Auto Storiche, Aci sbotta sulla RC: "Norme più restrittive"

Auto Storiche, Aci sbotta sulla RC. "Servono norme più restrittive". Le iscrizioni al registro delle auto storiche per l’Automobile Club Italiano devono essere sottoposte a un censimento e a una selezione. Non basterebbero più i 20 anni dall’immatricolazione (ASI) perché il fenomeno, non è più di interesse collezionistico. Ma starebbe diventando semplicemente speculativo. L’Aci ha presentato il problema presso un'audizione sui tributi della auto alla Commissione Finanze della Camera. Fornendo i numeri della situazione. In Italia circolano ben 4 milioni di auto con più di 20 anni di età, ma di queste solo 800.000 avrebbero i requisiti di auto storiche. Mentre circa 3,2 milioni, ovvero l’80% di questo parco non certo banale, sarebbe solo una massa di automobili vetuste, inquinanti, meno sicure. Senza giri di parole, pronte per la rottamazione da parecchio tempo. Aci ha avanzato proprio l’idea di incentivi per rottamare queste vetture, che a oggi sono una risorsa economica per chi le possiede (e anche per il mercato delle auto usate) per un motivo molto semplice: bollo e assicurazione, per le auto con più di 20 anni, sono quasi azzerati. Con dei limiti, ma si tratta comunque di oltre 3 milioni di auto che di fatto non pagano assicurazione per premi di oltre 1,5 miliardi di euro, con un’evasione di 400 milioni. Si tratta di un tema spinoso, ma tutt’altro che banale. Perché, se molte di queste auto (anche di marchi premium) non possono essere considerate di interesse storico, è anche vero che un modello del 1994, ad esempio, pur con ambizioni storiche, può essere dotato di importanti dispositivi di sicurezza (e anche comfort) e quindi, se tenuto in buona manutenzione, è in grado di circolare (magari trasformato bi-fuel, se benzina) senza arrecare nessun danno.

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