Sicurezza in auto e infotainment

Sicurezza in auto e infotainment
Sarebbe meglio guidare: App, social e selfie salgono a bordo, ma con rischi enormi che molti sottovalutano

di Lorenzo Facchinetti

15.10.2014 ( Aggiornata il 15.10.2014 11:30 )

L’ultima chicca in materia di intrattenimento automobilistico ce la propone Renault. Che ha recentemente annunciato il debutto, sulla piattaforma multimediale RLink a bordo dei suoi modelli, di due nuove applicazioni: la prima è Facebook, ma non è la prima volta che appare su un’auto. La seconda, quella che ha catturato la nostra attenzione, è la cosiddetta Supermemo, un software per imparare, mentre stai guidando, una lingua straniera a scelta fra inglese, francese e spagnolo. Ora, va bene che la tecnologia sta entrando di prepotenza negli abitacoli delle nostre auto, e che il più delle volte è uno strumento utile che semplifica le cose. Ma i costruttori in primo luogo non dovrebbero chiedersi se alcuni tasselli di questo gigantesco puzzle multimediale non siano un boomerang per la sicurezza? Assodato il fatto che il buttar dentro alle plance delle automobili i vari social network e app dalla dubbia utilità siano unicamente trovate di marketing, bisognerebbe soffermarsi un momento a riflettere. Innanzitutto, non riusciamo davvero a vivere senza essere connessi a Facebook o a Twitter per mezz’ora al giorno? Dannazione, fermatevi in un parcheggio o in autogrill e non mettete a rischio gli altri automobilisti, se proprio volete controllare se vi hanno taggato all’aperitivo della sera prima. Le Case potrebbero ribattere che le funzioni dei social network in auto sono limitate e c’è comunque il controllo vocale, per non distogliere l’attenzione dalla strada. Ma qui viene il bello, tutto il succo della questione: anche se lo sguardo è sulla strada e le due mani sono salde al volante, se il nostro cervello deve occuparsi di seguire la lezione di una insegnante d’inglese virtuale, ascoltare un inutile post su Facebook oppure sostenere una conversazione telefonica, non riuscirà mai a concentrarsi al cento per cento sulla guida vera e propria. Sono le cosiddette distrazioni al volante, che rappresentano una enorme fetta del totale degli incidenti che avvengono sulle strade. E che guarda caso sono in crescita soprattutto fra i guidatori molto giovani, quelli che probabilmente sono attratti maggiormente dall’avere i social e le app a bordo della propria auto e su cui fanno leva, quindi, gli “scienziati” del marketing. Un esempio? Secondo uno studio condotto da Ford, su 7000 automobilisti europei fra i 18 e i 24 anni, 1 su 4 ha ammesso di usare un social network mentre guida e di scattarsi un “selfie” al volante. L’ente statunitense per la sicurezza, NHTSA, definisce così la distrazione: “Una deviazione di attenzione dal compito primario, che è quello di guidare, a causa di altre attività visive, cognitive, uditive, o biometriche”.

Sicurezza in auto e infotainment, in 1 secondo a 50 allora... passano 14 metri .... !

Qualche esempio pratico? Secondo alcuni studi, chi guida e parla al telefono è esattamente equiparabile a un guidatore ubriaco con un tasso alcolemico dello 0,8 e ha riflessi ridotti del 50 per cento. Facciamo un po’ di conti: i tempi di reazione di un automobilista di fronte a un pericolo, sono stimabili fra i 0,5 secondi di un pilota con ottimi riflessi e gli 1,5 secondi di una figura un po’ meno reattiva. Poniamo che la media sia di 1 secondo. A soli 50 km/h, in un secondo, si percorrono quasi 14 metri, la lunghezza di un camion a rimorchio. Ciò significa che avere il cervello distratto da qualsivoglia operazione o applicazione, comporta percorrere un bel po’ di spazio in più in caso di frenata d’emergenza e quasi sicuramente farà la differenza tra il tamponare o meno, o ancor peggio tra investire un bambino che raccoglie la palla in strada oppure no. Questo, badate bene, soltanto con la mente distratta da una telefonata o dal “listen and repeat”... La situazione peggiora drasticamente se chi guida, come purtroppo accade spesso, toglie gli occhi dalla strada e si mette a guardare il telefonino a caccia di messaggi su whatsapp o pittoreschi autoscatti alla guida. “Ho guardato per due secondi il cellulare e ho tamponato, non capisco proprio perché”. Ecco, soli due secondi. Che se sei in autostrada, e viaggi a 130 km/h, significa guidare completamente alla cieca per la bellezza di 72 metri! Il “selfie”, dunque, fatevelo da fermi. Che magari viene anche meglio...

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