Bollo auto più caro nel 2015, come si paga

Bollo auto più caro nel 2015
La tassa di possesso non sarà più “super” ma avrà aumenti fino al 12%: a parte gli esentati

di Redazione

28.08.2014 ( Aggiornata il 28.08.2014 06:15 )

Bollo auto più caro nel 2015, lo si sapeva, ma non fa comunque piacere. Il prezzo dell’addio superbollo, che sarà abolito (e comunque s’è rivelata una vessazione controproducente, oltre che stolta) ricadrà, con gli interessi, sulla testa di tutti gli automobilisti. Le Regioni infatti avranno la discrezione di aumentare fino al 12% la tassa di possesso (non più, o non solo di circolazione, come magari qualcuno fraintende ancora). Una specie di superbollo esteso a tutti, almeno a quelli che circolano nelle regioni più “solerti” (specie quelle del nord) ad alzare il balzello. Aiutando solo marginalmente i tartassati con auto di potenza superiore ai 250 cv/185 KW, ormai una rarità. Non una bella notizia, ma va ricordata. Assieme alle numerose esenzioni o riduzioni previste per la tassa automobilistica. L’esenzione è prevista per le auto adibite e trasporto disabili, quelle elettriche (per i primi 5 anni) o a emissioni zero, quelle a metano, in Lombardia e PIemonte, in altre Regioni è prevista una riduzione del 75%. Sconti per alcune Regioni (Piemonte 100%) anche per il GPL. Lo stesso vale per le vetture ibride. I disabili, sordomuti, portatori di handicap psichico o mentale, con gravi limitazioni della capacità di deambulazione e con ridotte capacità motorie sono esentati dal pagamento del bollo quando effettuano richiesta alla Regione di residenza. L’auto deve avere una cilindrata non superiore ai 2.0 litri benzina e ai 2.8 litri a gasolio. La vettura può essere intestata alla aò disabile o a un familiare che abbia fiscalmente a carico il disabile. Poi ci sono le auto storiche. Sono iscrivibili all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) tutti i veicoli a motore previsti del codice che abbiano compiuto 20 anni dalla data di costruzione o di prima immatricolazione. Per queste c’è il minibollo, che varia tra i 25,82 e i 30 euro in base alla Regione. Il modo più diretto per controllare l’importo da pagare è quello di verificare presso la pagina dedicata della Agenzia Entrate, dove basta inserire la categoria del veicolo e la targa dello stesso. La scadenza per il pagamento del bollo di norma cade il 31 gennaio, dipende anche da quando l’auto è stata immatricolata. Pena del ritardo nel saldo, gli interessi di mora che non sono marginali. Ad esempio, per  un pagamento a 30 giorni alla scadenza del termine, la multa è pari al 3% della tassa originaria, oltre gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo la cui percentuale annua è pari all’1%. La ricevuta del bollo va tenuta per tre anni.  

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