Il Governo potrebbe decidere di pareggiare l’accisa, al momento inferiore alla benzina. E il prezzo aumenterebbe, specialmente per chi lavora viaggiando
19.10.2021 ( Aggiornata il 19.10.2021 10:16 )
Il Diesel non trova pace e altre tempeste potrebbero arrivare in Italia per chi viaggia a gasolio. Si sta materializzando la possibilità di una penalizzazione fiscale del carburante.
Ovvero l’annullamento dell’agevolazione, della accisa inferiore rispetto alla benzina (0,617 euro al litro rispetto a 0,728). Che alzerebbe il prezzo del Diesel forse anche oltre quello della verde, o comunque allineandolo.
Roberto Cingolani, il ministro della Transizione ecologica, durante un’audizione davanti alla commissioni Ambiente di Camera e Senato, ha dichiarato “La soppressione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi è una cosa che dobbiamo fare, che non è più negoziabile. Tuttavia non si devono creare scompensi sociali che sarebbero, in questo momento, quanto mai duri per categorie che peraltro hanno già subito il lungo periodo Covid. Le riflessioni che stiamo sviluppando sui sussidi ambientalmente dannosi sono di dare un segnale non ambiguo, e dunque vanno rimossi, però si tratta di circa 19 miliardi, sono cifre importanti, e quindi dobbiamo tentare delle operazioni di intelligente redistribuzione. Un esempio: se noi riduciamo o annulliamo il ‘SAD’ di supporto a certi carburanti fossili, questo potrebbe, in larga misura, andare a compensare per esempio i costi del lavoro del piccolo trasportatore, che paga di più il carburante ma avere un vantaggio fiscale, sul cuneo fiscale o sulla sua dichiarazione dei redditi. Poi è da definire per quali chilometraggi, si può fare qualche algoritmo. La soppressione farebbe fare un’eccellente figura all’Italia, in termini di ‘compliance’ con il Green deal europeo“.
Ovviamente il costo immediato sarebbe alto per i professionisti e per le aziende, e il settore delle flotte aziendali, che lavorano su lunghe percorrenze.
E il Diesel che dopo anni prossimi a una quota di mercato del 60% sulle auto nuove, ora è ridotto al 20% e pare avviato a un tramonto ancor più rapido (e ingiusto?) del previsto.
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