Italvolt punta a Termini Imerese per la Gigafactory di batterie

Italvolt punta a Termini Imerese per la Gigafactory di batterie

Cambio di obiettivo: da Ivrea in Piemonte allo storico stabilimento dismesso da Fiat

di Francesco Forni

16.03.2023 ( Aggiornata il 16.03.2023 09:22 )

Cambio di scenario, dal Piemonte alla Sicilia. Italvolt abbandona il progetto di realizzare una gigafactory di batterie a Ivrea, nell’ex polo Olivetti, puntando su Termini Imerese, stabilimento Fiat dal 1970, dismesso nel 2011, poi Blutec, società specializzata di componenti per auto.

Esperienza finita male nel 2019 con gli arresti domiciliari per malversazione ai danni dello Stato del presidente Roberto Ginatta e dell'amministratore delegato Cosimo Di Cursi e il sequestro da parte della  Guardia di Finanza.

Termini Imerese, ultima chiamata?

Un piano da 3,5 miliardi di euro, le grandi fabbriche di accumulatori per auto elettriche tengono banco, decisive per il futuro della diffusione della nuova mobilità decisa dall’Europa.

Lars Carlstrom, a.d. di Italvolt, punta su Termini Imerese, presentando alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali locali il suo piano.

Che in tre anni punta a realizzare una gigafactory con cinque linee di produzione che dovrebbero impegnare circa 2.000 dipendenti.

Una questione delicata quella della fabbrica di batterie. Italvolt ha prospettato un investimento iniziale proprio di 5 milioni di euro, esiguo rispetto al totale del piano, ma Carlstrom si è proclamato ottimista riguardo la raccolta di fondi.

Non è la prima volta che Termini Imerese desta interessi. In questi tempi di grandi mutamenti prospettati, la questione delle gigafactory ha già prodotto parecchi alti e bassi.

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