Alfa GTA, 50 anni: in pista a Varano con la 4C

Alfa GTA, 50 anni: in pista a Varano con la 4C
Mezzo secolo divide la mitica Alfa 1600 GTA dalla 4C. Andrea de Adamich ha messo a confronto per noi i due modelli

di Redazione

11.02.2015 ( Aggiornata il 11.02.2015 13:53 )

Testo e fotografie di Francesco Reggiani

Quelle strane e molteplici borchie lungo gli sgocciolatoi (le saldature al tetto), sulla carrozzeria in Peraluman 25, (una lega d’alluminio, magnesio, manganese, rame e zinco) ne sono il primo rivelatore per gli appassionati: quella è certamente una GTA 1600, la straordinaria coupé che rese ancor più celebre l’Alfa nelle competizioni. A 50 anni dalla sua nascita, questa leggera sportiva mantiene ancora intatti il suo fascino e il suo mito: nove Campionati Europei Turismo, vinti in nove anni consecutivi, non sono certo noccioline! Per raccontarvi l’affascinante storia di questa regina dei cordoli siamo andati a trovare a Varano de’ Melegari (dove ha sede il suo Centro Internazionale di Guida Sicura) il pilota Andrea De Adamich che, con quella Alfa GTA  superleggera, ha vinto due campionati europei.

Alfa, 50 anni da GTA

Per stare sul pezzo, abbiamo anche portato sul circuito la più moderna delle sue eredi, la 4C che, secondo alcune indiscrezioni, pare doverne acquisire la mitica sigla (Gran Turismo Alleggerita) in un allestimento molto speciale. Ma è dalla GTA 1600, che inizia il racconto di De Adamich: "Ho amato profondamente quell’auto" esordisce con enfasi il pilota, "non mi vergogno a dire che la GTA sarebbe l’unica vettura con la quale potrei condividere anche… un letto matrimoniale!” chiosa divertito. “Per conquistare il suo posto di comando, però, mi ci vollero alcuni anni. Dopo i miei inizi su una Triumph Tr 3 della scuderia Trivellato, con la quale esordii nelle gare in salita, all’insaputa di mia madre, passai ad un Alfona 1900 e poi, Mario Angiolini (titolare del noto Team Jolly Club) mi contattò per affidarmi un’Alfa 2600 Sprint con la quale trionfai a Monza e poi una Giulia Quadrifoglio con la quale vinsi il Rally del Portogallo e la 4 ore di Monza. Nel 1965, finalmente, dopo un’agognata attesa, Angiolini mi mise sul sedile della mia amata! In realtà il mio debutto con la GTA, sul circuito di Karlskoga (Svezia), non fu proprio entusiasmante!

Precisa. “Alla prima curva, infatti, dopo una partenza al fulmicotone, mi scontrai con la Lotus Cortina di un “certo” Jim Clark” — racconta sul filo dei ricordi — “Dopo quell’episodio, i rapporti con Angiolini e il Jolly Club si raffreddarono, e poco dopo mi trovai a piedi. Fortunatamente, però, fui subito adocchiato dall’Autodelta e, nella primavera del 1966, siglai il contratto con Chiti e Chizzola per correre il Campionato Europeo Turismo con la GTA 1600”, racconta orgoglioso.

