Goffe, brutte e poco attraenti. Sono tante le auto che, nonostante un discreto successo nelle vendite, non sono mai state capaci di far breccia nel cuore degli automobilisti. Andiamo a scoprire insieme alcuni modelli più racchi di sempre

Le auto più brutte viste su strada in Italia: la Top 10 (+1) dei modelli è buffissima

<p>Appartengono ad epoche diverse ma sono tutte unite dallo stesso comun denominatore: la <strong>bruttezza</strong>. È già, avete capito bene. Di auto goffe, brutte e poco attraenti ne sono state create moltissime negli anni, ovviamente dai più disparati produttori, e la cosa ha portato i portali online <em>AllaGuida</em> e <em>6sicuro.it</em> a stilare una <strong>classifica delle 10 (+1) auto più brutte che si siano mai viste lungo le strade italiane</strong>.</p>
<p>Noi ve la riportiamo, precisando tuttavia che molte di quelle che d’ora in avanti troverete in classifica hanno lo stesso avuto un discreto successo di mercato.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/news/2021/09/02-4645497/auto_piu_vendute_ad_agosto_2021_in_italia_la_top_10/" target="_blank" rel="noopener">Auto più vendute ad agosto 2021 in Italia: la top 10</a></p>
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<h2>10. Renault Wind</h2>
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<p>Progettata dalla Casa francese per quella fetta di clienti alla ricerca di un’auto compatta, con <strong>linee sportive</strong> e allo stesso tempo utilizzabile nella vita quotidiana, Renault Wind, coupé roadster 2 posti, fece il suo debutto nel 2010 andando ad inserirsi tra New Twingo e Clio. Il suo particolare design però, impreziosito anche dallo <strong>scenografico tetto rotativo</strong>, non le fece guadagnare un posto nel cuore degli automobilisti e dopo appena tre anni venne cancellata dai listini. Bruttina sì, ma <strong>forse avrebbe meritato qualche chance in più!</strong></p>
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<h2>9. Hyundai Atos Prime</h2>
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<p>Con un design decisamente strano e poco riuscito, la <strong>superutilitaria made in Corea</strong> venne svelata per la prima volta nel 1997. Decisamente poco attraente rispetto ad altre utilitarie di quello stesso periodo, la Atos riuscì lo stesso, grazie soprattutto al suo prezzo, a conquistare una buona fetta di mercato. In dieci anni di produzione infatti, tra Atos e Atos Prime, solo in Italia ne vennero vendute circa 170 mila.</p>
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<h2>8. Fiat Multipla</h2>
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<p>In questa speciale classifica non si poteva non citare la Fiat Multipla. Lanciata al grido di <strong>“oltre l’estetica c’è la funzionalità”</strong>, quando si parla della Multipla non si può non parlare del suo stravagante design. Il minivan segmento C della Fiat infatti, viene sì spesso ricordato per la sua <strong>immensa efficienza in termini di comfort</strong>, ma allo stesso tempo viene rievocato anche per il suo aspetto a dir poco fuori dagli schemi. Eppure, nonostante la sua silhouette poco attraente che le fece guadagnare anche un posto nella classifica stilata dal TIME delle “50 peggiori auto di tutti i tempi”, la monovolume venne comunque prodotta in oltre 120mila esemplari.</p>
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<h2>7. Dacia Logan</h2>
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<p>Berlina a 3 volumi prodotta a partire dall'autunno del 2004, la Dacia Logan non fa dell’aspetto il suo punto più forte. D’altronde non si poteva certo sperare in qualcosa in più visto che la vettura dalla casa automobilistica rumena è stata più volte <strong>etichettata come la prima vera auto low cost europea</strong>. Con quel suo design un po’ anni ’80, la Logan ebbe lo stesso un discreto successo.</p>
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<h2>6. Subaru Tribeca</h2>
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<p>Nonostante le caratteristiche tecniche e costruttive che promettevano di elevare la Tribeca a SUV lussuoso in grado di conquistare l’attenzione di molti automobilisti, il veicolo 7 posti della Casa nipponica non riuscì mai a sfondare sul mercato. La colpa? Ovviamente del suo aspetto estetico non proprio accattivante, soprattutto nel <strong>curioso frontale</strong>, che le costò uno scarso successo commerciale e<strong> pochissimi esemplari prodotti</strong>.</p>
