Design Volkswagen, si decide a Martorell

Design Volkswagen, si decide a Martorell
I modelli dei dodici marchi del Gruppo vengono definiti sotto la supervisione di Walter de Silva

di Redazione

28.10.2014 ( Aggiornata il 28.10.2014 14:41 )

Dove si trova il centro nevralgico del design del gruppo Volkswagen? Dove viene dato il via definitivo allo stile dei nuovi modelli e vengono prese le decisioni che possono cambiare le sorti di uno dei più grandi costruttori automobilistici mondiali? In Germania, fra le nebbie e il gelo di Wolfsburg o di Ingolstadt, o nel clima un po’ più mite di Torino dove ha sede l’Italdesign, divenuta uno dei centri stilistici del Gruppo? No, le scelte decisive per il design di marchi come Volkswagen, Audi, Seat, Skoda, ma anche Bentley e Lamborghini, vengono fatte sotto il sole e nel clima mediterraneo di Barcellona. Il motivo? Ce lo spiega Walter de Silva, il capo indiscusso del design del Gruppo, cui fanno capo i 12 marchi, i 9 centri stile e le centinaia di designer, che lavorano per la Casa di Wolfsburg: “La luce, l’aria, l’ambiente che abbiamo trovato qui non ci sono in nessun’altra sede dei nostri centri stile, che pure sono sparsi in tutto il mondo. Quando deve essere approvato un nuovo modello, i designer e i vertici del Gruppo si trovano qui, nella sede che abbiamo accanto al centro design Seat, a Martorell, per fare quelle scelte che decidono le linee delle auto con i nostri marchi, e soprattutto investimenti per milioni o miliardi di euro”. La scelta finale viene affidata naturalmente al numero 1 assoluto di Wolfsburg, Martin Winterkorn, e il suo non è certo un compito facile: nell’arco di poche ore deve effettuare le scelte che decideranno le sorti del Gruppo per i prossimi anni. E il grande capo della VW è davvero maniacale nella sua analisi finale di un modello destinato alla produzione: non si limita a una fugace occhiata ma studia con pignoleria assoluta lo stile, il profilo dell’auto, la resa dei colori, oltre naturalmente a quella meccanica. Poi entra nell’abitacolo e la guida per chilometri, saggiando la qualità dei rivestimenti, dei materiali utilizzati, la comodità dei sedili, si siede anche sui sedili posteriori per verificare lo spazio a disposizione delle gambe, apre il portellone e controlla tutto. Poi, dopo aver ordinato correzioni anche minimali per raggiungere il top qualititativo, dà finalmente il via libera.
Design Volkswagen, a Martorell la factory
  La luce particolare, la limpidezza del cielo e la luminosità dell’ambiente permettono in effetti di apprezzare in modo ottimale i contorni, i dettagli, i pregi e difetti e l’armonia stilistica di un modello. Tutto questo aiuta a prendere decisioni così difficili: basta pensare che sono stati radunati a Barcellona fino a 47 modelli inediti, fra quelli pressoché definitivi, restyling e concept car, e in pochi giorni è stato deciso quali far entrare in produzione, quali bocciare e quali invece rinviare ai centri stile per le modifiche stabilite. In totale nell’arco di un anno vengono portati a Barcellona per l’esame finale fino a 150 modelli del Gruppo, molti dei quali presentati mesi o anni dopo nei grandi Saloni internazionali per il giudizio più importante, quello del pubblico. E se la Volkswagen ha sbagliato finora ben pochi dei suoi modelli più recenti, buona parte del merito va all’abilità dei designer e di chi ha effettuato quelle scelte, ma anche al metodo senza dubbio teutonico della selezione, arricchito dall’estro e dalla fantasia tutta italiana di chi guida lo stile di Wolfsburg. Tutto questo fa capire quanta importanza viene data al design all’interno del gruppo Volkswagen, nel quale è cresciuta in questi anni, insieme ai successi commerciali, la cultura stilistica, grazie a Walter de Silva, uno dei due italiani, l’altro è Giorgetto Giugiaro, che hanno contribuito in modo decisivo a rendere grande la VW. Proprio a Martorell de Silva ha fatto il suo ingresso nel gruppo VW, nel lontano 1999, chiamato a rilanciare il marchio Seat, dopo i successi ottenuti all’Alfa Romeo con la 156 e gli altri modelli del Biscione degli anni Novanta e le incomprensioni con i vertici Fiat che ne erano seguite. La terza generazione dell’Ibiza, presentata nel 2002, è stata la prima auto “firmata” de Silva per il gruppo VW. E da allora non si contano più i modelli con impresso uno dei marchi di Wolfsburg disegnati direttamente da lui o che portano la sua impronta.  
Design Volkswagen - Luc Donckerwolke, chief designer in Bentley.
Tutti almeno una volta sono saliti su un’auto nata grazie anche alla fantasia, all’estro e alla creatività di questo artista salito ai vertici di uno dei più importanti gruppi automobilistici mondiali. Ma al tempo stesso la Volkswagen, come ci ha confessato, “è stata per me il Principe, il mecenate che mi ha permesso di realizzare quelle cose, quei sogni, quelle auto che in Italia non avrei mai potuto realizzare”. Anche se non lo dice è probabilmente proprio grazie agli anni passati alla guida del centro stile Seat che oggi tutte le scelte stilistiche finali del Gruppo vengono fatte a Barcellona. Al suo posto alla guida del design iberico è poi arrivato nel 2005 Luc Donckerwolke, proveniente dalla Lamborghini, al quale si devono la quarta generazione della Ibiza e alcune intriganti concept car come il Suv Tribu del 2007 e la compatta elettrica IBE del 2010. Quando nel 2011 è passato alla guida del design Bentley il suo posto è stato preso da uno spagnolo, Alejandro Mesonero, che sta infondendo lo spirito e la passione mediterranea ai futuri modelli Seat, unendoli alla pulizia stilistica, alle linee semplici ma personali e ben riconoscibili che caratterizzano il marchio spagnolo fin dalla prima Ibiza del 1984, disegnata da Giugiaro.

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