Coronavirus, l'industria auto italia è prudente ma non si ferma

Coronavirus, l'industria auto italia è prudente ma non si ferma

Ferrari, Maserati, Pirelli, Pagani, Dallara e Brembo ... danno il buon esempio.

di Francesco Forni

10.03.2020 ( Aggiornata il 10.03.2020 09:37 )

L’Italia si ferma? La Motor Valley e i territori limitrofi, i primi entrati nell'occhio del ciclone vanno avanti, nel pieno rispetto delle nuove disposizioni.

Da ieri sera però vale in tutta Italia il divieto di "ogni spostamento delle persone in entrata e uscita dai territori individuati e negli stessi territori, a meno di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute".   

Continua almeno la libera circolazione delle merci per non interrompere l’attività produttiva e la commerciale.

Pirelli con lo stabilimento a Bollate (Mi) e Brembo a Stezzano, Curno e Mapello, tutti in provincia di Bergamo, stanno ottemperando alle direttive, senza aver riscontrato problemi. Nessun impatto nella produzione.

Ferrari, il Marchio auto più famoso del mondo, è in piena zona rossa (di nome e di fatto …) a Maranello.

Ma va avanti.  Questo il comunicato ufficiale della Casa.

Ferrari ha messo in atto tutte le misure richieste per consentire al proprio personale di svolgere l’attività lavorativa nelle migliori condizioni possibili e pertanto conferma al momento la propria continuità operativa. Fermo restando che detta continuità non può prescindere da quella dei nostri fornitori, con i quali siamo in costante contatto”. E ancora. Ferrari resta in costante collegamento con le autorità ed è pronta ad adeguare le misure di sicurezza adottate in funzione dell’evolvere della situazione. Con la consapevolezza che la salvaguardia della salute e del benessere dei propri dipendenti sia la priorità assoluta”.

Maserati è a Modena, venti chilometri da Ferrari. Con 1.350 dipendenti, un numero notevole. Ma solo quelli indispensabili si sono recati sul posto di lavoro, gli altri hanno eseguito la loro attività da casa (smart working). Unica del Gruppo FCA a essere nella zona rossa: al momento nessun problema negli altri impianti di Fiat Chrysler Automobiles, dove comunque è concesso lo smart working. Altra modenese, pure Pagani non ha riscontrati problemi al momento.

Anche Dallara, a Parma, l’unica industria al mondo di telai da competizione. Stesso discorso del Tridente: in azienda solo i lavoratori strettamente indispensabile e smart working per gli altri. La situazione non è drammatica: quella del futuro del mercato auto invece, non induce alla serenità.

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