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Euro 7, il Consiglio ha deciso: resteranno le norme dell'Euro 6

La proposta della Commissione europea è superata dagli Stati membri, con il Consiglio dei ministri dell'Unione che suggerisce il mantenimento dei valori di omologazione Euro 6

Euro 7, il Consiglio ha deciso: resteranno le norme dell'Euro 6
© Acea

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

25 set 2023

La sorte del ciclo di omologazione Euro 7, che sarebbe dovuto entrare in vigore nel 2025, è segnata. L'Europa fa un passo indietro, un passo di realtà, sotto l'azione del Consiglio dei ministri dell'Unione, che ha deciso per il mantenimento in vigore dello standard Euro 6 (quindi test di omologazione e valori di emissioni inquinanti) relativamente alle auto e ai furgoni. Per gli autobus e i mezzi pesanti, lo standard Euro 6 vedrà limiti sulle emissioni più stringenti.

 È una vittoria dei costruttori d'auto, il passo indietro compiuto dal legislatore europeo sull'Euro 7. Un'azione supportata da 8 Stati, tra cui l'Italia, che dovrà adesso passare dalla formalizzazione del nuovo accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione.

L'Euro 7 proposto dalla Commissione

La normativa Euro 7, per com'era stata originariamente progettata, prevedeva valori in materia di emissioni inquinanti (non solo Co2 ma anche NOx, fino al particolato prodotto dall'impianto frenante) unici per tutte le categorie di veicoli: auto, furgoni, autobus e mezzi pesanti.

Una posizione radicale, contestata dai costruttori d'auto e non solo. I miglioramenti ottenuti, rapportati ai costi di adeguamento dei veicoli - delle auto in particolare - sarebbero stati assolutamente marginali rispetto allo standard Euro 6. 

Per la Commissione, l'Euro 7 doveva servire a creare un parco auto ancora più "rispettoso dell'ambiente", vista la previsione di un circolante che ancora a lungo sarebbe stato composto da auto termiche, anche dopo quel 2035 che resta l'orizzonte del Fit for 55, ovvero, la messa al bando delle auto non a emissioni zero.

Dell'Euro 7 non se ne farà nulla, nella formulazione iniziale. Autobus e mezzi pesanti dovranno migliorare i valori di emissioni inquinanti, mentre per auto e furgoni restano in vigore i limiti dell'Euro 6. Su queste premesse dovrà maturare un nuovo provvedimento legislativo rispetto all'Euro 7 votato dalla Commissione.

Interessi bilanciati, via l'Euro 7 salvi alcuni modelli?

La posizione dei costruttori d'auto è stata improntata ai costi eccessivi dell'Euro 7, che avrebbe distolto risorse allo sviluppo dell'offerta di auto elettriche. Non è un mistero come, nei piani industriali di diverse case auto, la possibilità di un'introduzione nel 2025 dello standard Euro 7 fosse vista come una barriera all'offerta stessa di alcuni modelli (perlopiù auto di segmento A e B, i cui costi di adeguamento sarebbero stati troppo alti da trasferire sui listini).

"Crediamo che, con questa proposta, abbiamo ottenuto un ampio supporto, un bilanciamento tra costi degli investimenti delle case costruttrici e il miglioramento dei benefici ambientali che derivano dalla normativa", ha commentato il ministro spagnolo per l'Industria, il commercio e turismo, Hector Gomes. Presidenza del Consiglio europeo che, dallo scorso luglio e per il canonico semestre europeo, è della Spagna.

Acea soddisfatta della posizione del Consiglio dei ministri

Quanto all'associazione dei costruttori europei di auto, il presidente Acea, Sigrid de Vries, ha aggiunto: "La posizione degli Stati membri è un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea, che era interamente sproporzionata, avrebbe portato all'innalzamento dei costi per l'industria e per i clienti, a fronte di limitati benefici per l'ambiente".

Si continuerà, così, con il ciclo di omologazione Euro 6/VI per le auto e i furgoni, a test e valori invariati.

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