La truffa delle auto storiche online: così rubavano soldi e fregavano i clienti

La truffa delle auto storiche online: così rubavano soldi e fregavano i clienti

A Genova nell'indagine "Old Cars", i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a sgominare una associazione criminale che aveva messo a segno oltre 20 colpi

di Redazione

15.09.2021 ( Aggiornata il 15.09.2021 10:16 )

Sono ben cinque le persone finite in manette - quattro in carcere e una agli arresti domiciliari – colpevoli di aver escogitato una truffa riguardante la vendita online di auto storiche ai danni di alcuni ignari appassionati di quattro ruote. Con loro, anche altre due persone sono state colpite dal provvedimento dell'obbligo di dimora e firma.

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Finti annunci per far cadere gli appassionati nella trappola

È avvenuto tutto a Genova, dopo che nella mattinata di oggi, 14 settembre 2021, nell'ambito dell'indagine "Old Cars", i carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo ligure sono riusciti a sgominare una associazione criminale dedita alla commissione di truffe su siti specializzati in vendite online.

Secondo quanto trapelato dalle indagini, partite nel 2020 dopo reiterate segnalazioni da parte di alcuni utenti, la banda di truffatori pubblicava finti annunci su alcuni dei maggiori siti di vendita specializzati in auto d'epoca e ricambi. Il modus operandi utilizzato era sempre lo stesso: dopo i primi contatti e le prime trattative telefoniche su un numero intestato ad un prestanome e presente nell’annuncio, veniva richiesto agli ignari clienti il pagamento di una caparra attraverso postepay, vaglia postale o money transfert intestati a terzi che, consapevoli delle truffe, dopo il pagamento si rendevano subito irreperibili.

Oltre 20 truffe in tutta Italia

Secondo gli investigatori, la banda criminale avrebbe compiuto all’incirca una ventina di truffe e ne avrebbe tentate poche altre tra il dicembre del 2020 e il marzo del 2021. Ad essere colpite sono state diverse regioni, tra cui Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Puglia, Calabria, Campania e Abbruzzo.

Al momento, fa sapere nucleo investigativo di Genova, lo stesso che ha eseguito l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari verso i membri della banda, sarebbero al vaglio anche ulteriori truffe effettuate di recente con modalità molto simili.

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