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<h2>5. Nissan Cube</h2>
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<p>Stravagante e irriverente è dire poco! Lanciato originariamente nel 1998, il Cube di Nissan ha venduto fino ad oggi quasi un milione di unità solo in Giappone. Tuttavia, anche a causa del suo particolare <strong>design non proprio in linea con i gusti estetici europei</strong>, Nissan Cube non riscosse il successo sperato e a partire dal 2014 venne interrotta la sua importazione in Europa. Ovviamente, come per le altre auto già viste in classifica, il suo design resta ancora al centro di molti dibattiti, soprattutto quando si parla del <strong>portellone posteriore asimmetrico</strong> e dei suoi <strong>enormi finestrini panoramici</strong>.</p>
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<h2>4. Kia Pride Wagon</h2>
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<p>Prima auto Kia importata in Europa, in Italia la Pride arrivò a partire dal 1997 con le versioni due volumi e station wagon. Rimasta sul mercato solamente un paio d'anni, il modello della Casa coreana non incontrò particolare successo a causa soprattutto della sua <strong>linea troppo squadrata</strong>.</p>
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<h2>3. Ssangyong Rodius</h2>
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<p>Lanciata in Europa nel 2012 dopo tre anni dalla precedente versione, SsangYong Rodius si presentò sul mercato come una vettura in grado racchiude in se la praticità di una monovolume, il design moderno di un SUV e il comfort di una berlina di alta gamma. Tuttavia, nonostante le premesse, il look, specialmente lungo tutta la parte posteriore, non convinse gli automobilisti del Vecchio continente tanto che <strong>venne inserita nel 2008 nella lista delle auto più brutte mai costruite secondo un sondaggio de Il Sole 24 Ore</strong>.</p>
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<h2>2. Fiat Duna Weekend</h2>
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<p>Rimpiazzo della 127 Panorama, la Fiat Duna Weekend fu un vero successo di vendite in Sud America (dove veniva prodotta) tanto da avere ancora oggi un'ampia cerchia di ammiratori. Il pubblico italiano, al contrario, non apprezzo mai il suo <strong>stile squadrato e “sgraziato”</strong> e la etichettò subito come una delle auto più brutte mai viste in circolazione. Tuttavia, nonostante il poco apprezzamento in termini di estetica, nel 2013 la Duna, in tutte le sue versioni, è stata inserita dall’ACI nella sua lista di Auto d'interesse storico.</p>
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<h2>1. Fiat Duna</h2>
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<p>Come per la sua declinazione Weekend, anche la Duna berlina non venne mai considerata un vero esercizio di stile. Tuttavia, disegnata da Giorgetto Giugiaro per il Centro Stile Fiat di Torino, l’auto venne comunque considerata dagli esperti <strong>una delle vetture più aerodinamiche del segmento per l'epoca</strong>.</p>
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<h2>Bonus: Alfa Romeo Arna</h2>
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<p>Vettura compatta di segmento inferiore all’Alfasud, l’Arna vide la luce grazie alla joint-venture fra Alfa Romeo e Nissan del 1980. Nonostante i buoni propositi con cui venne costruita, la berlina di Segmento C <strong>vide calare il sipario dopo appena 58mila esemplari venduti</strong>. La causa, secondo Alfa, è da ricercarsi soprattutto nella sfortunata campagna di comunicazione che aggravò ancor di più l’iniziale diffidenza con cui era stata accolta la vettura, e sia, secondo il pubblico, per colpa di un <strong>disegno della carrozzeria ritenuto piuttosto brutto</strong>.</p>
<p>Tuttavia, come per la Duna, anche Alfa Romeo Arna venne inserita da ACI nella lista delle Auto d'interesse storico.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/news/2021/08/18-4602053/il_ritorno_della_lancia_delta_e_realta_stellantis_conferma_che_presto_sara_su_strada/" target="_blank" rel="noopener">Il ritorno della Lancia Delta è realtà: Stellantis conferma che la rivedremo su strada</a></p>

<p>Goffe, brutte e poco attraenti. Sono tante le auto che, nonostante un discreto successo nelle vendite, non sono mai state capaci di far breccia nel cuore degli automobilisti. Andiamo a scoprire insieme alcuni modelli più racchi di sempre</p>