Le stime degli analisti di PwC indicano come la produzione in Cina - di case occidentali e di costruttori cinesi - porterà l'Europa a importare 800 mia veicoli entro il 2025
07.11.2022 ( Aggiornata il 07.11.2022 16:31 )
Qual è lo scenario al quale si avvia l'industria europea dell'auto e, ancor di più, il suo mercato? Le posizioni in tema di elettrificazione e obiettivi posti al 2035 dal Fit for 55 non mancano di registrare una nuova cautela, espressa in sede comunitaria, recentemente, dal commissario Breton.
La centralità dei player cinesi è nota per quanto attiene l'accesso alle materie prime fondamentali per la produzione delle batterie. I marchi automobilistici dei distretti industriali cinesi si stanno affacciando in Europa con una diffusione sul mercato mai così strutturata.
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Guarda il videoIn prospettiva vi è un rischio ulteriore, che guarda ai segmenti inferiori del mercato, potenziale terreno di caccia per le case auto cinesi. Mentre molte case auto europee hanno improntato alla creazione di valore (quindi, utilizzare la leva di prezzi premium per compensare la riduzione dei volumi) le strategie sui prossimi anni, potenzialmente si apre una prateria per le case cinesi.
Secondo un report degli analisti di PwC - PricewaterhouseCoopers -, tra modelli prodotti e venduti da case cinesi e veicoli prodotti da costruttori altri - europei e non - in Cina, il mercato europeo va incontro a previsioni di importazione pari a 800 mila unità entro il 2025.
Per dare una misura rappresentativa della trasformazione alla quale è indirizzato il mercato del Vecchio Continente, gli analisti di PwC sottolineano come nel 2015 l'Europa esportava 1,7 milioni di veicoli; la bilancia al 2025 sarà radicalmente diversa, con un saldo tra esportazioni e importazioni pari a 221 mila veicoli importati.
Dai dati dello studio PwC riportati dalla Reuters, sugli 800 mila veicoli importati dall'Europa, ben 330 mila entro il 2025 deriverebbero da costruttori occidentali che hanno spostato la produzione in Cina.
La dicotomia del mercato elettrico alla quale si va incontro vede da una parte i marchi europei con la produzione nel Vecchio Continente per i modelli premium e dai bassi volumi, contro un'offerta "made in China" per i grandi volumi e modelli più accessibili.
Le prospettive delineate dagli analisti non dimenticano, nell'affermazione dei modelli di auto cinesi in Europa, un fattore di percezione del marchio ancora cruciale per l'automobilista. Se la tecnologia elettrica ha livellato la sfida, aiutando i costruttori cinesi rispetto ai tentativi del passato di affermarsi in Europa, l'ostacolo della percezione della marca è ancora un potenziale limite alla diffusione sul mercato, tanto più nei segmenti superiori.
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