Alfa 50 anni da GTA - Andrea de Adamich vinse due titoli Europei al volante della versione da corsa.
Pensiamo all’auto che De Adamich ricorda con tanto entusiasmo, e non possiamo far altro che dargli ragione. Quella splendida vettura, la versione alleggerita della Giulia GT disegnata da Giorgetto Giugiaro, fu presentata il 18 febbraio del 1965, al Salone di Amsterdam ed era l’arma più affilata dell’Alfa Romeo per combattere nel Campionato Europeo Turismo. La versione stradale dell’auto aveva dei cerchi d’acciaio senza borchie (quelli in lega erano venduti come optional), i sedili anteriori imbottiti e una panchetta in plastica, che fu l’espediente dell’ingegner Carlo Chiti per poter guadagnare lo spazio posteriore necessario per l’omologazione in categoria. Curioso fu il fatto che veniva richiesto un prezzo aggiuntivo nel caso in cui, il cliente, desiderasse sedili posteriori imbottiti! La GTA “di serie” (se così la si può definire), poi, era dotata dei paraurti in acciaio della “normale” Giulia GT. Il peso complessivo dell’auto così allestita, era, in ogni caso, molto basso anche grazie ai prodigi del prezioso Peraluman 25 utilizzato per la carrozzeria e all’adozione di alcune parti della meccanica realizzate in magnesio. I soli 745 kg, contro i 950 della Giulia GT, erano certamente un buon risultato, ma per la GTA da competizione si riuscirono a “tagliare” altri 45 chili (arrivando a 700 netti!), grazie all’eliminazione dei paraurti, dei sedili imbottiti e all’adozione di superfici in plexiglas fisso, al posto dei vetri discendenti. Il motore della vettura presentata ad Amsterdam era il 4 cilindri di 1570 cm3, dotato della doppia accensione e di 2 carburatori Weber doppio corpo DCOE 45, che erogava 115 cavalli. Sull’auto da gara, la potenza fu incrementata di ben 50 cv, raggiungendo i 165. I primi prototipi della GTA, che fu una proposta dell’ingegner Chiti accettata con entusiasmo dall’Alfa Romeo, furono messi a punto negli ultimi mesi del 1964 e cominciarono immediatamente a circolare in prova sulle strade.
Alfa 50 anni da GTA - nel 1965 la prima GTA L’Alfa GTA è stata presentata nel febbraio del 1965 al Salone di Amsterdam.
Sulla prima serie dell’auto, quella presentata in Olanda, le sospensioni posteriori erano, praticamente, quelle della Giulia Quadrifoglio, che veniva allora utilizzata nell’Europeo Turismo. La GTA, che poi avrebbe consolidato il famoso refrain degli appassionati Alfa “l’auto di famiglia che vince nelle corse”, esordì in gara alla Trento- Bondone del 1965, vincendo, naturalmente (!), nella sua categoria. Mentre pensiamo a questi gloriosi esordi, De Adamich riprende il suo racconto, proprio dalle sue entusiasmanti esperienze onboard sul GTA. “Furono due fasi separate quelle che vissi al volante di quella vettura: io le definisco pre e post slittone”, dice certo d’averci incuriosito. “Sulla prima serie della vettura (1965), infatti, le sospensioni erano ancora quelle derivate dalla Giulia Quadrifoglio, e, pur essendo molto veloce, la GTA di allora, con quell’assetto, sollevava marcatamente la ruota posteriore interna nelle curve medie o medio lente, facendo perdere buona parte della trazione rispetto alle BMW 2002 o alle Cortina Lotus, proprio nel momento di maggiore necessità”, racconta mimando l’azione. “Solo agli inizi del 1966, dopo l’intervento di Chiti e Valentini, che introdussero una nuova sospensione posteriore (denominata slittone), per abbassare il centro di rollio dell’auto, la GTA trasmise a terra tutta la sua potenza (quasi 170 cavalli su circa 700 kg di peso non erano cosa da poco!) migliorando notevolmente l’ingresso, la percorrenza e l’uscita di curva
Alfa 50 anni da GTA - Anche la 4C, a breve, avrà la sua variante GTA.
Poi, guardandoci sornione, aggiunge: “Intendiamoci, anche la GTA evoluta non aveva sempre i piedi per terra, come testimoniano numerose immagini stampate nell’immaginario collettivo! Ma sollevava solo la ruota anteriore interna, mantenendo tutta la trazione sull’assale posteriore, senza compromettere minimamente il bilanciamento e la guidabilità: era incollata a terra, anche con una ruota in volo! Con la GTA, abbiamo dominato su tutte le piste, in qualsiasi condizione”, racconta orgoglioso e, poi, ci svela: “Per la verità, io speravo sempre che piovesse!”. L’abilità di de Adamich sul bagnato era nota! L’insieme delle sue doti con le qualità della GTA, lo portarono alla vittoria di 2 Campionati Europei Turismo consecutivi, nel 1966 e nel 1967. Mentre pensiamo all’automobilismo epico di quei tempi, vediamo arrivare sul circuito di Varano l’Alfa 4C che de Adamich si è fatto portare dal box di casa, da uno degli istruttori del suo Centro Internazionale Guida Sicura.

Alfa, 50 anni da GTA - l'auto personale di De Adamich

Questa”, ci dice indicando l’auto, che emette un cupo ululato prima di spegnersi, “è la mia vettura personale. Ovviamente, non è l’auto di tutti i giorni. L’abitacolo è essenziale ed ergonomico come dev’essere su una sportiva di rango. Per viaggiare, sto comodo sulla berlina di famiglia… ma quando mi voglio togliere qualche sfizio, la 4C è il “modo” ideale. Pensate che qui a Varano, riesco a dare la paga alla 8C Competizione!”, racconta soddisfatto. “Trovo la 4C una sportiva fantastica, l’ideale evoluzione della specie: il concetto di leggerezza della GTA portato ai più elevati limiti tecnologici. L’utilizzo di un telaio monoscocca completamente in carbonio (del peso di soli 65 chilogrammi), è un’importante innovazione tecnica per la Casa del Biscione, mentre il motore turbo, da 240 cv è un grande retaggio del passato: l’Alfa, infatti, “va col turbo”, dice sorridendo, “già dai tempi della 75! La sua provata esperienza in questo campo, quindi, è una garanzia anche per quest’ultima coupè”, dice convinto, “quest’auto, poi, ha una tale stabilità, che guidarla è semplice anche disinserendo l’elettronica, e non si sente assolutamente la necessità del servosterzo: la comunicazione fra mani del pilota e terreno è perfetta: mi sembra di guidare la mia GTA ringiovanita di 50 anni!
Alfa 50 anni da GTA - Il 4 cilindri di 1570 cm3 con i due carburatori doppio corpo Weber in bella mostra, vicini ai tromboncini d’aspirazione. In versione corsa erogava 165 cv.
Alfa 50 anni da GTA Già, pensiamo, senz’altro la 4C con le sue doti di leggerezza (895 kg) ed essenzialità, è la GTA del terzo millennio. È ovvio che stiamo parlando di due mondi diversi, non fosse altro che sono passate quasi cinque decadi dalla nascita della prima a quella della seconda, ma la ricerca delle prestazioni, e le modalità per ottenerle, hanno viaggiato su binari paralleli per questi due progetti.
Alfa 50 anni da GTA - L’Alfa GTA è già una vettura rara e quotata di suo, ma questo esemplare in particolare lo è ancor di più: è uno dei 50 realizzati con guida a destra.

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