuffetti JP-01 verso il debutto, concluso lo sviluppo

In pista ha affinato la dinamica e le caratteristiche annunciate da una tecnica curata, che crea un legame ideale con le monoposto da corsa. La JP-01 è spinta da un motore aspirato V10 da 800 cavalli

07.05.2021 ( Aggiornata il 07.05.2021 17:01 )

Il lavoro di sviluppo è stato ultimato, test in pista per affinare il progetto d'esordio, di una supercar all'italiana pensata in Umbria, da Juri Pambuffetti. Cresciuto a pane e motori, il quarantacinquenne è agli ultimi step che porteranno la Pambuffetti PJ-01 verso la presentazione. 

La fase di sviluppo ha visto impegnato al volante Andrea Boldrini, già campione italiano Formula 3 nel '96, poi le esperienze da corsa in Formula 3000, nelle serie GT e in Porsche Supercup.

Pambuffetti PJ-01, la F1 stradale che viene dall'Umbria

Motore e aerodinamica

Pensando alla pista è nata la Pambuffetti PJ-01, soluzioni che verranno dettagliate nei prossimi mesi, quando scopriremo l'origine del motore V10 aspirato da circa 800 cavalli (circa 1,3 kg/cavallo il rapporto peso potenza).

Uno dei primi dati anticipati da Pambuffetti è il carico aerodinamico, superiore ai 500 kg a 280 km/h, un valore niente male. Il muletto di sviluppo rivela alcuni dei tratti principali, anzitutto dello stile e aerodinamica.

Le portiere saranno con apertura ad ali di gabbiano, le superfici sono pulite e con un elaborato fondo che - oltre al diffusore - rivela un passaggio dei flussi all'avantreno molto scavato tra ruote e scocca. 

La JP-01 è il "manifesto" di un'idea di supercar, "il concetto di auto sportiva si evolve, sale ad un livello superiore e sfiora l’olimpo della monoposto. Nasce una nuova e rivoluzionaria HyperCar, interamente made in Italy, concepita al di là degli schemi ed oltre i limiti prestazionali, che regala esperienze di guida uniche. Questo è il Progetto PJ01".

Telaio e assetto

Sensazioni da monoposto che sono giustificate anzitutto dal posizionamento del pilota, con le gambe rialzate. Una necessità che va a vantaggio anche dell'aerodinamica, potendo sfruttare lo spazio inferiore della scocca per gestire al meglio i flussi d'aria. 

Il telaio è un mix di strutture in acciaio e altre in fibra di carbonio, la carrozzeria interamente in fibra di carbonio. L'assetto poggia su uno schema di sospensioni a triangoli sovrapposti con push-rod e, ovviamente barre antirollio e ammortizzatori regolabili.

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